Video presentazione del saggio "Iter, peregrinatio, passagium" di Franco Cardini con la partecipazion dei curatori Antonio Musarra e Giuseppe Ligato.
Il volume raccoglie diciotto saggi d’argomento crociatistico redatti da Franco Cardini nell’arco di circa un ventennio di feconda attività accademica e scientifica. Lo studioso accompagna il lettore in un lungo percorso, presentandoci, da un lato, lo sviluppo dell’idea di crociata – cui è dedicata la prima parte del libro –, dall’altro, la sua peculiare applicazione in contesti specifici, passando attraverso una galleria di personaggi che con la crociata, nella propria vita, bene o male hanno avuto a che fare: da Innocenzo III a Dante, da Raimondo Lullo a Roger de Flor, da Eugenio IV a Benedetto Accolti, da Pio II ad Alessandro VI, da Torquato Tasso a Gabriele D’Annunzio. In questo percorso, un elemento emerge prepotentemente: quella della crociata è una “lunga storia”, che non può comprimersi nei limiti, stretti, del “medioevo” comunemente inteso.
Antonio Musarra è Professore Associato di Storia medievale presso Sapienza Università di Roma. Membro del collegio del Dottorato in Storia, Antropologia, Religioni, è referente per i rapporti tra il Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo cui afferisce e Pontificia Università Antonianum.
Giuseppe Ligato (Milano 1959), storico, si occupa di crociate, Ordini monasticocavallereschi e pellegrinaggi in Terra Santa. Collabora da diversi anni con la Custodia francescana di Terra Santa e lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e ha condotto ricerche sui castelli crociati in Giordania. Fra le sue pubblicazioni: La croce in catene. Prigionieri e ostaggi cristiani nelle guerre di Saladino (1169-1193) (2005) e Sibilla regina crociata: guerra, amore e diplomazia per il trono di Gerusalemme (2005).
Video presentazione del saggio "Operazione Buon Governo" (Einaudi, 2022) di Gabriella Piccinni con la partecipazione dell'autrice.
Il ciclo del Buon Governo, dipinto nel 1338 da Ambrogio Lorenzetti nel palazzo del Comune di Siena, è in assoluto una delle opere piú celebri dell’arte italiana, da sempre oggetto di attenzione da parte di studiosi del pensiero politico, dell’arte, della società, della letteratura, della moda, delle istituzioni, del diritto. Ma quei 36 metri di pittura, intrecciati con i 62 versi di una Canzone che poteva essere cantata e ballata, innovarono anche il linguaggio della comunicazione politica.All’analisi di questa innovazione, chiamata qui «Operazione Buon Governo», è dedicato questo libro. Essa prese forma dalla volontà di governare con il consenso una società non pacificata e un’economia in trasformazione, mentre il governo dei mercanti, committente dell’opera, chiedeva la fiducia sul suo programma politico, e le leggi del Comune venivano rinnovate in un imponente testo statutario che si richiamava al diritto romano.Gli affreschi si presentano dunque come il prodotto non solo dell’artista ma anche dell’humus culturale della comunità civica e politica di cui Lorenzetti fu erede e protagonista. Con la sua magnifica inventiva, la sua abilità tecnica e una notevolissima perizia retorica, l’artista seppe rappresentare ogni aspetto della tumultuosa realtà sociale dell’epoca, dove i principî, le virtú e i vizi della politica generavano simbolicamente i loro «civili effetti».
Gabriella Piccinni (1951) è professoressa emerita di Storia Medievale all'Università di Siena. Dirige la «Rivista di storia dell'Agricoltura » e partecipa al comitato scientifico del Centro di studi per la storia delle campagne e del lavoro contadino, del Centro di Studi sulla Civiltà del Tardo Medio Evo, delle riviste «Bullettino dell'Istituto storico italiano per il Medio Evo», «Historia Instituciones. Documentos», «Mediaeval Soph
Video presentazione del saggio "Il potere dell'immagine e della parola" (Cisam, 2922) a cura di Beatrice Girotti, Giulia Marsili, Margherita Elena Pomero con la partecipazione delle curatrici.
Il volume raccoglie le ricerche presentate durante la Giornata Internazionale di Studi svoltasi a Bologna (5 febbraio 2020) nell'ambito di un progetto AlmaIdea Junior finanziato dall'Alma Mater Studiorum. Nell'intervallo temporale tra la Giornata di studi e la pubblicazione del volume, hanno partecipato al dibattito anche altri studiosi, che hanno contribuito a creare un'opera collettanea di ampio respiro. Attraverso un percorso diacronico e pluridisciplinare, che attinge a fonti letterarie, epigrafiche, archeologiche ed iconografiche dal periodo romano alla tarda età bizantina, i contributi delineano la fisionomia del ceto aristocratico femminile attraverso le diverse manifestazioni della sua condizione sociale nell'espressione pubblica. Il complesso significato dei segni distintivi dello status femminile, veicolato all'interno delle società di riferimento da peculiari sistemi di simboli e convenzioni, viene dunque approfondito attingendo a molteplici prospettive, offrendo un'articolata visione di sintesi ed inedite prospettive di ricerca.
Beatrice Girotti è Dottore di ricerca in Storia (storia antica) dell'Università di Bologna (2006), dopo essere stata borsista post doc e assegnista di ricerca è Ricercatore presso lo stesso Ateneo dal 2016. Svolge le sue ricerche nell'ambito della storia antica, in particolare di quella romana. Gli interessi di ricerca sono rivolti nello specifico allo studio della storiografia tarodantica, sia pagana che cristiana, con la correlata analisi sociale della realtà antica ad essi sottesa.
Giulia Marsili, laureata in Lettere indirizzo classico all'Università di Bologna, ha proseguito i suoi studi all'Alma Mater specializzandosi in Archeologia e Culture del Mondo Antico (2010) e in Storia con la scuola dottorale che ha terminato nel 2014.
Video presentazione del saggio "Manoscritti miniati in Italia della Biblioteca Ambrosiana" (Viella, 2022) di Milvia Bollati e Marco Petoletti con la partecipazione degli autori.
La Biblioteca Ambrosiana di Milano, fondata dal cardinale Federico Borromeo, accoglie tra i suoi fondi manoscritti un nucleo consistente di codici miniati, dall’età tardoantica al pieno Rinascimento. Sulla scia delle ricerche di Renata Cipriani, il presente volume offre il catalogo dei manoscritti miniati in Italia nel corso del Trecento (fondo inf.). Tra questi si segnalano il celebre Virgilio Ambrosiano di Petrarca, con il frontespizio di Simone Martini; il Solino, miniato a Bologna nella prima metà del secolo XIV, con raffigurazioni di monstra; il Livio volgarizzato, copiato nel 1373 in area veneta, con un ciclo illustrativo pressoché completo.
Questo catalogo nasce dall’incontro di esperienze diverse – da un lato l’analisi codicologica e testuale, dall’altro lo studio dell’apparato iconografico e della sua storia critica – ma complementari, per offrire al lettore uno sguardo quanto più completo su quella «miniera di storie» che è ogni manoscritto medievale.
Milvia Bollati insegna Storia della miniatura all’Università Cattolica di Milano. Tra le sue ultime pubblicazioni: Gloriosus Franciscus. Un’immagine di Francesco tra agiografia e storia (Padova 2012); Francesco e la croce di S. Damiano (Milano 2016).
Marco Petoletti insegna Letteratura latina medievale all’Università Cattolica di Milano. Tra le sue ultime pubblicazioni: Egloge di Dante (Roma 2016); Il manoscritto di dedica del De vita solitaria rivisto e corretto da Petrarca (Padova 2020).
Video presentazione del saggio "Il lupo di Gubbio" (Cisam, 2022) a cura di Alberto Luongo e Antonio Montefusco con la partecipazione dei curatori.
Quella dell’incontro tra Francesco d’Assisi e il lupo è una delle più note storie medievali, ma soprattutto è la storia francescana per eccellenza. Di fronte a un corpus agiografico complesso, pieno di tormentate riscritture, questo è un racconto che non ha versioni differenti. Tuttavia, la sua interpretazione ha suscitato un dibattito ancora lontano dal chiudersi. In questo volume ci si propone di leggere questa storia ‘da vicino’, cercando di precisarne la concreta modalità con cui si è fissata nei decenni a cavallo del Trecento, e come si è trasmessa poi (sia a livello testuale sia iconografico) alla tradizione successiva. Si tratta di un tentativo, a più voci, di mettere in evidenza i vuoti e i pieni di questa storia e della sua memoria, per fornire agli studiosi degli strumenti all’altezza della sua profondità.
Alberto Luongo (Milano, 1985) è assegnista di ricerca presso l’Università per Stranieri di Siena e svolge attività didattica presso l’Università Statale di Milano. Si occupa prevalentemente di storia istituzionale e socio-economica delle città dell’Italia centro-settentrionale fra XII e XIV secolo. È autore di Gubbio nel Trecento, 2016; Una città dopo la peste, 2019.
Antonio Montefusco insegna Letteratura Latina Medievale presso l'Università Ca' Foscari. Si è occupato di francescanesimo e dissenso religioso, e di storia delle pratiche intellettuali nel Medioevo. Ha curato recentemente Italia senza nazione (Quodlibet 2019) e, con Giuliano Milani, Le Lettere di Dante.
Video presentazione del romanzo storico "Il giudice Albertano e il caso del santo senza volto" (Libere Edizioni, 2022) di Enrico Giustacchini con la partecipazione dell'autore.
Un nuovo episodio che vede protagonista Albertano, investigatore nel medioevo ricco di sfumature, in grado di svelare la trama di un torbido intreccio di morte.
Masuccio il porcaro ha pochi dubbi: l’uomo da lui intravisto nel bosco mentre aggrediva Galvagno l’allevatore per poi trascinarlo fin dentro la palude era Caio, il fratello della vittima.
Per i pacifici abitanti di Zenato il suo racconto è difficile da credere. Ben presto, tuttavia, essi scopriranno che questo era soltanto il prologo di una torbida vicenda di morte.
Sarà l’indagine del giudice Albertano a far piena luce sul mistero e a rivelare una sorprendente verità.
Enrico Giustacchini, critico, giornalista e romanziere, è stato a lungo vicedirettore di Stile Arte e ha collaborato a Oggi e al Corriere della Sera. Attualmente scrive per il Giornale di Brescia. Numerosi i saggi da lui pubblicati; ha inoltre curato il catalogo di importanti pittori. Tra i suoi romanzi, notevoli consensi ha riscosso Il quattordicesimo verso del sonetto. Questo volume è il nono episodio della fortunata serie di gialli storici con protagonista il giudice Albertano.
Video presentazione del saggio "Antichi documenti dei volgari italiani" (Carocci, 2022) di Ludovica Maconi e Mirko Volpi con la partecipazione di Mirko Volpi.
Il volume raccoglie i più antichi documenti della nostra lingua, scritti in diversi volgari italiani tra il IX secolo e l’inizio del XIII. All’interno di queste coordinate temporali viene proposto un repertorio aggiornato, che include scoperte, riletture e nuove interpretazioni degli ultimi decenni. I testi, accompagnati da un commento storico-linguistico e da riproduzioni fotografiche, sono disposti secondo un ordinamento geografico (Italia settentrionale, Toscana, Italia centro-meridionale e Sardegna) e cronologico, che trova collocazione in una macrostruttura composta da tre sezioni: documenti d’archivio, scritture esposte, frammenti e prime esperienze di poesia in volgare.
Ludovica Maconi è professoressa associata di Linguistica italiana all’Università degli Studi del Piemonte Orientale. È autrice di Archidata, l’archivio online di retrodatazioni lessicali dell’Accademia della Crusca. Ha pubblicato libri e articoli sulla storia delle idee linguistiche, la lessicografia italiana e la questione della lingua.
Mirko Volpi è professore associato di Linguistica italiana all’Università degli Studi di Pavia. Si occupa prevalentemente di Dante e dei suoi antichi commentatori (ha pubblicato l’edizione del Commento alla Commedia di Iacomo della Lana), di antichi volgari italiani e di aspetti dell’italiano non letterario tra Otto e Novecento.
Video presentazione del saggio "Christus Christi est sacramentum" (Editrice Domenicana Italiana, 2022) di Claudio Ubaldo Cortoni con la partecipazione dell'autore.
Il manuale ripercorre lo sviluppo della sacramentaria nel Medioevo in quattro parti: - I: considerazioni sul nesso tra ecclesiologia e vita sacramentale; - II: trattazione sui sacramenti nella manualistica, dalle scuole claustrali altomedievali all'avvento della Scolastica nelle Università; - III: disamina dei processi che hanno portato ad una definizione di sacramento in genere, condivisa dalla maggioranza delle scuole teologiche, e alla distinzione tra sacramento e sacramentale - IV: presentazione delle tappe che hanno portato a definire il settenario sacramentale e trattazione dei singoli sette sacramenti secondo la distinzione che si impose a partire dal XII sec. tra sacramenti di necessità (battesimo, confermazione, penitenza, eucaristia, unzione degli infermi) e sacramenti di governo (ordine e matrimonio).
Claudio Ubaldo Cortoni è Bibliotecario e archivista presso la Comunità Monastica di Camaldoli, e docente di Storia della Teologia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma.
Video presentazione del saggio "Da Zero a Mille" (Campano Edizioni, 2022) di Sergio Costanzo con la partecipazione dell'autore.
L'8 agosto del 1284, all’indomani della sconfitta pisana alla Meloria, viene redatto e approvato in Firenze un documento programmatico: “Della rovina di Pisa”. Il 9 ottobre del 1406, i mercenari al soldo di Firenze entrano in Pisa. Stupri, violenze, incendi; alla sistematica distruzione della città fece seguito quella dei documenti e delle testimonianze. Pisa subì una diaspora ante litteram e una progressiva e inesorabile damnatio memoriae. La sua storia antica cadde nell’oblio. Tre millenni furono cancellati e, ancora oggi, la città è orfana del proprio passato.
Da Zero a Mille è il frutto di una paziente ricerca, quella dei testi di chi scrisse di Pisa, a partire dagli eruditi greci e latini dal V secolo avanti Cristo. Aneddoti, battaglie, contratti commerciali, commesse reali o imperiali, cronache.
Di Pisa parlarono, Licofrone, Catone, Dionigi di Alicarnasso, Plinio, Ovidio, Virgilio, Cassiodoro e, risalendo la linea del tempo, Strabone, Claudiano, Namaziano, san Basilio e san Gregorio Magno. A questo coro si uniscono le voci dei cronisti di epoca gota, longobarda, franca, sassone e anche quelle dei geografi e degli storici arabi, nel grande processo di scontro e incontro tra le culture di oriente e occidente.Alle lotte contro l’Islam è dedicata la parte finale, analizzando i testi relativi all’epopea della I crociata e all’Impresa Balearica. La conoscenza del passato è l’unico strumento idoneo per orientarsi e organizzare il futuro e Da Zero a Mille vuole offrire questa opportunità. Da Zero a Mille, ovvero dalla fondazione all’inizio dell’età aurea, una lettura per acquisire consapevolezza, nutrire orgoglio e senso di appartenenza alla Grande Repubblica dei Mari che fu Pisa.
Sergio Costanzo nasce a Pisa nel 1963. Pubblica saggi sull’architettura medievale e romanzi storici. Tra gli altri ha pubblicato: “
Video presentazione del saggio "Venezia e la Terraferma. 1404-1797" (Il Mulino, 2022) di Marco Pellegrini con la partecipazione dell'autore.
In un breve lasso di tempo fra tardo Medioevo e Rinascimento, Venezia aggregò un ragguardevole numero di città e di territori che andarono a costituire lo «Stado da Terra», compreso tra il Friuli, il Veneto e la Lombardia orientale: una parte d’Italia quanto mai prospera e invidiata, che la Serenissima riuscì a conservare superando crisi anche assai gravi. Sotto lo sguardo vigile dei rettori inviati dalla Laguna, queste province godettero di notevole vitalità economica; le campagne si infittirono di ville; le città conobbero una rigogliosa fioritura edilizia, che nelle piazze e nei palazzi pubblici celebrò i valori del civismo municipale e della fedeltà a san Marco. L’autore racconta tre secoli di sviluppo della Terraferma veneziana: la formazione, le rivalità locali, le istituzioni e lo stile di governo, l’ambiente culturale e le tradizioni, fino alla dissoluzione nel 1797.
Marco Pellegrini insegna Storia moderna e Storia rinascimentale nell’Università di Bergamo. Con il Mulino ha pubblicato «Il papato nel Rinascimento» (2010), «Le crociate dopo le crociate» (2013), «Guerra santa contro i turchi» (2015) e «Le guerre d’Italia (1494-1559)» (2017).
Video presentazione del saggio "Le terre dei baroni ribelli" (Viella, 2022) di Luciana Petracca con la partecipaione dell'autrice.
Il tema dei poteri signorili nell’Italia tardomedievale è tornato di recente al centro del dibattito storiografico, alimentato da ricerche che hanno messo in luce aspetti a lungo trascurati, come la natura dei diritti esercitati, le forme di amministrazione, le pratiche del prelievo o il grado di “pervasività” dei signori. Con particolare riferimento al Mezzogiorno aragonese, il prevalente interesse per la dimensione politica ha lasciato in ombra il ruolo e l’impatto economico della signoria.Qual era la struttura del reddito feudale? Quanto incidevano le varie componenti del prelievo sull’ammontare complessivo della rendita? E in che misura mutava la composizione del bilancio tra aree geografiche o tra differenti tipologie di signori?Questi gli interrogativi da cui ha preso avvio la ricerca, focalizzata sui poteri feudali e sulla rendita signorile nel secondo Quattrocento. In questa chiave, il libro, oltre a ricostruire l’estensione di alcune signorie meridionali, oggetto di confisca da parte della Corona a seguito della grande congiura baronale del 1485, approfondisce il carattere economico del dominio feudale.
Luciana Petracca insegna Storia medievale e Didattica della storia presso l’Università del Salento. Tra le sue ultime pubblicazioni: Quaterno de spese et pagamenti fatti in la cecca de Leze (Roma 2010); Gli Inventari di Angilberto del Balzo. Modelli culturali e vita di corte nel Quattrocento Meridionale (Roma 2013); Un borgo nuovo angioino di Terra d’Otranto (Galatina 2017); Le pergamene dell’Archivio Capitolare della collegiata di Francavilla in Terra d’Otranto (secc. XIV-XV) (Roma 2021).
Video presentazione del saggio "Andare per le vie italiane della seta" (Il Mulino, 2022) di Maria Giuseppina Muzzarelli con la partecipazione dell'autrice.
Quella della seta, nel nostro paese, è una storia di ideazioni e di sperimentazioni, dove si uniscono naturalità, capacità tecnica, sacrificio e gusto per la bellezza: il cuore del «made in Italy».
Un lunghissimo filo di seta collega idealmente, sin dall’XI secolo, il Sud con il Centro e il Nord Italia, l’Est con l’Ovest, Bisanzio con Palermo e Catanzaro, Lucca con Genova e Venezia e poi con Bologna, Firenze, Milano. L’itinerario lungo le vie italiane della seta parte dal Meridione dove la seta arrivò da Bisanzio, a sua volta giuntavi dalla Cina. Dobbiamo ai Bizantini l’avvio della coltivazione del gelso e l’allevamento del baco in Calabria, attorno all’anno Mille, e agli Arabi la tessitura serica in Sicilia, attestata nel XII secolo. L’arte della seta approdò poco dopo a Lucca, dove nel tempo conversero abili filatori e tessitori e da cui altrettanti ne partirono, ingaggiati da altre città attratte dalla produzione di un bene tanto prezioso quanto ben remunerato. Broccati, velluti, veli ornarono corti e residenze d’Europa, facendo della produzione serica italiana un’eccellenza.
L'AUTRICE
Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda nell’Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato «Guardaroba medievale. Vesti e società dal XIII al XVI secolo» (20082), «Il denaro e la salvezza» (2001), «Pescatori di uomini» (2005), «Un’italiana alla corte di Francia. Christine de Pizan, intellettuale e donna» (20172), «Breve storia della moda in Italia» (20142), «A capo coperto. Storie di donne e di veli» (20182), «Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna» (2020).
Le edizioni del Mulino
Maria Giuseppina Muzzarelli
Video presentazione del saggio guida "Liguria medievale" (Edizioni del Capricorno, 2022) di Simone Caldano con la partecipazione dell'autore.
I monumenti medievali della Liguria costituiscono un patrimonio storico, architettonico e artistico straordinario, spesso rimasto ingiustamente all’ombra di quello di altre più celebrate regioni italiane, e tuttavia meritevole di essere conosciuto, valorizzato, studiato. Questo libro vuole essere una guida per coloro che vogliono andare alla scoperta delle cattedrali, delle grandi abbazie benedettine e cistercensi, dei conventi degli ordini mendicanti, ma anche di quei siti distanti dalle città maggiori, ma non per questo meno importanti, che donano il piacere dell’esplorazione: pievi, cappelle, battisteri, dipendenze dei monasteri più importanti, chiese private e castelli.Ne esce l’immagine di un territorio ricchissimo, sensibile a orizzonti culturali di ampio respiro, complice la posizione di confine, ma anche capace di elaborazioni del tutto autonome e destinate a fare scuola.Uno strumento chiaro e divulgativo, ma anche rigoroso e documentato, punteggiato da curiosità che mirano a sfatare la regina delle leggende metropolitane sul Medioevo: quella secondo la quale si tratta di un’epoca monolitica, succube della dimensione religiosa e sempre uguale a se stessa. Di monumento in monumento, questo libro porterà il lettore a incontrare vescovi, canonici, abati, monaci, cardinali, marchesi, conti, duchi, castellani e persone comuni che gli dimostreranno l’esatto contrario.
Simone Caldano (Borgomanero, Novara, 1981) ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia, è stato assegnista in Storia dell’architettura presso le Università di Firenze e di Roma (La Sapienza) e docente della stessa disciplina presso l’Università di Ferrara. È autore di numerose pubblicazioni sull’architettura religiosa in Piemonte e in Liguria tra XI e XV
Video presentazione del saggio "Cosimo de' Medici" (Salerno Editrice, 2022) di Lorenzo Tanzini con la partecipazione dell'autore e di Giuseppe Bianchi (Consigliere del direttivo di Italia Medievale.
‘Il Vecchio’, il ‘Padre della Patria’, ma soprattutto il nonno di Lorenzo il Magnifico: Cosimo de’ Medici (1389-1464) è un personaggio molto noto, soprattutto per la storia della sua famiglia. Si tratta invece di una figura che come poche altre incarna la supremazia politica e culturale della Firenze del primo Quattrocento. Cosimo fu innanzitutto uno straordinario uomo d’affari, il più grande banchiere dell’Europa del suo tempo: da questa esperienza e dalle relazioni finanziarie maturò anche le sue eccezionali doti politiche, che gli permisero di reggere le sorti della sua città e del suo Stato con uno stile originalissimo, grazie al quale giocò insieme il ruolo di leader e quello di tutore dei valori repubblicani. Banchiere e uomo politico, Cosimo coltivò una rete di amicizie e frequentazioni nell’ambito della cultura umanistica e investì risorse imponenti nell’arte, nella raccolta di libri e oggetti preziosi, nella promozione delle imprese assistenziali e delle comunità religiose. Questo libro affronta i tanti aspetti della poliedrica personalità di Cosimo, attingendo alla voce delle fonti del tempo e alle sue stesse parole, per restituire alla sua figura la freschezza e la vitalità con cui lo conobbero i contemporanei.
Lorenzo Tanzini, studioso di Storia delle istituzioni, delle pratiche giudiziarie, del pensiero politico tra Medioevo e Rinascimento, insegna Storia Medievale all’Università di Cagliari. Tra le sue pubblicazioni si ricorda almeno A consiglio. La vita politica nell’Italia dei comuni (Roma-Bari 2014).
"Viaggio nel Medioevo": una collana inedita a cura del Corriere della Sera in collaborazione con la rivista di divulgazione storica Medioevo. Per approfondire, grazie al racconto di autorevoli firme e ad un importante impianto iconografico, un’età tanto discussa quanto mistificata. Per conoscere la storia dei grandi personaggi che l’hanno attraversata e analizzare la nascita di formazioni sociali e politiche. Per ammirare le grandi opere dell’ingegno umano nell’arte, nell’architettura e nella letteratura.
Per riscoprire un’epoca mai veramente tramontata e parte integrante della nostra storia e della nostra cultura. Il primo volume "Carlo Magno e l'Impero carolingio" è in edicola.
Video presentazione del saggio "Medioevo feroce. Le storie e il mito di Ezzelino" (Bologna University Press, 2022) di Veronica Bernardi con la partecipazione dell'autrice.
Il volume analizza le vivaci cronache della Marca Trevigiana, con particolare attenzione al ruolo giocato in esse dalla figura di Ezzelino da Romano. In primo piano, le strutture letterarie nella scrittura storica medievale che hanno contribuito alla creazione di una tappa fondamentale per le origini della letteratura italiana. I testi dei cronisti affrontati non solo evidenziano quanto Ezzelino abbia ricoperto una posizione storica di rilievo assoluto, ma anche come una straordinaria stagione storiografica, intrecciata a originali procedure narrative, abbia concorso a delinearlo come feroce e astuto tiranno. L'ultima parte del volume si concentra sul mito di Ezzelino e sulla possibile ricezione delle cronache nella Commedia dantesca e in altri testi successivi, fino a Machiavelli.
Veronica Bernardi è nata il 23 ottobre 1991 a Bologna, città dove è cresciuta. Presso l'Alma Mater Studiorum ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Culture Letterarie e Filologiche a marzo 2020. Nel 2018 ha trascorso un periodo come Visiting Ph.D. Candidate alla Columbia University in the city of New York. Attualmente è Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna.
Video presentazione del saggio "Le spire della vipera. Le aderenze viscontee fra Tre e Quattrocento" (Franco Angeli Edizioni, 2022) di Francesco Bozzi con la partecipazione dell'autore.
Nella seconda metà del Trecento fecero la loro comparsa, in maniera più o meno diffusa in larga parte della pen*sola, i trattati di aderenza. Legami elastici e flessibili, le adherentie coordinavano fra di loro due poteri asimmetrici, solitamente una "potenza grossa" (come Milano, Venezia, Firenze, e così via) e realtà minori, come signorie o comunità. Le adherentie avevano, di per sé, schiette connotazioni militari: per mezzo di esse il principalis riceveva sostegno militare e logistico, mentre l'adherens otteneva protezione e differenti forme di legittimazione. Nota ma non ancora indagata a fondo, l'aderenza è un osservatorio privilegiato per esaminare le pratiche politiche bassomedievali in tutta la loro complessità.I Visconti, come e più di altre potenze, fra Tre e Quattrocento fecero costante ricorso a tale forma pattizia per gestire tanto i processi di costruzione statale che li videro impegnati, quanto le relazioni interstatali (pacifiche o conflittuali che fossero) con le altre potenze della pen*sola. Lo studio sull'aderenza nella sua "forma viscontea" permette così, da una parte, di apprezzare le caratteristiche e le peculiarità impresse al legame dai signori (e poi dai duchi) di Milano, mentre dall'altra consente di analizzare, sotto nuovi punti di vista, temi ampi e nodali come quelli inerenti ai processi di costruzione statale, alla nascita e allo sviluppo delle relazioni interstatali, allo scoppio dei conflitti, ai processi di pace, e molto altro ancora. Tematiche che, ancora oggi, continuano a dimostrare tutta la loro rilevanza.
Francesco Bozzi è professore a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Si occupa di temi inerenti alla storia politica e istituzionale bassomedievale, in particolare in merito agli spazi lombardi.
Video presentazione del saggio "All'ombra di Lancillotto" (Carocci, 2022) di Arianna Punzi con la partecipazione dell'autrice.
Il libro analizza la progressiva formazione del personaggio di Lancillotto, a partire dai primi testi antico-francesi che raccontano solo un episodio della vita dell’eroe per concentrarsi poi sul grande romanzo in prosa di inizio Duecento: il Lancelot en prose, che narra l’intera biografia di Lancillotto. La complessità e ricchezza della tradizione manoscritta e l’intreccio delle molteplici redazioni conservate saranno l’occasione per seguire due diverse direzioni che la storia dell’eroe prenderà nel tempo: l’una legata alla visione di un Lancillotto come il più grande cavaliere arturiano e amante della regina Ginevra, l’altra volta a seguire l’intera parabola della vita dell’eroe che sconta il suo fallimento di cavaliere tutto legato al mondo e che, di fronte alla fine del grande sogno arturiano, sceglie di concludere santamente la sua esistenza.
Arianna Punzi professoressa ordinaria di Filologia romanza alla Sapienza Università di Roma, si è occupata principalmente di romanzi tristaniani in antico francese e della loro ricezione anche in altre aree linguistiche, con particolare attenzione ai volgarizzamenti di area italiana. Ha dedicato indagini recenti al Lancelot en prose e alla formazione del ciclo del Lancelot-Graal. Ha studiato la trasmissione della letteratura classica nel Medioevo latino e romanzo, concentrandosi soprattutto sulla materia tebana e su quella troiana con attenzione alla diffusione nell’intera area romanza.
Video presentazione della guida alla mostra "Un terra di mezzo. I Longobardi e la nascita della Toscana" (Silvana Editoriale, 2022) a cura di Chiara Valdambrini con la partecipazione della curatrice.
Originari, secondo l’Origo gentis Langobardorum e Paolo Diacono, del sud della Scandinavia, i Longobardi furono protagonisti di una lunga migrazione che nel 568 d.C. li condusse in Italia, dove crearono un regno destinato a durare poco più di due secoli. Un’epopea, la loro, che li portò anche in Toscana, terra di confine assorbita nell’orbita longobarda con l’occupazione della Tuscia, avvenuta fra il 572 e il 593. La conquista ridefinì un equilibro ormai fragile, indebolito dalla guerra greco-gotica, cui avevano fatto seguito epidemie di peste e carestie: il nuovo assetto generò ripresa e vivacità economica grazie al processo di integrazione. Il volume racconta la storia di un popolo dinamico e improntato al cambiamento, che pur segnando la prima frammentazione politica della Pen*sola, dopo secoli di unità garantiti da Roma, ne definì linee di civiltà e cultura che daranno l’impronta alla nascita dell’Italia medievale.
Chiara Valdambrini è direttore scientifico presso il Museo Archeologico e d'Arte della Maremma.
Video presentazione del saggio "La città medievale è la città dei frati ?" (All'Insegna del Giglio, 2021) a cura di Silvia Beltramo e Giammario Guidarelli.
Fin dalla metà del XIII secolo la presenza degli Ordini mendicanti diventa elemento caratterizzante della città medievale. Questo fenomeno sempre più esteso, che si consolida progressivamente nei decenni seguenti, raggiugendo l’apice nel corso del Trecento, provoca un acceso dibattito all’interno delle comunità conventuali sull’opportunità o meno di erigere complessi duraturi e monumentali nei contesti urbani.
La successiva costruzione di una rilevante moltitudine di conventi nella pen*sola italiana incide profondamente sulle scelte artistiche e architettoniche con soluzioni innovative che verranno replicate, con opportune declinazioni locali, in un ampio contesto territoriale. La crescita della città europea tra XIII e XIV secolo risentirà profondamente della presenza dei conventi mendicanti, determinando l’espansione di alcune aree, l’incremento residenziale e demografico in altre, la trasformazione del tessuto storico prossimo ai principali poli urbani, religiosi e politici.
Questo volume, esito del progetto di ricerca interdisciplinare e internazionale, La città medievale. La città dei frati | Medieval city. City of the friars, sostenuto da diversi enti e istituzioni, prospetta molteplici approcci e competenze utili a far luce sulla complessità e la ricchezza di una delle più significative esperienze religiose dell’età medievale e della prima età moderna.
Silvia Beltramo, architetta, PhD, è ricercatrice e specialista in Storia dell’architettura presso il Politecnico di Torino, dove insegna nei corsi di Storia dell’architettura medievale e moderna. Svolge attività di ricerca nell’ambito della storia della città e dell’architettura in età medievale con particolare attenzione allo studio delle architetture religiose monastiche e conventuali e delle tecniche costruttive