Non raggiungeremo mai la nostra totalità, se non ci assumiamo l’oscurità che è in noi, poiché non c’è corpo che, nella sua totalità, non proietti un’ombra, e questo non in virtù di certi motivi ragionevoli, bensì perché è sempre stato così e perché tale è il mondo. Carl Gustav Jung
Total black ma costellato di luci emozionali, essenziale ma dotato di funzioni interattive d’avanguardia, fisicamen
te allestito in una porzione del nuovo show-room milanese di PLH, b.box è uno scenografico, dinamico contenitore di eventi in cui e da cui far scaturire spunti e ispirazioni che abbiano la forza di stimolare, innervare e contaminare la progettazione dei devices dell’azienda di placche di comando fondata e presieduta da Enrico Corelli. “L’idea originaria di b.box ”, spiega il ceo di PLH, “deriva dal concetto di ‘black box’, di scatola nera, un oggetto nel cui interno oscuro un segnale d’ingresso apparentemente opaco viene trasformato senza saper come in un qualcosa di differente, da criptico è reso trasparente e intelligibile attraverso un processo di crescita della conoscenza per via sensoriale, intellettiva e insieme emozionale.b.box nasce in stretta relazione con PLH, con i suoi valori, le sue peculiarità, il suo essere customer oriented, il suo target principale che sono gli architetti e gli interior designer. Mediante l’esposizione di opere di artisti affini al gusto di PLH, già affermati, ma non troppo frequentati, b.box serve a lanciare segnali ai professionisti su come, attraverso l’arte, sia possibile dare un tocco in più all’arredamento di una casa, di là del fatto di adottare o meno le placche PLH, le quali comunque risultano sempre, per qualche verso, affini al mondo dell’artista prescelto. E inoltre, per mezzo di un’attenta e calibrata programmazione di avvenimenti e una sofisticata ricerca di creativi, b.box vuole aprire una finestra di dialogo culturale sui fenomeni che ci circondano, mira a essere sede di workshop sull’illuminazione, sui sound systems domestici, sulla domotica PUI-Phisical User Interface, sui processi creativi in ambito tecnologico, propone incontri con esponenti della cultura del progetto, nonché presentazioni di oggetti di design, di libri. Del resto la forza di PLH sta anche e proprio nel ‘guardare altrove’, nel sapere scoprire fonti di ispirazione in mondi altri rispetto a quello di cui è specializzato. “Per questo”, spiega Corelli, “ritengo che sia molto importante guardare alla cultura in senso lato, coltivarla, farsene promotori, introiettarla nel nostro fare quotidiano. Le sue ricadute sulla concezione e la progettazione di prodotto non tardano mai a manifestarsi. Per fare un esempio, la placca Mono, un nostro grande successo, è nata riflettendo su una mostra di Josef Albers, uno dei maestri novecenteschi del colore applicato alle forme primarie. B•box è dunque pensato, nella nostra strategia, come il luogo dove noi e i nostri referenti abbiamo l’opportunità di immergersi liberamente in un modo di pensare ‘altro’. “
b.box: l’arte in scatola.