La Kumpania

La Kumpania LA KUMPANIA - Percorsi Gastronomici Interculturali è una impresa sociale di gastronomia interculturale di Scampia- Napoli. chi rom e…chi no.
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LA KUMPANIA - Percorsi Gastronomici Interculturali riunisce un gruppo di professionisti nel campo dell’educazione, della ricerca, e del diritto, che insieme ad un gruppo di donne rom e italiane di Scampia, lavorano nel campo della gastronomia interculturale. Il percorso rientra in un intervento più ampio respiro nel quale, si coniuga, insieme alla cucina - come strumento di emancipazione sociale,

economica e professionale - l’esperienza interculturale, l’informazione, la lotta alle discriminazioni etniche e sociali, la sperimentazione di modelli di economia e produzione ecosostenibile. La Kumpania è un’impresa sociale che si pone l’obiettivo di far nascere a Napoli, in un quartiere difficile come Scampia, uno spazio interculturale in cui scambiare esperienze e buone pratiche, mettere in rete le esperienze, ampliare gli scenari locali in relazione alla comunità di azione internazionale, all’interno di un ampio e ambizioso scenario che scommette su un lavoro in grado di promuovere la cultura della pluralità, della contaminazione e della diversità in termini di prospettive di autonomia e sostenibilità economico-commerciale.A tal scopo abbiamo lanciato l’idea di impiantare a Scampia un’impresa sociale in cui conoscere e gustare prodotti della gastronomia rom e italiana, offrire servizi di ristorazione diurna e catering, i cui piatti si ispirano alle tradizioni rom e napoletana, ma le possono anche “tradire” poiché la contaminazione – di ingredienti, sapori, memorie, storie e percorsi biografici e geografici – è ciò che rende questa esperienza - gastronomica e non solo – un patrimonio unico e inimitabile. Ampi spazi saranno dedicati a bambini, giovani, adulti, attività pedagogico – culturali, laboratori di produzione e sperimentazione artistica, in un’area connotata da forti disagi sociali ed economici ma anche di grande fermento sociale e centro di importanti innovazioni culturali.Il progetto infatti, può contare sul patrimonio dell'associazione madre chi rom e…chi no e del consolidato lavoro sul territorio e in rete con enti ed associazioni presenti sul territorio nazionale e internazionale. Chi rom e...chi no partecipa allo sviluppo, la progettazione e la realizzazione delle attività nello spazio di impresa sociale e culturale. Il connubio tra le due organizzazioni intende inaugurare una dimensione di reciproca sostenibilità e sviluppo di idee e progetti aventi carattere innovativo da un punto di vista culturale, economico, artistico , di produzione, ricerca e sviluppo.La Kumpania in aprile 2013 si è costituita in una srl Impresa sociale i cui soci fondatori sono alcuni dei membri fondatori dell’ass. Nei prossimi mesi le organizzazioni inaugureranno una nuova fase di sviluppo delle proprie attività già in corso e quelle future in cantiere all’interno di un immobile di proprietà del Comune di Napoli sito a Scampia, assegnato all’associazione chi rom e…chi no, per la realizzazione tra le altre delle attività ristorative e culturali a cura della Kumpania – impresa sociale. L'aspetto innovativo del progetto risiede soprattutto nella compagine lavorativa, composta a maggioranza da un team di donne, italiane e rom, spesso vittime di discriminazione etnica, economica e sociale, e giovani abitanti del territorio, che possono così sperimentare forme di emancipazione sociale e professionale. L’obiettivo è diffondere attraverso concrete esperienze una cultura garantista delle differenze e delle minoranze e generare discorsi e pratiche di auto sostenibilità.La produzione da realizzare vuole essere assolutamente innovativa rispetto a quanto esistente sul mercato, valorizza le diverse abilità e competenze delle cuoche circa la cucina italiana, napoletana e rom, diffondendo la cultura del cibo sano, sostenibile, a chilometro 0, promuovendo in relazione all’infanzia una cucina naturale ed una alimentazione corretta ed equilibrata. Promuove la partecipazione diretta, consapevole e centrale dei lavoratori e dei collaboratori attraverso sistemi di condivisione e confronto assembleare, incoraggia forme di collaborazione lavorativa inserite nei tempi di vita delle persone che le realizzano, predilige l’uso di prodotti biologici di provenienza diretta dei coltivatori, l’uso di prodotti stagionali a km 0, la cura per l’ambiente con una produzione ridotta dei rifiuti e di consumi e di plastica e utensili usa e getta. Questi indicati sono solo alcuni elementi che caratterizzano la nostra impresa.

Comunicato stampaLe associazioni di Scampia che sottoscrivono questo documento, riunitesi oggi 29 luglio 2024 in piazza ...
30/07/2024

Comunicato stampa

Le associazioni di Scampia che sottoscrivono questo documento, riunitesi oggi 29 luglio 2024 in piazza Giovanni Paolo II, denunciano con rabbia e sconcerto la grave assenza e l’incompetenza dello Stato nei giorni dell’emergenza seguiti al crollo del ballatoio nella Vela Celeste.

Difatti l’emergenza si è affrontata, e si continua ad affrontare, solo grazie allo sforzo straordinario di popolazione, comitati e associazioni di base. Tanta inefficienza deve alzare il livello di allerta non solo a Scampia, tanto più in una città ad alto rischio sismico, dove tra l’altro le recenti prove di evacuazione dell’area Flegrea avevano già messo in luce la risibilità dei piani di evacuazione.

Come già evidenziato da stampa e politica, quella della Vele Celeste è stata una tragedia annunciata, frutto dei decenni di stratificazione dell’ assenza e dell’inefficienza dello Stato, con i comitati e le associazioni del territorio a fare da inascoltate Cassandre (senza dimenticare la Vela Rossa e la Vela Gialla che versano in condizioni altrettanto fatiscenti).

Abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte, ma riteniamo che a questo punto bisogna tornarne a fare POLITICA.

Non è più rimandabile l’ora di affrontare la deriva che da decenni ha visto lo Stato abdicare ai suoi compiti di guida, portando a lasciare la cura e il governo dei territori alla buona o cattiva volontà dei privati.

La questione abitativa delle Vele va inserita nella più ampia degenerazione del mercato immobiliare che interessa anche la nostra città. Le Vele, come i campi rom, hanno svolto finora la funzione di assorbire fette di popolazione che avrebbero creato problemi altrove, non potendosi permettere alloggi diversi.

Oggi l’atavica assenza di un piano di edilizia popolare (che dovrebbe dare risposte adeguate a chi versa in situazioni di indigenza) si fonde con l’esorbitante aumento del costo di fitti e acquisti delle case, anche a causa del boom turistico senza precedenti.

E’ arrivato il momento che chi governa scelga cosa farne del grande patrimonio di case sfitte presenti in tutta la nostra città, assieme a caserme e altri edifici pubblici dismessi o abbandonati. Ghiotto pasto per un mercato immobiliare basato sulla speculazione oppure possibilità per quei napoletani, rom e migranti espulsi dalla città?

Questi giorni tristi segnano il passo definitivo: non è più possibile che alla mancanza di coraggio delle istituzioni debba supplire il “coraggio” il di chi non ha altra scelta che tornare a vivere in case ad alta probabilità di crollo o restare in campi insalubri e degradanti.
Questione dell’abitare che fa parte di quella più generale dei beni comuni, del verde urbano, delle piazze, delle strade (come la Villa Comunale e l’Auditorium di Scampia ancora chiusi) e di tutto quanto non essendo di nessuno, richiede che la POLITICA ricominci a farsene carico con presenza e competenza quotidiana.

Non possiamo più berci le fandonie di piani incredibili, come quello del superamento delle Vele, dove solo oggi sembra che ci si accorga del piccolo particolare che per costruire le abitazioni sostitutive laddove sorgevano le Vele, bisognava prima abbatterle queste Vele e dare una soluzione abitativa a chi ci abita. Possibile che nel 2024 in Campania non abbiamo istituzioni capaci di affrontare un’emergenza e né tantomeno di una progettualità a breve, medio e lungo termine?

Riusciranno, almeno questa volta, Governo centrale e istituzioni cittadine a dare una risposta che sia quantomeno credibile?

Napoli, 29 luglio 2024

Firmatari

~ Gridas Grupporisvegliodalsonno
~ Centro Territoriale a Scampia Mammut
~ Circolo La Gru di Legambiente
~ ArciScampia
~ Associazione Dream Team - donne in rete
~ Associazione Aquas
~ Chi rom e chi no
~ Arrevuoto Teatro e Pedagogia
~ La Kumpania
~ L'Uomo e il Legno
~ CNCA Campania
~ Irene '95 cooperativa sociale
~ Mediterraneo Antirazzista Napoli
~ Progetto Pangea - Scampia
~ Asd Universal Center Il Raggio di Sole di Scampia
~ Associazione Senza Confini
~ OdV Arrevutammoce ETS
~ Occhi Aperti - CasArcobaleno

Comunicato stampa

Le associazioni di Scampia che sottoscrivono questo documento, riunitesi oggi 29 luglio 2024 in piazza Giovanni Paolo II, denunciano con rabbia e sconcerto la grave assenza e l’incompetenza dello Stato nei giorni dell’emergenza seguiti al crollo del ballatoio nella Vela Celeste.

Difatti l’emergenza si è affrontata, e si continua ad affrontare, solo grazie allo sforzo straordinario di popolazione, comitati e associazioni di base. Tanta inefficienza deve alzare il livello di allerta non solo a Scampia, tanto più in una città ad alto rischio sismico, dove tra l’altro le recenti prove di evacuazione dell’area Flegrea avevano già messo in luce la risibilità dei piani di evacuazione.

Come già evidenziato da stampa e politica, quella della Vele Celeste è stata una tragedia annunciata, frutto dei decenni di stratificazione dell’ assenza e dell’inefficienza dello Stato, con i comitati e le associazioni del territorio a fare da inascoltate Cassandre (senza dimenticare la Vela Rossa e la Vela Gialla che versano in condizioni altrettanto fatiscenti).

Abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte, ma riteniamo che a questo punto bisogna tornarne a fare POLITICA.

Non è più rimandabile l’ora di affrontare la deriva che da decenni ha visto lo Stato abdicare ai suoi compiti di guida, portando a lasciare la cura e il governo dei territori alla buona o cattiva volontà dei privati.

La questione abitativa delle Vele va inserita nella più ampia degenerazione del mercato immobiliare che interessa anche la nostra città. Le Vele, come i campi rom, hanno svolto finora la funzione di assorbire fette di popolazione che avrebbero creato problemi altrove, non potendosi permettere alloggi diversi.

Oggi l’atavica assenza di un piano di edilizia popolare (che dovrebbe dare risposte adeguate a chi versa in situazioni di indigenza) si fonde con l’esorbitante aumento del costo di fitti e acquisti delle case, anche a causa del boom turistico senza precedenti.

E’ arrivato il momento che chi governa scelga cosa farne del grande patrimonio di case sfitte presenti in tutta la nostra città, assieme a caserme e altri edifici pubblici dismessi o abbandonati. Ghiotto pasto per un mercato immobiliare basato sulla speculazione oppure possibilità per quei napoletani, rom e migranti espulsi dalla città?

Questi giorni tristi segnano il passo definitivo: non è più possibile che alla mancanza di coraggio delle istituzioni debba supplire il “coraggio” il di chi non ha altra scelta che tornare a vivere in case ad alta probabilità di crollo o restare in campi insalubri e degradanti.
Questione dell’abitare che fa parte di quella più generale dei beni comuni, del verde urbano, delle piazze, delle strade (come la Villa Comunale e l’Auditorium di Scampia ancora chiusi) e di tutto quanto non essendo di nessuno, richiede che la POLITICA ricominci a farsene carico con presenza e competenza quotidiana.

Non possiamo più berci le fandonie di piani incredibili, come quello del superamento delle Vele, dove solo oggi sembra che ci si accorga del piccolo particolare che per costruire le abitazioni sostitutive laddove sorgevano le Vele, bisognava prima abbatterle queste Vele e dare una soluzione abitativa a chi ci abita. Possibile che nel 2024 in Campania non abbiamo istituzioni capaci di affrontare un’emergenza e né tantomeno di una progettualità a breve, medio e lungo termine?

Riusciranno, almeno questa volta, Governo centrale e istituzioni cittadine a dare una risposta che sia quantomeno credibile?

Napoli, 29 luglio 2024

Firmatari

~ Gridas Grupporisvegliodalsonno
~ Centro Territoriale a Scampia Mammut
~ Circolo La Gru di Legambiente
~ ArciScampia
~ Associazione Dream Team - donne in rete
~ Associazione Aquas
~ Chi rom e chi no
~ Arrevuoto Teatro e Pedagogia
~ La Kumpania
~ L'Uomo e il Legno
~ CNCA Campania
~ Irene '95 cooperativa sociale
~ Mediterraneo Antirazzista Napoli
~ Progetto Pangea - Scampia
~ Asd Universal Center Il Raggio di Sole di Scampia
~ Associazione Senza Confini
~ OdV Arrevutammoce ETS
~ Occhi Aperti - CasArcobaleno
- Scuola Di Pace Napoli
- Cemea del Mezzogiorno - Mobilità Internazionale
- Comunità cristiana di base del Cassano Napoli
- Associazione Resistenza
- Officina della fotografia

Indirizzo

Viale Della Resistenza, Comparto 12 Scampia
Naples

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