Castello Carrarese

Castello Carrarese Il Castello Cararrese costituisce uno dei più importanti beni storici, architettonici, artistici e
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27/12/2022
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19/12/2022

I codici miniati di Francesco Novello da Carrara: il Libro dei cimieri Carraresi

La Biblioteca Civica di Padova conserva alcuni preziosi codici miniati riferibili all’epoca della Signoria di Francesco Novello, tre dei quali appartenuti proprio a lui.
La proprietà dei codici risulta dall’inventario della biblioteca del Novello, redatto da Franceso Zago, un funzionario della corte e datato 9 maggio 1404.

Si tratta di volumi che documentano la volontà di autocelebrazione della casata, secondo un desiderio che si manifestò anche in altri ambiti decorativi (es. decorazione della Reggia Carrarese e del Castello).
Oggi vi parliamo del "Liber cimeriorum dominorum de Carraria" (Libro dei cimieri Carraresi), databile tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo.
Il codice contiene le lodi dei Carraresi espresse con i versi di Lazzaro de’ Malrotondi da Conegliano, resi in lettere d’oro e arricchiti in ogni pagina dall’elegantissima miniatura raffigurante lo stemma con il carro e il cimiero.
Sono presenti 8 i medaglioni a cornice mistilinea miniati con lo stemma della famiglia e i diversi cimieri adottati.

Sapete cos’erano i cimieri?
Dalla fine del XII secolo gli elmi dei cavalieri in battaglia furono ornati di appendici colorate e dalle forme strane che permettevano l’identificazione del loro portatore.
I cimieri furono presto adottati anche nelle rappresentazioni araldiche, come mezzo di comunicazione dell’importanza e del valore della Casata.

Così avvenne anche per i Da Carrara, così come è ampiamente dimostrato nel codice miniato di cui vi stiamo parlando.
La serie araldica è aperta da Iacopo I –scelto come signore nel 1318 – ed è conclusa da Francesco Novello.

Oggi vi presentiamo un particolare del “Libro dei Cimieri Carrarese”: la rappresentazione del cimiero di Francesco I da Carrara signore di Padova dal 1350 al 1388, che evidenzia: l’elmo d’argento con le ali d’oro e, sopra, la testa del saraceno; sotto, il carro, stemma di famiglia.
Lo stesso emblema fu usato da Ubertino e da Francesco Novello, ultimo signore di Padova, figlio di Francesco I.

(Cimiero di Francesco I da Carrara-part. - In Libro dei cimieri, Biblioteca Civica di Padova)

Con il    è stato ufficialmente trasferito dallo Stato al Comune di Padova il Castello Carrarese. Si conclude così un lu...
10/11/2022

Con il è stato ufficialmente trasferito dallo Stato al Comune di Padova il Castello Carrarese. Si conclude così un lungo iter iniziato nel 2006.

Il Castello diventerà sede museale, con attività di esposizione temporanea e produzione artistica.

Leggi tutto https://bit.ly/3TsfHP3

In Prato della Valle è rappresentato in una delle statue meglio conservate, commissionata dal Collegio dei Notai a Pietr...
03/01/2022

In Prato della Valle è rappresentato in una delle statue meglio conservate, commissionata dal Collegio dei Notai a Pietro Danieletti nel XVIII secolo.

Di chi parliamo?
Di Sicco Rizzi Polenton, figlio di Bartolomeo detto Polenton e di Iacopa, nato a Levico tra il 1375 e il 1376, ultimo di 19 fratelli. Morì a Padova tra il 1446 e i 1447 e tumulato nella chiesa di S. Leonardo, ora scomparsa.

Fu notaio e cancelliere dei Carraresi.
Non solo.
Grazie anche all’educazione impartita da Giovanni di Conversino da Ravenna, si affermò come giurista, umanista, commediografo e studioso della letteratura latina.
Il matrimonio lo imparentò con la illustre famiglia degli Anselmini, il che gli permise di inserirsi nel gruppo illustre degli umanisti.

Il Polenton va ricordato anche per il ruolo pubblico rivestito in occasione del cruciale passaggio tra la Signoria Carrarese e la sottomissione di Padova a Venezia

Sapete da dove arriva il nome Sicco (o Siccone)? Gli fu dato dal padre in omaggio al signore di Castelnovo e Caldonazzo, chiamato appunto Siccone, del quale era stato al servizio come capitano militare.

Di lui ricordiamo anche la redazione di “Catinia”, la prima commedia volgare stampata nel 1482, ambientata ad Anguillara, nella campagna padovana, con cinque personaggi protagonisti: Catinio, venditore di catini, Bibio, oste del paese, Lanio, mercante di lana, Cezio, pescivendolo, Questio, frate mendicante, tutti impegnati in lunghe discussioni, interrotte da mangiate e soprattutto da intense bevute, con cui si voleva dimostrare una contrapposizione fra la loro vita e quella dei letterati, dei militari, dei teologi, etc.

Ricoprì un ruolo rilevante nella presunta scoperta delle ossa di Tito Livio, avvenuta a Padova nel 1414, gli venne affidato l’incarico della nuova redazione degli Statuti di Padova e in particolare quelli della “fraglia dei nodari” Fratalea Notariorum a cui apparteneva.

Nel 1420, in occasione dell’incendio del Palazzo della Ragione, antica sede dei tribunali cittadini, Polenton si dedicò al salvataggio e poi al risanamento di molti documenti andati danneggiati e compromessi.

Forse non tutti sanno che nella fascia inferiore del ciclo di affreschi di Palazzo della Ragione sono raffigurate le insegne dei tribunali, simboleggiate da animali reali e fantastici.

E la sua statua in Prato della Valle?
Perchè non fate un giro e la trovate? A voi un piccolo indizio: è la n. 39!
www.padovamusei.it

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30/07/2021

È in corso la presentazione alla stampa della App , uno strumento multimediale, multilingue, accessibile, modulabile secondo le esigenze di chi la utilizza e interattiva, per scoprire i luoghi del sito "I cicli affrescati del Trecento a Padova".

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💻 La App è stata realizzata per il da , start up dell’ ̀dipadova, anche grazie al contributo della e di DoIT Viaggi; le riprese video sono state realizzate da ; le traduzioni in lingua Inglese sono a cura di Caroline Clark, direttrice del Centro Linguistico di Ateneo dell’Università di Padova

24/07/2021
16/05/2021

Il Castello dei Carraresi è finalmente proprietà dei padovani!

Con la firma dell'accordo di valorizzazione dell'ex penitenziario, infatti, si è sancito il passaggio di proprietà dallo Stato al Comune.

Ora continuano gli importanti lavori di restauro dell'antica fortezza, che ci regalano continue sorprese e scoperte, come il rinvenimento di alcune celle sotterranee, una stanza segreta e un cortile interno al tempo adibito all'ora d'aria dei carcerati.

Grazie a questi importanti lavori, restituiremo alla città uno dei suoi gioielli più preziosi, che diventerà anche un polo culturale di rilevanza nazionale!

Andrea Colasio

Indirizzo

Piazza Del Castello
Padua
35141

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