Teatro Rossi Aperto

Teatro Rossi Aperto A Pisa, in piazza Carrara, dal 27 settembre 2012

Teatro Rossi A̴p̴e̴r̴t̴o̴ AbbandonatoMolte persone non l’hanno mai neanche visto. Persino passandoci accanto potreste no...
22/10/2024

Teatro Rossi A̴p̴e̴r̴t̴o̴ Abbandonato

Molte persone non l’hanno mai neanche visto. Persino passandoci accanto potreste non notarlo.
Alcune migliaia di persone ci hanno ballato, cantato, recitato, suonato, provato, visto spettacoli e film, ascoltato concerti e dibattiti.
In centinaia si sono innamorate.
Poche decine lo hanno tenuto aperto per otto anni, dalla fine del 2012 alla fine del 2020 finché, senza avvisi né avvisaglie, in piena pandemia, nel gennaio 2021 il Demanio lo ha nuovamente chiuso, com’era stato per sessant’anni, e per di più letteralmente sprangato con paratie di metallo. Ammettiamo pure che lo abbia fatto con le migliori intenzioni: la valorizzazione, la concessione, il bando, gli investimenti privati per il restauro. Quattro anni, e niente di tutto questo è andato a buon fine. Ora il Teatro Rossi è solo chiuso, sprangato, senza un progetto. È come se il vostro padrone di casa vi avesse sfrattato e ora semplicemente tenesse chiusa la casa, dicendo che nessuno ci vuole andare a stare.

Ringraziamo Una città in comune, a cui va il merito di avere costantemente seguito tutti gli sviluppi dell’assegnazione e avere infine sbugiardato il Demanio, mettendo a n**o l’inconsistenza di quel progetto, nient’altro che una scusa per sbatterci fuori.

Noi avevamo dimostrato che si poteva prendere un’altra strada, che il Teatro Rossi, Aperto, era possibile, che si poteva dare una vita a quella incantevole e polverosa bellezza. Una follia collettiva aveva già avuto successo là dove hanno fallito le istituzioni pubbliche e l’iniziativa privata.
Quella fame di fare cose insieme la cercheremo nelle piazze e nei bar e per le strade, e se c’è, vorremo tornare a saziarci.

Il Teatro Rossi Aperto, nei suoi 8 anni di attività, e con più di 600 eventi, è stato un tentativo di restituire a Pisa ...
13/02/2023

Il Teatro Rossi Aperto, nei suoi 8 anni di attività, e con più di 600 eventi, è stato un tentativo di restituire a Pisa un luogo che era rimasto abbandonato per quasi sessant’anni, attraverso un nuovo modo di immaginare la politica e la poetica partecipate di uno spazio culturale così prescrittivo e rilevante da un punto di vista architettonico.

Chi non ha la memoria corta, in questa città e fuori da questa città, avrà modo di ricordare che un gruppo molto eterogeneo di persone ha tenuto aperta una interlocuzione istituzionale multidirezionale: Demanio, Soprintendenza, Regione, Comune, altri enti culturali pubblici, per un totale di 2 sindaci, 3 giunte, 4 assessori alla cultura, 4 soprintendenti e 1 progetto di ristrutturazione. Un certosino e faticoso lavoro di tessitura, con molti momenti di arresto ma anche significative aperture risolutive, specie a livello regionale.

Poi, la sostanziale mancanza di volontà politiche e la miopia di non saper trovare soluzioni amministrative, gestionali e progettuali per lo spazio hanno fatto sì che il principale soggetto di riferimento, vale a dire il Demanio, scegliesse di pensare al futuro del Rossi come un qualsiasi bene di troppo e in eccedenza per l’ente che avrebbe dovuto prendersene cura e quindi procedesse a un bando dove, lo dimostrano gli eventi, per mesi di proroghe, rinvii, nuovi bandi, si sono presentati solo due soggetti, entrambi estranei alla storia dello spazio e del territorio. Il Demanio e la Soprintendenza procedevano, mentre tutti gli altri - nuova giunta regionale, amministrazione comunale, forze politiche - stavano a guardare o, nella migliore delle ipotesi, vigilavano sulle procedure. Nessuna azione proattiva di impegno reale ha fatto sì che il Rossi potesse instradarsi in un'esperienza, certo sperimentale e ambiziosa, come altre che in questo paese abbiamo conosciuto, si vedano fra tutte il Teatro Gualtieri e l’Asilo Filangieri.

Noi ci siamo stupiti dello stupore altrui, in questi giorni, leggendo i giornali.

Alla luce dell’assegnazione tramite bando, a due anni dallo sgombero, prendiamo atto che il nostro tentativo si è concluso.

Noi resteremo attenti e vigili, affinché la nuova gestione riesca a collaborare costruttivamente con il territorio e con chi aveva aperto quello spazio a più dimensioni, non solo cittadine.

Cosa poteva il Teatro Rossi Aperto rimane la domanda e la risposta a cui le istituzioni non hanno saputo a loro volta rispondere, raccogliendo una sfida, specie dopo due anni di pandemia che ha impoverito il tessuto culturale cittadino. A noi rimane la certezza, certo amara, di aver saputo trovare concrete risposte per le potenzialità espresse ed inespresse del più bel teatro di Pisa.

Hanno detto che l'associazione TRA era composta da attivisti che occupavano illegalmente il teatro e che quindi, la cosa...
05/08/2022

Hanno detto che l'associazione TRA era composta da attivisti che occupavano illegalmente il teatro e che quindi, la cosa più importante, non era trovare il modo di continuare a tenere il Teatro Rossi aperto, vitale, pulito e fruibile, ma ripristinare la legalità, preferendolo chiuso, buio e in un solitario deterioramento.

Hanno detto che un bando di valorizzazione sarebbe stata la sicura e definitiva soluzione.

Hanno detto che pur di accollarlo a qualcuno erano disposti a trasformarlo in qualcosa di diverso da un teatro.

Hanno detto che il bando avrebbe sicuramente avuto dei candidati.

Hanno anche aggiunto che questi candidati avevano già manifestato il loro interesse.

Il 25-07-2022, con un comunicato pubblicato sul portale istituzionale, l'Agenzia del Demanio informa che il bando è andato deserto.

Il 04-08-2022, ci riprovano, magari questa volta la fortuna li accontenterà... o forse no.

https://www.agenziademanio.it/opencms/it/gare-aste/immobiliare/gara/Avviso-di-manifestazione-di-interesse-per-la-concessione-di-valorizzazione-del-Teatro-Rossi-sito-nel-Comune-di-Pisa

Avviso per l’individuazione degli operatori economici da invitare a presentare offerta in relazione alla procedura negoziata per l’affidamento in concessione di valorizzazione ex art. 3-bis co. 4 del D.Lgs. 351/2001 dell’immobile di proprietà dello Stato denominato “Teatro Rossi” sito a P...

Vi invitiamo a guardare questo servizio che Giulia Presutti ha fatto per Report, dando voce all’esperienza del Teatro Ro...
24/04/2022

Vi invitiamo a guardare questo servizio che Giulia Presutti ha fatto per Report, dando voce all’esperienza del Teatro Rossi Aperto nel più articolato e non meno desolante panorama dei teatri abbandonati o chiusi in Italia.

È difficile avere numeri precisi e informazioni attendibili anche solo per fare un censimento dei luoghi. Diventa imbarazzante però che a non saper dare dati e numeri è chi su Pisa, per cinque anni vi è stato Soprintendente (che svia la domanda e accusa noi, con cui si rifiutava di parlare, noi che i fondi li abbiamo cercati, noi che quel teatro lo abbiamo tenuto aperto per 8 anni gratis, di avere impedito che arrivassero degli stanziamenti).

Il confronto con esperienze difficili ma positive, come l’ex asilo Filangieri a Napoli, ci dimostrano che le competenze istituzionali e il progetto politico, quando ci sono, fanno la differenza e coronano col successo gli esperimenti sociali e culturali fatti dal basso.



https://www.raiplay.it/video/2022/04/Gli-incompiuti---Report-18042022-b20f392b-0032-4efd-bc8b-4bf223181dea.html

Di Giulia Presutti, da Report 18/04/2022. In Italia sono più di 400 i teatri chiusi, talvolta abbandonati da decenni. Uno su due è di proprietà pubblica e in larga parte si tratta di edifici storici, vincolati dalle sovrintendenze ai Beni Culturali che ne dovrebbero preservare, oltre alla funzion...

Lunedì alle 21.20, il TRA sarà su Rai3.magari vedremo una fine di questa via crucis.
15/04/2022

Lunedì alle 21.20, il TRA sarà su Rai3.magari vedremo una fine di questa via crucis.

In Italia sono più di 400 i teatri chiusi, talvolta abbandonati da decenni. Uno su quattro è un edificio storico, vincolato dalle sovrintendenze ai Beni Culturali. Chiudono per necessità di un restauro che spesso, per mancanza di fondi, non viene realizzato: le città restano così prive del luogo di aggregazione più importante nella storia d'Italia. Report ha fatto un viaggio alla scoperta di questo patrimonio inutilizzato.

Lunedì alle 21.20 su Rai3

«Non è possibile che sia cancellata l’esperienza del   in questo modo, non è possibile che si scelga di non aprire un di...
31/03/2022

«Non è possibile che sia cancellata l’esperienza del in questo modo, non è possibile che si scelga di non aprire un dialogo fra le parti, non è infine possibile che le comunità non siano prese in considerazione».

Il nostro Andrea "Spino" Spinelli è stato intervistato da Matteo Brighenti di PAC - Paneacquaculture sul Teatro Rossi Aperto.

Un dialogo su nascita, crescita e fine della riappropriazione e della “gestione” condivisa e partecipata di uno spazio pubblico della cultura, che ha di fronte un orizzonte di impegno, nonostante tutto, irriducibile.



http://www.paneacquaculture.net/2022/03/31/non-e-possibile-che-sia-cancellata-lesperienza-del-tra-intervista-ad-andrea-spinelli-sul-teatro-rossi-aperto/?fbclid=IwAR04k7608J3d6HD49badJG2Ow79qTaIE6Prd2jpMXuITKDqOAN5aBFX_iOQ

MATTEO BRIGHENTI | «Vi sentite dei fuorilegge?». La risposta di Andrea Spinelli è perentoria, inequivocabile: «Assolutamente no». Per più di otto anni, come tecnico audio e luci, è stato uno dei componenti dell’Assemblea che ha animato il Teatro Rossi Aperto (TRA) di Pisa. Il Teatro Valle O...

Sì, c’è un bando sul Teatro Rossi.No, non parteciperemo al bando. Perché non abbiamo i requisiti formali, né i soldi. So...
06/03/2022

Sì, c’è un bando sul Teatro Rossi.

No, non parteciperemo al bando. Perché non abbiamo i requisiti formali, né i soldi. Soprattutto i soldi.

Sì, lo abbiamo studiato e no, non ve lo riassumeremo qui, perché sarebbe terribilmente noioso e penoso raccontarvi come di fronte al bando anche la nostra ultima interlocutrice (Regione Toscana) si è tirata indietro.

Così eravamo solo noi e il Bando, e forse per la nostalgia dei palchi vuoti di un teatro che non avevamo più è diventato l’oggetto delle nostre attenzioni, e lo abbiamo guardato da molto, molto vicino. Troppo vicino. Senza nessuna prospettiva. L’inverso, cioè, di quello che abbiamo voluto dentro al Teatro per oltre otto anni.

Cosa stavamo facendo? Eventi culturali, ecco cosa stavamo facendo. Spettacoli, concerti, feste, dibattiti, laboratori, video, festival di cinema, mostre. Perché ne avevamo bisogno noi e li volevamo regalare ad altre persone. A una città. Era illegale, regalare il proprio tempo e le proprie passioni, condividerle e farle crescere. Reato grave. Abbiamo volentieri commesso il reato, perché ne avevamo bisogno. E quando si commettono reati perché si ha bisogno di qualcosa allora si chiama in causa la politica, quella roba che le leggi dovrebbe farle, interpretarle, applicarle e se necessario disfarle, rifarle, cambiarle, o anche solo interpretarle in un modo diverso e decidere se quella cosa che risponde a quel bisogno è, dopotutto, davvero illegale. Forse non dovrebbe esserlo. Forse può non esserlo.

E insomma, per fare cultura alla fine dovevamo fare anche politica, ed è per questo che abbiamo intavolato una trattativa con le istituzioni. Ché anche le istituzioni, dopotutto, devono rispettare la legge. Tipo tutelare il patrimonio culturale, che non è fatto solo dei siti archeologici, dei musei o dei teatri, e neanche solo di quello che ci sta dentro, nei musei, ma anche di quello che ci è successo, nei siti archeologici, e soprattutto di quello che ci può ancora succedere, nei teatri. Quindi certo: le istituzioni dovevano fare qualcosa, per il teatro più antico di Pisa. Noi lo abbiamo aperto, pulito, curato, e abbiamo dimostrato che poteva funzionare, che potevano ancora succederci delle cose, che poteva soddisfare dei bisogni, tipo ballare in trecento o scoprire poete o vedere cose mai viste, e abbiamo chiesto alle istituzioni: bene, ora che pensate di fare, per tutelare e promuovere questo patrimonio? E loro ci hanno detto che bisognava valorizzarlo, che non è del tutto chiaro cosa significhi valorizzare una cosa che ha in sé un valore, ma pare che andasse fatto un Piano di valorizzazione, e per fare questo Piano di valorizzazione ci volevano dei soldi, tantissimi soldi, che è un po’ strano che per valorizzare una cosa che per noi era quantomeno già valida, che già aveva e produceva valore, tu ci debba mettere così tanti soldi, ma insomma alla fine abbiam chiamato diverse persone specialiste di diversi campi che hanno a che fare con un teatro e abbiamo fatto un Progetto che abbiamo portato alla Trattativa. Mica smettendo di fare gli eventi culturali di cui avevamo bisogno, insieme a tutte le altre cose che facevamo nelle nostre vite individuali, e insomma di tempo libero non ne avevamo più, perché lo avevamo regalato tutto, ma eravamo felici e soprattutto avevamo fatte felici altre persone, che con i tempi che corrono, insomma, ci pareva una cosa bella, ecco. E allora quando abbiamo chiesto alle Istituzioni, durante la Trattativa, con il Progetto in mano, e praticamente tutto il lavoro fatto, quando abbiamo chiesto cosa pensavano di fare, per tutelare e promuovere questo patrimonio, che nel frattempo era pure cresciuto, le Istituzioni, che erano tantissime e diciamo non si frequentavano granché, quindi noi mentre vivevamo e facevamo eventi parlavamo con un sacco di persone nelle Istituzioni e riferivamo, tipo pettegolezzo ma dicendo a pranzo al Demanio cosa ci aveva detto all’aperitivo la Regione, ecco le Istituzioni, dicevamo, hanno detto che ci dovevano pensare su. E dopo averci pensato su tantissimo, hanno deciso che per tutelare questo patrimonio, questo patrimonio andava chiuso.

E ora che questo patrimonio è chiuso, si troverà qualcuno che ci mette i soldi. Non le Istituzioni. E molti soldi.

Noi facevamo cose belle a offerta libera. Potevamo fare altro, ovviamente.

Ci sono persone che nella vita fanno altro, persone che fanno i soldi, sicuramente, e che da qualche parte li metteranno, di solito in banca, ma magari anche in un teatro, chissà, ma noi no, noi i soldi non li abbiamo mai saputi fare o trovare, abbiamo imparato a fare i Progetti e a leggere i Bandi, ma fare i soldi non lo abbiamo imparato, non ci è capitato, mentre facevamo felicità. E siccome questo succedeva una pandemia fa, diciamo che per un certo periodo abbiamo sofferto di un certo deficit di felicità, visto che il nostro patrimonio di felicità le Istituzioni, per tutelarlo, lo avevano chiuso, e quindi abbiam dovuto imparare a fare felicità altrove e senza poterla più regalare, una felicità non più pubblica e condivisa. Che forse non è del tutto legittimo, moralmente, decidere un giorno che si vuole provare a essere felici senza anche regalare felicità alle altre persone, ché essere felici in un posto tutto privato fa un po’ triste, ecco, la felicità nel segreto della propria cameretta, ma da quello che abbiamo capito studiando i bandi pare che essere felici così, anche se è un po’ triste pare sia legale.

Se non altro abbiamo certezza di una cosa, e cioè che le Istituzioni troveranno quelli che sanno fare i soldi, almeno quanto non dubitiamo della ferrea logica che per tutelare il patrimonio lo si debba valorizzare chiudendolo. Che dev’essere un modo di essere felici che non conoscevamo ancora e chissà se funziona.

A 365 giorni dalla chiusura,  vogliamo ricordare quello che può il Teatro Rossi aperto. Quali meraviglie queste mura han...
21/01/2022

A 365 giorni dalla chiusura, vogliamo ricordare quello che può il Teatro Rossi aperto. Quali meraviglie queste mura hanno ospitato e che queste porte impediscono di vedere.
Noi siamo la meraviglia, loro tengono le porte chiuse.

https://riapriteilteatrorossi.it/

Eugenio Giani Dario Franceschini - pagina ufficiale Michele Conti

Comunque vada, comunque TRA.Auguri Teatro Rossi ApertoQuesto nono è senza candeline, ma che il decimo sia l'anno della r...
27/09/2021

Comunque vada, comunque TRA.

Auguri Teatro Rossi Aperto

Questo nono è senza candeline, ma che il decimo
sia l'anno della riapertura.

E' così che ti immaginiamo ed è così che vogliamo rivederti

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La rivista di critica teatrale STRATAGEMMI prospettive teatrali ci ha candidati al premio Rete Critica𝙂𝙧𝙖𝙯𝙞𝙚  per tenere...
16/09/2021

La rivista di critica teatrale STRATAGEMMI prospettive teatrali
ci ha candidati al premio Rete Critica

𝙂𝙧𝙖𝙯𝙞𝙚 per tenere ancora accesa l'attenzione su un progetto e un percorso che vorremmo vedere rinascere.

𝙂𝙧𝙖𝙯𝙞𝙚 per avere riconosciuto quello che abbiamo cercato di fare – e forse davvero fatto – in otto anni di attività.

𝙂𝙧𝙖𝙯𝙞𝙚 per scaldarci il cuore a settembre.

www.riapriteilteatrorossi.it

Rete Critica ritorna in presenza, il 3 e il 4 dicembre, negli spazi del Teatro Stabile del Veneto, per festeggiare la decima edizione del premio! In attesa di incontrarci nuovamente, trovate qui le segnalazioni e le motivazione delle testate partner!

Stratagemmi ha indicato:
📌 Teatro Rossi Aperto, per la la stratificata attività che lo ha animato in quegli otto anni interrotti bruscamente il 20 gennaio 2021;
📌 NA-SA, curato da Michele Mele, per l’impegno (ancora attivo) nel disegnare nuove relazioni tra artisti e territorio;
📌SITUAZIONE DRAMMATICA, di Tindaro Granata, Carlo Guasconi e Ugo Fiore, per aver rimesso al centro la necessità di una maggior circuitazione della giovane drammaturgia d’autore.

https://retecritica.wordpress.com

Il Teatro Rossi Aperto si unisce al dolore che questi giorni accompagna la prematura scomparsa di una voce vibrante ed u...
23/08/2021

Il Teatro Rossi Aperto si unisce al dolore che questi giorni accompagna la prematura scomparsa di una voce vibrante ed una persona splendida e sensibile quale quella di Alessandro Danelli.

Ci piace ricordarlo, con il suo compagno Nicola ed i loro Les Anarchistes, mentre fa vibrare le pareti del teatro, in una "Tammuriata delle mondine" che ha lasciato il segno in tutti i cuori del TRA.

Buona pace Alessandro.

foto di Fabrizio Mereu Ph

Il Teatro Rossi Aperto si unisce al pensiero di cordoglio di tutti e tutte per la scomparsa di Gino Strada . Che il suo ...
13/08/2021

Il Teatro Rossi Aperto si unisce al pensiero di cordoglio di tutti e tutte per la scomparsa di Gino Strada .
Che il suo sia un aldilà senza alcuna guerra.

EMERGENCY Gruppo Emergency Pisa

Il nostro amato Gino è morto questa mattina.

È stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di
EMERGENCY.

“I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose.

Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano.

Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri. È morto felice.

Ti vogliamo bene Gino.

La bellezza del TRA ha fatto tutt’uno con la delicatezza, l’ironia, il sarcasmo, la gentilezza  e l’arte di Buono Pettin...
14/06/2021

La bellezza del TRA ha fatto tutt’uno con la delicatezza, l’ironia, il sarcasmo, la gentilezza e l’arte di Buono Pettinari. Ha lasciato uno dei suoi segni indelebili in ogni angolo del teatro. Lo ha fatto in ogni modo: a radiocicletta, con la sua voce che raccontava di nuovo fumetti suoi e altrui, e lo ha fatto creando un connubio magico tra lo spazio del teatro e il segno del fumetto. Grazie a lui e a Maurizio Vaccaro il fumetto è diventato un genere frequentato assiduamente in questo teatro del ‘700. Il TRA è grato a Tuono, alla generosità costante con cui ha dedicato e regalato la sua arte e la sua presenza al teatro della sua città. Oggi anche questo teatro chiuso dà misura della tua assenza.

Oggi il teatro è stato sgomberato dalle nostre piccole grandi cose. Il vuoto, il silenzio, l'abbandono, l'incuria, la so...
09/06/2021

Oggi il teatro è stato sgomberato dalle nostre piccole grandi cose.

Il vuoto, il silenzio, l'abbandono, l'incuria, la solitudine del potere.

La nostalgia non ci appartiene, ma oggi è un giorno buio.

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Nell’episodio 105 di Beautiful, Brooke diventa una Forrester (per la prima volta). Nella nostra soap, le attivistə del T...
05/05/2021

Nell’episodio 105 di Beautiful, Brooke diventa una Forrester (per la prima volta). Nella nostra soap, le attivistə del TRA mettono uno striscione per la riapertura sulla fiancata del teatro.

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#105

 100 giorni sono passati da quando il Teatro Rossi Aperto è stato improvvisamente chiuso dal Demanio.La notizia di oggi ...
29/04/2021



100 giorni sono passati da quando il Teatro Rossi Aperto è stato improvvisamente chiuso dal Demanio.

La notizia di oggi è che non c’è nessuna notizia.

Da 100 giorni tutte le nostre attrezzature sono chiuse lì dentro.
In 100 giorni la Regione non ha trovato tempo di incontrarci.
Per 100 giorni la Soprintendenza ha continuato a negare la documentazione.
Il muro di gomma della burocrazia tiene tutto fermo, con discreta pigrizia.
C’è il delitto, ci sono i mandanti, ma non si trovano mai i responsabili: chi ha chiuso il TRA non dovrà mai rispondere della decisione presa.
Avere chiuso il Rossi non è “che peccato”. No.
È stata una scelta grigia, anonima, burocratica.
Fatene una anche voi: colorata, pubblica, creativa.
"Riaprite il Teatro Rossi!" non è più solo un appello alle istituzioni, ma a tutt_ voi. Voi che volete la bellezza, voi che volete vivere questa città come può e merita, voi che avete bisogno di fare e dire, voi che desiderate.

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Come l'acqua, come l'aria   Oggi presentiamo il video racconto di TRAmo, ovvero quello straordinario pomeriggio del 14 f...
12/03/2021

Come l'acqua, come l'aria


Oggi presentiamo il video racconto di TRAmo, ovvero quello straordinario pomeriggio del 14 febbraio scorso in cui abbiamo ricucito la città, discusso in piazza dei problemi, amato ancora Il Teatro Rossi, uniti coralmente in un abbraccio di grande emozione, in un abbraccio che ci incita a continuare in quello che stiamo facendo.
Riaprite il Teatro Rossi, riapriamo il Teatro Rossi.

Mettetevi comodi, buona visione.
https://youtu.be/v2lxENs8-AI

riapriteilteatrorossi.it (firma l'appello)Si, perché il tanto caro Teatro Rossi di Pisa è stato chiuso, sbarrato dal demanio, dopo che attivisti, cittadini, ...

Come l'acqua, come l'aria   𝙀𝙣𝙩𝙚𝙡𝙚𝙘𝙝𝙞𝙖 𝙨𝙞 𝙖𝙪𝙜𝙪𝙧𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙡 𝙏𝙚𝙖𝙩𝙧𝙤 𝙍𝙤𝙨𝙨𝙞 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙖 𝙖𝙡 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙩𝙤𝙧𝙣𝙖𝙧𝙚 𝙖𝙥𝙚𝙧𝙩𝙤𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙖 𝙫𝙞𝙫𝙚𝙧𝙚...
08/03/2021

Come l'acqua, come l'aria


𝙀𝙣𝙩𝙚𝙡𝙚𝙘𝙝𝙞𝙖 𝙨𝙞 𝙖𝙪𝙜𝙪𝙧𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙡 𝙏𝙚𝙖𝙩𝙧𝙤 𝙍𝙤𝙨𝙨𝙞
𝙥𝙤𝙨𝙨𝙖 𝙖𝙡 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙩𝙤𝙧𝙣𝙖𝙧𝙚 𝙖𝙥𝙚𝙧𝙩𝙤
𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙖 𝙫𝙞𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙖𝙣𝙘𝙤𝙧𝙖 𝙖𝙩𝙩𝙧𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙤 𝙡’𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙚 𝙖𝙩𝙩𝙧𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙤
𝙪𝙣 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞 𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙝𝙖 𝙗𝙞𝙨𝙤𝙜𝙣𝙤

Grazie del contributo e supporto a Entelechia

Il Teatro Rossi deve essere 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 Aperto.
Firma la petizione su https://riapriteilteatrorossi.it/

Entelechia per il Teatro Rossi Aperto

Indirizzo

Via Del Collegio Ricci, 1
Pisa
56126

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