13/08/2022
L'anno scorso, il 13 agosto, moriva Gino Strada.
Pietro ne condivideva il pensiero, tanto da chiamare Kahlil uno dei suoi amori.
Un estratto di un ricordo del 2015:
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Pietro Romano
Kahlil, con Angela Ferraro
Gino Strada
Pappagalli verdi
2002
...
"Guarda, questo è un pezzo di mina giocattolo, l'hanno raccolto sul luogo dell'esplosione. I nostri vecchi le chiamano pappagalli verdi…
…
La mina non scoppia subito, spesso non si attiva se la si calpesta. Ci vuole un po' di tempo - funziona, come dicono i manuali, per accumulo successivo di pressione. Bisogna prenderla, maneggiarla ripetutamente, schiacciarne le ali. Chi la raccoglie, insomma, può portarsela a casa, mostrarla nel cortile agli amici incuriositi, che se la passano di mano in mano, ci giocano.
Poi esploderà. E qualcun altro farà la fine di Khalil.
Amputazione traumatica di una o entrambe le mani, una vampata ustionante su tutto il torace e, molto spesso, la cecità. Insopportabile.
Ho visto troppo spesso bambini che si risvegliano dall'intervento chirurgico e si ritrovano senza una gamba, o senza un braccio. Hanno momenti di disperazione, poi, incredibilmente, si riprendono. Ma niente è insopportabile, per loro, come svegliarsi nel buio.
I pappagalli verdi li trascinano nel buio, per sempre."
- foto di Pietro Romano, Khalil, 2015