03/03/2024
𝗩𝗜𝗔𝗚𝗚𝗜𝗔𝗥𝗘 𝗡𝗘𝗟 𝗠𝗘𝗗𝗜𝗢𝗘𝗩𝗢
Tutt’altro che un’epoca buia, come è stato etichettato successivamente, nel Medioevo i viaggi e gli spostamenti erano più frequenti di ciò che si possa immaginare.
Viaggiare diventa un fatto di massa: dall’atto spirituale con i pellegrinaggi verso santuari e luoghi per l’espiazione dei propri peccati, ai lunghi tragitti dei mercanti che si spostano di città in città per i loro traffici commerciali.
E ancora soldati, nobili, contadini, diseredati: un gruppo eterogeneo di persone che animava le vie di collegamento.
Come scrive il 𝙥𝙧𝙤𝙛. 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙤 𝘾𝙖𝙧𝙙𝙞𝙣𝙞 in un’intervista sul sito Pearson.com [1], sul senso del viaggiare in epoca medievale:
“Per il mondo medievale, il viaggio è fondamentale come esperienza simbolico-metaforica perché è la metafora della vita: la vita è un viaggio, dalla nascita fino alla morte, dopo la quale vi è il passaggio alla vita eterna.
Quindi, tutte le volte che si viaggia si ripercorre spiritualmente il viaggio dell’esistenza.
Un viaggio anche piccolo è l’occasione per meditare sul grande viaggio dell’esistenza.”
𝙈𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙨𝙞 𝙫𝙞𝙖𝙜𝙜𝙞𝙖𝙫𝙖 𝙣𝙚𝙡 𝙈𝙚𝙙𝙞𝙤𝙚𝙫𝙤?
Immaginate di dover percorrere regolarmente sentieri di campagna e di m***agna, magari in piena stagione invernale, dimenticando la comodità dell’asfalto.
Solo in queste condizioni, quando si cammina su strade polverose, piene di buche e cosparse di sassi, su strade che, d’autunno, si coprono di fango, nel quale si sprofonda fino alle caviglie, e che, d’inverno, solcate dai veicoli, gelano, rendendo il percorrerle un’avventura per l’uomo e ancor più per gli animali, che rischiano continuamente di rompersi una zampa, ebbene solo allora si sperimentano i disagi provati dai contadini in tempi lontani, quando volevano raggiungere i loro campi, o le difficoltà dei pellegrini, dei mercanti e di ogni altro tipo di viaggiatori del Medioevo.
Solo così si comprende appieno la funzione basilare delle strade.
Le condizioni delle vie di comunicazione erano quindi molto precarie.
Per la maggior parte si tratta di viottoli di campagna, non lastricati, con scarsa manutenzione dovuta soprattutto all’instabilità politica che regnava in quel periodo.
Ci si spostava prevalentemente a piedi, e, solo per i personaggi più insigni, a dorso di muli o a cavallo.
Era infatti caduto quasi in disuso il trasporto tramite veicoli a ruote e d’altra parte le ridotte dimensioni delle strade non avrebbero permesso in molti tratti il passaggio di carri.
I pellegrini si spostavano prevalentemente a piedi con equipaggiamento davvero ridotto: un mantello, un cappello a larghe tese, la bisaccia e il bordone (un bastone con punta metallica).
[1] https://it.pearson.com/aree-disciplinari/storia/cultura-storica/medievale/uomo-medievale-viaggiare-vivere.html
Nell'immagine un fotogramma iniziale del film 𝗜𝗟 𝗡𝗢𝗠𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗥𝗢𝗦𝗔: 𝙂𝙪𝙜𝙡𝙞𝙚𝙡𝙢𝙤 𝙙𝙖 𝘽𝙖𝙨𝙠𝙚𝙧𝙫𝙞𝙡𝙡𝙚 insieme al novizio 𝘼𝙙𝙨𝙤 𝙙𝙖 𝙈𝙚𝙡𝙠 raggiungono il Monastero.
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