22/10/2024
Teatro Rossi A̴p̴e̴r̴t̴o̴ Abbandonato
Molte persone non l’hanno mai neanche visto. Persino passandoci accanto potreste non notarlo.
Alcune migliaia di persone ci hanno ballato, cantato, recitato, suonato, provato, visto spettacoli e film, ascoltato concerti e dibattiti.
In centinaia si sono innamorate.
Poche decine lo hanno tenuto aperto per otto anni, dalla fine del 2012 alla fine del 2020 finché, senza avvisi né avvisaglie, in piena pandemia, nel gennaio 2021 il Demanio lo ha nuovamente chiuso, com’era stato per sessant’anni, e per di più letteralmente sprangato con paratie di metallo. Ammettiamo pure che lo abbia fatto con le migliori intenzioni: la valorizzazione, la concessione, il bando, gli investimenti privati per il restauro. Quattro anni, e niente di tutto questo è andato a buon fine. Ora il Teatro Rossi è solo chiuso, sprangato, senza un progetto. È come se il vostro padrone di casa vi avesse sfrattato e ora semplicemente tenesse chiusa la casa, dicendo che nessuno ci vuole andare a stare.
Ringraziamo Una città in comune, a cui va il merito di avere costantemente seguito tutti gli sviluppi dell’assegnazione e avere infine sbugiardato il Demanio, mettendo a n**o l’inconsistenza di quel progetto, nient’altro che una scusa per sbatterci fuori.
Noi avevamo dimostrato che si poteva prendere un’altra strada, che il Teatro Rossi, Aperto, era possibile, che si poteva dare una vita a quella incantevole e polverosa bellezza. Una follia collettiva aveva già avuto successo là dove hanno fallito le istituzioni pubbliche e l’iniziativa privata.
Quella fame di fare cose insieme la cercheremo nelle piazze e nei bar e per le strade, e se c’è, vorremo tornare a saziarci.