Alessandro e Margherita di Melzo (Milano), risalente al XI sec., sorge il grande organo meccanico Nenninger. Inaugurato ufficialmente nel 1997, esso è stato realizzato per rispondere alle seguenti esigenze: sostenere il canto dei fedeli e del coro, consentire le esecuzioni organistiche, indispensabili per il decoro delle sacre funzioni e rendere possibili i momenti di riflessione spirituale. La di
stribuzione dei corpi sonori viene visualizzata in due parti ben distinte con al centro il Grand’Organo (II tastiera) e ai lati le torri del Pedale, mentre l’Organo Positivo-Espressivo (III tastiera) è situato all’interno. Le canne di prospetto corrispondono al registro Principale 8’, anticamente anche chiamato “Tenori”; è la base sonora dello strumento e di tutti i suoi armonici artificiali (Ottava, XV, XIX, XXII, XXVI, ecc.), che nell’insieme costituiscono lo sgargiante Ripieno. I Flauti, di vario taglio, permettono un amalgama coloristico, a seconda del loro impiego, di grande efficacia, sia nell’evidenziare una parte cantabile o nel dialogo, oppure vcome base per un accompagnamento. La Vox Coelestis è la voce più delicata e più dolce di tutto l’organo, il cosiddetto registro oscillante. I registri ad ancia (Trombe, Fagotto, Schalmey, Oboe, ecc.) si distinguono dai "labiali" (Principali, Flauti, ecc.) per la produzione del suono attraverso una piccola ancia ubicata nel piede della canna, servono a sottolineare un canto o un disegno polifonico, oppure a dare potenza e maestosità. Nel suo complesso, lo strumento gode di nun’impostazione di tipo classico, con possibilità (pur nella sua entità sonora) di una grande varietà di colori, con eccellenti risultati nell’interpretazione della letteratura classica, con sapiente uso per quella romantica e, non per ultimo, per quella contemporanea. L’occasione di avere questo organo dà a noi tutti la possibilità di poter partecipare più attivamente alla liturgia; ciò non significa solo cantare o pregare in assemblea, ma può anche l’ascoltare, l’intuire, il commuoversi di fronte alla bellezza capace di richiamare alla presenza di Dio, arricchendoci spiritualmente e culturalmente.