23/06/2023
Dove eravamo rimasti? ah si che avremmo chiuso Mirò, cosa che in effetti è avvenuta, fermo restando che ci siamo dati da fare affinché questa esperienza non finisse del tutto, affidando gratuitamente il circolo a nuovi soggetti e c'eravamo anche riusciti, tant'è che era in programma la prima serata dell'estate il primo luglio insieme a questi nuovi soggetti.
Purtroppo però, il solerte corpo di Polizia locale di Perugia, si è affrettato a farci arrivare una bella sanzione da 5000 euro ed oggi un provvedimento di cessazione di alimenti e bevande, in quanto a loro dire esercitiamo un pubblico servizio senza averne i requisiti. In soldoni, non siamo un circolo ma un pubblico esercizio.
I fatti contestati risalgono allo scorso aprile, in quanto in seguito al solito ed immancabile controllo, ci contestavano che 20/25 persone erano sprovviste di tessere e quindi non soci del circolo. Peccato che si trattava di una festa privata organizzata da un socio che a suo volta può invitare chi vuole, pagando il solo affitto della sala come in realtà avvenne. La locale non crede che sia una festa privata e dopo tre mesi notifica quanto sopra.
Mi chiedo quindi chi ha ragione? dov'è la prova provata che stessimo facendo un esercizio abusivo? la ricevuta fatta a fine serata ha una valenza? perché dovrei dichiarare cose a prescindere non vere? fatto sta che loro ti dicono, io ti faccio la sanzione e tu potrai contestarla entro 60 giorni ovvero a fine stagione. per contestare un provvedimento di cessazione, dovrei rivolgermi al TAR, mettere un legale e spendere una marea di soldi per cosa? una volta dimostrate le mie ragioni cosa me ne faccio?
La verità è che in quel posto non saremo mai dovuto andarci, il massacro sistematico di cui siamo stati vittime rasenta l'impossibile.
E' inutile che dica che la serata Mirò, Red Zone e Dot Radio salterà, come è inutile che dica che anche questi nuovi soggetti dovranno arrendersi di fronte ad una evidenza che personalmente mi fa orrore.
A breve vorremo indire una conferenza stampa al fine di spiegare anche e soprattutto attraverso i mezzi di informazione, come una associazione che si è data da fare per il sociale, rimettendoci di tasca propria, sia stata trattata da chi avrebbe dovuto in qualche modo tutelarla nel pieno rispetto della legge si intende. Non siete riusciti a fare verbali per la musica che "disturbava" bene ci siete riusciti in altro modo e senza che ne fosse una ragione vera.
PS: potete verbalizzare ciò che ritenete, anche se credo che sarebbe opportuno farlo in loco, affinché possa esistere un contradditorio da riportare nel verbale.
Grazie di tutto e per tutto
Antonio Lusi già presidente pro-tempore di associazione culturale Mirò