DJ Roberto Ugolotti

DJ Roberto Ugolotti I love the smell of good old vinyl.....in the morning.

01/12/2024
Old-schoolErano anni che non appiccicavo una moneta sulla testina😄Emilia Soul Lovers at Exspaccio delle Carceri
01/12/2024

Old-school
Erano anni che non appiccicavo una moneta sulla testina
😄
Emilia Soul Lovers at Exspaccio delle Carceri

SaturdayNovember, 30.Save the date.
17/11/2024

Saturday
November, 30.
Save the date.

Basterebbe Back on the Block, l’album monumentale che Quincy Jones pubblicò nel 1989, dopo una gestazione praticamente d...
04/11/2024

Basterebbe Back on the Block, l’album monumentale che Quincy Jones pubblicò nel 1989, dopo una gestazione praticamente decennale, a rendere la misura straordinaria di questo Gigante della Musica.

“Voglio fare un album che contenga tutta la famiglia della black music; dal gospel al jazz, tutto ciò che fa parte della mia cultura. In quarant’anni di carriera ho attraversato tante strade, ma Back On The Block è quello che ho sempre sognato di poter realizzare”

Miles Davis, Dizzy Gillespie, Herbie Hancock, Chaka Khan, Take 6, Bobby McFerrin, Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan, Joe Zawinul, Ray Charles, Kool Moe Dee, Barry White, Dionne Warwick, Luther Vandross, George Benson, Tevin Cambell, Big Daddy Kane, Al Jarreau, George Duke, El DeBarge, Ice-T.
QJ scelse questi, tra gli altri, per dare forma a quella che si potrebbe definire la più grande Big Band mai esistita (e forse mai nemmeno sognata).
Una Wonderful Orchestra capace di volare ad alta quota sopra il panorama vastissimo della musica nera, passata, presente e futura.

Visionario, catalizzatore, dall’istinto disarmante.
Verrebbe da dire Maestro Venerabile.
Inutile provare ad elencare le pietre miliari che ne hanno costellato il cammino su questa terra, tra noi mortali.
Sia quando il suo nome spiccava in copertina, sia quando la sua sagoma dietro le quinte trasformava in oro il lavoro di altri.

Soul Bossa Nova, We are the world, Ai no corrida e poi Thriller con Michael Jackson… le più note e popolari.
Ma tra i miei album preferiti continuano a splendere Sinatra At The Sands, resoconto live dei concerti al leggendario Casino di Las Vegas nel 1966, in cui Quincy Jones arrangiava e dirigeva l’Orchestra di Count Basie che accompagnava Sinatra.
E poi Quintessence, The Dude, L.A. is my lady, Big Band Bossa Nova, Q’s Jook Joint.
E, dicevo appunto, Back on the Block (un disco che meriterebbe corsi monografici in ogni Scuola di Musica del pianeta).

Lo spazio (il vuoto) che lascia Quincy Jones non è uno spazio libero, Dubito che altri possano arrivare ad occuparlo.
Come già per Burt Bacharach, si può ben dire che se non ci fosse stato QJ oggi staremmo ascoltando musica diversa.
E, molto probabilmente, peggiore.

R.i.P.

https://open.spotify.com/album/5DR4gcd3fj3E6XhbPTaF82?si=Xa0ducQsTYS19o-yo8izJA

Bossa triste😪
06/09/2024

Bossa triste
😪

Provided to YouTube by Universal Music GroupOne Note Samba / Spanish Flea · Sergio Mendes & Brasil '66Herb Alpert Presents℗ 1966 Concord Records, Inc.Release...

05/09/2024

Sunshine
Moonlight
Good times
Boogie.

Have a nice weekend, folks!
26/07/2024

Have a nice weekend, folks!

Provided to YouTube by Pias UK LimitedMorning Child (Landau Orchestra Remix) · 4heroMorning Child℗ 2007 Raw Canvas℗ 2007 Raw Canvas RecordsReleased on: 2007-...

1 Year Ago at Joevinyle Store “Vinyl is forever”
25/07/2024

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DJ SET - Live - Joe Vinyle Showcase from Joevinyle Store - Parma ITOn Line Funky Radio Web

Parlando qualche sera fa con DJ Rocca siamo arrivati sull'argomento Acid Jazz.Ci siamo ovviamente trovati d'accordo sul ...
23/07/2024

Parlando qualche sera fa con DJ Rocca siamo arrivati sull'argomento Acid Jazz.
Ci siamo ovviamente trovati d'accordo sul fatto che sia stato un "movimento" fondamentale, ma sottovalutato, per l'evoluzione della musica, quella nera, da ballo, ma non solo.
Era la fine degli anni '80.
In Inghilterra.
C'erano Gilles Peterson (DJ radiofonico per essere brevi ma meriterebbe narrazione specifica per il suo ruolo di ricercatore e innovatore) e Eddie Piller, fomentatore delle scene Mod e Northern Soul britanniche.
Stanchi dell'asfittico panorama Acid House provarono quasi per scherzo a mettere sul tavolo qualcosa di completamente diverso.
Il recupero del funk coniugato al presente.
Il jazz più stompin' e divertente.
Basta synth e atmosfere algide.
C'era bisogno di calore contemporaneo.
Così, con una iniezione di stilemi Hip Hop, i giusti campionamenti, alcune influenze afrocaraibiche, l'attitudine fresca e open-minded, diedero forma ad un'idea, un desiderio.
Acid Jazz Records fu il nome scelto per quell'etichetta discografica che divenne presto leggendaria, come le serate londinesi al Blue Note, al Dingwalls e i lunedì That's how it is al Bar Rumba.
La musica che si produsse in quegli anni sotto il marchio Acid Jazz Records e Talkin' Loud, gli artisti che emersero, le serate nei club non solo londinesi hanno avuto un'importanza maggiore di quanto sembri.
Quella commistione di stili e di influenze tra passato e futuro più che tracciare una rotta indicò il modo migliore per essere contemporanei.
Galliano, Jamiroquai, Incognito, Brand New Heavies, James Taylor Quartet, gli Style Council sullo sfondo, la storica sezione fiati di James Brown (Fred Wesley, Maceo Parker e P*e Wee Ellis), l'intuizione di Norman Cook (non ancora Fatboy Slim ma già con le idee ben chiare su come far divertire la gente).
Senza questi incroci, senza l'intuizione di Peterson e Piller non avremmo goduto di una ricca carrellata di gemme che ormai sono classici. Non avremmo avuto la Cantaloupe Island degli Us3, la rilettura di So What fatta da Ronny Jordan, la potentissima Talkin' Loud degli Incognito.
Ben presto le majors si accorsero delle potenzialità della scena.
La Blue Note su tutte ebbe un approccio molto intelligente mettendo il suo immenso catalogo "a disposizione" dei campionatori.
Il patto tra vecchie e nuove generazioni era siglato.
Il progetto Jazzmatazz di Guru fu una pietra miliare quanto la fu Back on the block di Quincy Jones qualche anno prima.
Dal Jazz all'Hip Hop.
Le vecchie e le nuove generazioni della musica nera, insieme, per qualcosa di nuovo, legato alle radici ma mai sentito prima.
Senza l'Acid Jazz non avremmo avuto, probabilmente, nemmeno le derive Trip Hop e Drum'n'Bass che marchiarono a fuoco il panorama sonoro di fine millennio.
L'evoluzione della musica nera da ballo aveva trovato il propellente che le avrebbe garantito la durata illimitata del suo viaggio nello spazio e nel tempo.
Domani sera, in strada davanti all'Andrew's Pub di Formigine, col mio partner in crime Ga Selection, sotto lo stendardo di Emilia Soul Lovers, tornerò a far girare sui piatti quei vinili assolutamente magici.
Dalle 19.

06/07/2024

Un pezzo degli Stardust, un videoclip diretto da Michel Gondry anch'esso entrato negli annali. La storia di “Music Sounds Better With You”

Indirizzo

Parma

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