29/06/2020
Allestitori: Navigatori dello spazio artistico.
Cosa vuole dire essere allestitore? Una parola che dice tutto e non dice nulla. E’ una di quelle parole che possiamo paragonare a contenitori vuoti in cui ci puoi mettere un po’ di tutto e che per comprenderla a pieno, bisogna fare uno sforzo e spingersi per guardarci dentro. L’etimologia della parola Allestitore deriva da allestire, mettere a punto, preparare, apprestare. Si ma cosa? Cosa si mette a punto. La parola ha origini antiche e prende spunto dal compartimento nautico e militare. Dobbiamo per forza catapultarci millenni indietro quasi 6000 anni fa, dove nelle calme acque del fiume Nilo uomini temerari provarono ad ammaestrare l’imprevedibilità. Furono gli antichi egizi predinastici a realizzare le prime imbarcazioni. Dapprima utilizzando fasci di canne di papiro strettamente legati assieme, poi impararono ad incanalare il vento nelle maestose vele di lino colorato e a modellare il legno per rendere le imbarcazioni più sicure e spaziose. Lo storico greco Erodoto scrisse che l’Egitto fu il dono del Nilo quando difronte alla barca solare di Cheope rimase abbagliato dalla sua bellezza. Con l’avvento delle grandi traversate e la costruzione di navi sempre più capienti si sono delimitati i primi tratti distintivi degli allestitori. Servivano figure con capacità particolari in grado di costruire, adattare, riparare, unendo abilità artigianali a quelle logistiche per approntare gli spazi delle stive, delle merci e delle maestranze di bordo. Erano abili armonizzatori e scaltri matematici. La navigazione risultò più comoda e agevole per comunicare velocemente e per trasportare merci e questo non fece altro che intensificare gli scambi commerciali soprattutto vicino a porti fluviali. Sicuramente questi uomini e donne di grande ingegno e di abili maestrie furono ben visti dai romani, soprattutto durante la nascita di grandi strutture mobili chiamate circhi. Erano infatti luoghi di spettacoli equestri, di ricostruzione di grandi battaglie, di esibizioni di animali ammaestrati e di spettacoli di giocolieri e acrobati. Gli allestitori, gli artigiani più ingegnosi, erano in grado di costruire scenografie semoventi, in modo da modificarsi velocemente, al momento dello spettacolo, in veri e propri palcoscenici viaggianti. Dell'esistenza di questi mezzi pittoreschi sono presenti numerose narrazioni nella letteratura dei secoli passati. Giunsero così, provenienti probabilmente dal territorio dell'attuale Pakistan, i Sinti, etnie di origine gitana che aveva fatto dello spettacolo viaggiante e da strada la loro principale attività. Forse l’unione di queste due grandi popolazioni scorrono ancora oggi nel sangue del vero allestitore. L’inarrestabile sviluppo economico portò alla nascita durante il Medioevo delle fiere che richiamavano mercati e commercianti provenienti da paesi lontani, diventando sempre più punti d’incontro. La seconda rivoluzione industriale portò ad uno sviluppo ulteriore, trasformando la fiera in vetrina promozionale. La prima Esposizione Universale fu organizzata nel 1851 presso Crystal Palace in Hyde Park e prese il nome di Esposizione Universale di Londra ed è attualmente conosciuta anche come la Great Exhibition (formalmente Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations). La seconda esposizione venne fatta nel 1889 fu l'Esposizione Universale di Parigi dove ancora ad oggi padroneggia e sovrasta la Torre Eiffel in ricordo di quel particolare ed esuberante periodo storico. L’allestitore nel corso degli millenni si è adattato al progresso adagiandosi come un velo sopra una scultura. La sua figura poliedrica gli ha permesso nel tempo di accostarsi al mondo dell’arte e del design cercando di ricreare le ambientazioni e le atmosfere più suggestive per valorizzare i prodotti. L’allestitore moderno quindi non opera più nella semplice messa in opera di pannelli, pavimentazioni, soffitti ma è divenuto un vero e proprio consulente estetico. L’allestitore moderno infatti si circonda di figure professionali, architetti, geometri, design, renderesti, scenografi, grafici illuminotecnici che svolgono le loro attività nell’utilizzo di strumenti e tecniche e con la padronanza di conoscenze generali relative al settore, ai processi e ai prodotti. Il compito principale quindi dell’allestitore moderno consiste nel qualificare lo spazio all'interno del quale opera, disciplinando in primis l'obbligo di far partecipare il pubblico e valorizzare grazie alle sue competenze tecniche ed artistiche i prodotti esposti come vere opere d’arte. Ecco che oggi più che mai, la professione dell’allestitore diventa di fondamentale importanza, perché come dal principio sono uomini e donne che tornano ad essere navigatori dello spazio artistico.
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