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Compagnia Miles Templi Gruppo di rievocatori medievali, organizzazione di eventi e feste a tema.

Stiamo lavorando sul nuovo calendario, torniamo presto!
18/01/2025

Stiamo lavorando sul nuovo calendario, torniamo presto!

02/01/2025
02/01/2025

Invero, allo principio, gl'intenti eran buoni et si volea onorar lo impegno.

Ma poscia che quei farabutti esordiscon con un canzonatorio "Deh, come sta 'l tuo povero Enrico IV all'addiaccio ivi a Canossa?", la lama - per l'anima di Farinata - vien fuori dallo fodero da sola!

02/01/2025

𝗙𝗘𝗗𝗘𝗥𝗜𝗖𝗢 𝗜𝗜, 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗘 𝗚𝗟𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗦𝗧𝗨𝗣𝗢𝗥 𝗠𝗨𝗡𝗗𝗜 - 𝟮^ 𝗣𝗔𝗥𝗧𝗘

Nella prima puntata della storia di Federico II di Svevia avevamo lasciato il nostro giovanotto a 14 anni – all’epoca soglia della maggiore età – novello Re di Sicilia e sposo di Costanza d’Aragona, donna molto più matura accanto a cui il nostro fa la figura del toy-boy.

Costanza porta una cospicua dote, e se pensate a un bel corredo di lenzuola o di terre da coltivare, dovete correggere il tiro: la dote di Costanza consiste in 500 cavalieri armati fino ai denti. Dono quantomai gradito a Federico, ma che fa subito il fumo: una delle tante epidemie di quei tempi bui li decima già l’anno dopo. Nel 1211, quando Federico ha diciassette anni, nasce Enrico, unico figlio dei due.

La situazione politica è intanto simile a uno stallo alla messicana: Innocenzo III, il papa, memore degli insegnamenti di quel Gesù Cristo che dovrebbe rappresentare, fa quello che fanno quasi sempre i cristiani, il contrario. Innocenzo è convinto che il potere della chiesa debba essere materiale e agisce di conseguenza. I possedimenti del papa sono nel centro Italia e – per evitare di rimanere schiacciato – non può permettere che sud e nord si uniscano.

Innocenzo III è abile nel gioco delle tre carte e un po’ alla Arlecchino servitore di due padroni, in Sicilia appoggia Federico e in Germania Ottone IV, avversario di Filippo di Svevia, zio dello Stupor Mundi. Quel drittone di Innocenzo sbaglia i conti: Filippo viene fatto secco per beghe sue e Ottone non sa più che farsene dell’appoggio papale, essendo rimasto privo di avversari, e viene meno alla sua promessa di non rivendicare il potere sulle terre del papa.

A quel punto, Innocenzo capisce di aver puntato su un cavallo pericoloso e passa dalla parte di Federico II. Quando questi gli promette che non pretenderà le sue terre, Innocenzo non si rende conto di assistere a un film già visto e se la beve come una birra gelata a Ferragosto. Il fronte comune tra il papa, Federico nostro e Filippo II di Francia sbaraglia Ottone a Bouvines nel 1214.

Federico II si fa incoronare imperatore ad Aquisgrana, dove sono conservate le spoglie del suo idolo Carlo Magno, dopo una prima cerimonia a Magonza. Fino a quando c’è Innocenzo III, Federico tiene fede alla parola, ma il papa non è eterno e Onorio III, il successore, è molto più baccalà. La sua fissa sono le Crociate: per convincere Federico a bandirne una lo nomina lui stesso imperatore a San Pietro.

Federico è molto riluttante all’idea di una Crociata in Terrasanta, per non dire che la cosa non gli passa manco per la capa. La sua educazione e la sua grande cultura fanno sì che ritenga l’impresa un’idiozia sotto tutti i punti di vista, anche politici. Lo Stupor Mundi è infatti attaccato soprattutto alla sua Sicilia ed è inoltre innamorato della cultura araba. Dopo aver sconfitto i musulmani che tenevano il potere in alcune città sicule, anziché estirparli li ha fatti stabilire a Lucera, dove si costituisce una enclave musulmana a lui fedelissima.

Federico si dedica ai suoi studi, filologia, matematica, astrologia, algebra, medicina e scienze naturali e le tante lingue che parla. Fonda l’Università di Napoli per formare validi amministratori, la Scuola di Medicina a Salerno e quella di poesia in Sicilia. Insomma, Federico vorrebbe passare il suo tempo tra la caccia col falcone e l’amata cultura, altro che Crociate! Ma la politica è una br**ta bestia che non lo lascia in pace.

Onorio III gli rompe l’anima di continuo con la sua ossessione per la Terrasanta, mentre al nord, dove Federico è apprezzato quanto la carta vetrata al posto di quella igienica, rifondano la Lega Lombarda per ribellarsi. E non è quella di oggi, intendiamoci, in quella del 1226 alcuni sanno perfino leggere. Insomma, Federico non trova pace e allora prova a far contento almeno il papa, bandendo la Crociata meno desiderata della storia.

Partita da Brindisi, però, l'impresa dura da Natale a Santo Stefano: una provvidenziale pestilenza costringe le navi a riparare a Otranto. Non sappiamo se i marinai si ammalino davvero o se lo Stupor Mundi faccia come i ragazzini che mettono il termometro sul termosifone per non andare a scuola, ma Gregorio IX - che ha sostituito Onorio ed è ancora più fanatico - propende per la seconda ipotesi e perde la brocca: col sangue agli occhi prende e scomunica Federico.

E Federico II che fa? Rotolandosi dalle risate all’idea della terribile punizione papale, si ritira a Pozzuoli per guarire dalla pestilenza, forse a suon di pizza e mozzarella di bufala. E a preparare la Sesta Crociata, un’impresa che è intenzionato a portare al successo.
Sì, però a modo suo.

Nella foto: La Battaglia di Bouvines vista da Horace Vernet.

[Storia - Federico II parte seconda]

02/01/2025

Consigli di lettura...

"L’ alba dei libri" di Alessandro Marzo Magno. Garzanti Editore - Collezione Storica

Dov’è stato pubblicato il primo Corano in arabo? Il primo Talmud? Il primo libro in armeno, in greco o in cirillico bosniaco? Dove sono stati venduti il primo tascabile e i primi bestseller? La risposta è sempre e soltanto una: a Venezia. Venezia era una multinazionale del libro, con le più grandi tipografie del mondo, in grado di stampare in qualsiasi lingua la metà dei libri pubblicati nell’intera Europa. Aldo Manuzio è il genio che inventa la figura dell’editore moderno. Pubblica tutti i maggiori classici in greco e in latino, ma usa l’italiano per stampare i libri a maggiore diffusione. Inventa un nuovo carattere a stampa, il corsivo. Importa dal greco al volgare la punteggiatura che utilizziamo ancora oggi. Alessandro Marzo Magno racconta la straordinaria avventura imprenditoriale e culturale della prima industria moderna. Perché nei primi magici decenni del Cinquecento a Venezia si inventa quasi tutto ciò che noi conosciamo del libro e dell’editoria. La Serenissima resterà la capitale dei libri finché la Chiesa non riuscirà a imporre la censura dell’inquisizione. E la libertà di stampa cercherà nuovi rifugi nell’Europa del Nord.

Alessandro Marzo Magno Garzanti Libri

30/12/2024

Quando 𝗔𝗻𝗻𝗮 𝗕𝗼𝗹𝗲𝗻𝗮 fu incoronata regina d'Inghilterra, nel giugno 1533, era incinta di quasi sei mesi.
Già allora, però, le dinamiche all'interno della coppia reale non procedevano in perfetta armonia.

Abituato a ritenere che durante la gravidanza della sposa a un uomo potessero essere perdonate le avventure galanti, re 𝗘𝗻𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗩𝗜𝗜𝗜 pensava che Anna avrebbe dovuto accettare (come aveva fatto la prima moglie Caterina) un tale modo libero di comportarsi.

La nuova regina, invece, rimproverò il marito per le sue "distrazioni", e lui rispose che lei "doveva chiudere gli occhi e contenersi, come già avevano fatto altre migliori di lei".

Considerate le circostanze in cui era salita al trono [Enrico si era innamorato di Anna già nel 1526, avviando il lungo e complicato processo di separazione da Caterina], era logico che Anna si preoccupasse dell'interesse che Enrico mostrava verso un'altra donna, Jane Seymour.

Per questo, chiese al marito di eliminare ogni altro elemento in grado di invalidare il loro matrimonio; così, nel 1534, l'Atto di Supremazia sancì legalmente per il re il titolo di Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra, spezzando ogni vincolo tra Enrico VIII e la Chiesa di Roma.

Nell'autunno del 1535, la relazione tra Enrico e Anna si era ulteriormente incrinata, ma fu la morte di Caterina nel 1536 a scatenare definitivamente l'avversione del re nei confronti della seconda moglie.
Il senso di colpa per la morte in solitudine della donna che lo aveva amato fino alla morte si trasformò in un sentimento d'ira contro la regina Anna, colpevole di averlo sedotto, allontanandolo dalla "buona Caterina".

Il fatto poi che Anna avesse partorito una seconda figlia femmina, Elisabetta, invece del maschio tanto atteso e desiderato, non fece che accrescere l'ostilità del re, già infatuato di Jane Seymour.

La famiglia della nuova favorita progettava di servirsi di Jane per spodestare la regina. Si presentarono prove a Enrico sulla pessima condotta di Anna, accusandola di aver sedotto alcuni cortigiani della camera privata, ai quali aveva per giunta affidato l'incarico di uccidere il re. Molti argomenti erano in realtà mere insinuazioni, ma furono sufficienti a convincere il sovrano e così la regina fu condannata a morte.
Anna Bolena affrontò l'esecuzione capitale con dignità, avviandosi verso il patibolo, nel cortile della Torre di Londra, senza lacrime o isterismi. Aveva 35 anni.

🎨 Edouard Cibot, Anna Bolena nella Torre di Londra in attesa dell'esecuzione (1835)

30/12/2024

Consigli di lettura di fine anno...

"Lepanto. La battaglia dei tre imperi" di Alessandro Barbero. Editori Laterza.

«Non appena in Occidente si sparse la voce della prossima uscita della flotta turca, papa Pio V decise che quella era l'occasione buona per realizzare un progetto che sognava da tempo: l'unione delle potenze cristiane per affrontare gli infedeli in mare con forze schiaccianti, e mettere fine una volta per tutte alla minaccia che gravava sulla Cristianità. Quando divenne sempre più evidente che la tempesta era destinata a scaricarsi su Cipro, il vecchio inquisitore divenuto pontefice, persecutore accanito di ebrei ed eretici, volle affrettare i tempi.»

È la primavera del 1570. Un anno e mezzo dopo, il 7 ottobre 1571, l'Europa cristiana infligge ai turchi una sconfitta catastrofica. Ma la vera vittoria cattolica non si celebra sul campo di battaglia né si misura in terre conquistate. L'importanza di Lepanto è nel suo enorme impatto emotivo quando, in un profluvio di instant books, relazioni, memorie, orazioni, poesie e incisioni, la sua fama travolge ogni angolo d'Europa.

Questo libro non è l'ennesima storia di quella giornata. È uno straordinario arazzo dell'anno e mezzo che la precedette. La sua trama è fatta degli umori, gli intrecci diplomatici, le canzoni cantate dagli eserciti, i pregiudizi che alimentavano entrambi i fronti, la tecnologia della guerra, di cosa pensavano i turchi dei cristiani e viceversa. Per tessere i suoi fili ci sono volute la prosa appassionante e la maestria rara di Alessandro Barbero.

L'autore:
Alessandro Barbero ha insegnato Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale. Ha vinto il Premio Strega nel 1996 con il romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo, ha collaborato per molti anni con il programma Superquark di Piero Angela e i suoi podcast sono tra i più seguiti. Tra le sue molte opere per Laterza: Carlo Magno. Un padre dell’Europa; La battaglia. Storia di Waterloo; 9 agosto 378 il giorno dei barbari; Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano; Benedette guerre. Crociate e jihad; Lepanto. La battaglia dei tre imperi; I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle; Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali; Le parole del papa. Da Gregorio VII a Francesco; Caporetto; Dante; L’aristocrazia nella società francese del Medioevo.

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A tutti un caldo saluto 🏹🏹⚔️🛡️e un augurio da tutti noi...
23/12/2024

A tutti un caldo saluto 🏹🏹⚔️🛡️e un augurio da tutti noi...

La compagnia augura a tutti buone feste! Ci vediamo l'anno prossimo!
08/12/2024

La compagnia augura a tutti buone feste!
Ci vediamo l'anno prossimo!

29/11/2024

🏛 𝐏𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚! 𝑺𝒂𝒏 𝑮𝒊𝒎𝒊𝒈𝒏𝒂𝒏𝒐: 𝒄𝒐𝒏 𝒈𝒍𝒊 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒊𝒕𝒕𝒂̀, 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂, 𝒓𝒂𝒄𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂 𝒆 𝒓𝒊𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒂 𝒊𝒍 𝑷𝒂𝒕𝒓𝒊𝒎𝒐𝒏𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝑼𝒎𝒂𝒏𝒊𝒕𝒂̀

Una Passeggiata Patrimoniale per esplorare il centro storico di San Gimignano a piedi, sulle tracce dei criteri UNESCO .

Sono diverse le opportunità per visitare musei, gallerie e opere d’arte site-specific nel centro storico della città.

👉 Scoprile qui: https://sangimignano.eu/itinerario/passeggiata-patrimoniale-esplorare-il-centro-storico-a-piedi-sulle-tracce-dei-criteri-unesco/

Ministero del Turismo Valdelsa Valdicecina

29/11/2024
29/11/2024
29/11/2024

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