Salento Gnam

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Melanzane Sott'olioIngredienti1 kg di melanzane 🍆400 ml di aceto di vino bianco 🍶400 ml di acqua 💧2 spicchi di aglio 🧄Ol...
04/08/2024

Melanzane Sott'olio
Ingredienti
1 kg di melanzane 🍆
400 ml di aceto di vino bianco 🍶
400 ml di acqua 💧
2 spicchi di aglio 🧄
Olio extravergine d'oliva q.b. 🫒
2 peperoncini freschi 🌶️
Rosmarino q.b. 🌿
Strumenti
2 barattoli da 500 ml
Colino
Canovaccio pulito
Pentola
Frullatore (opzionale per una maggiore omogeneità dell'olio)
Preparazione
Preparare le melanzane : Lavare bene le melanzane, asciugarle, spuntarle e pelarle. Tagliarle a bastoncini di circa 1 cm. Adagiarle in un colino, cospargerle con poco sale e mescolare. Lasciarle riposare per circa 15 minuti.

Cuocere le melanzane : In una pentola, portare a bollore acqua e aceto. Strizzare bene le melanzane aiutandosi con un canovaccio. Immergerle nell'acqua e aceto bollenti, scottarle per circa 30 secondi, poi aggiungere il peperoncino, l'aglio e il rosmarino. Cuocere altri 30 secondi.

Preparare i barattoli : Scolare le melanzane e lasciarle intiepidire su un canovaccio pulito. Trasferirle in barattoli di vetro da 500 ml, precedentemente sanificati e asciutti. Coprire completamente le melanzane con olio extravergine d'oliva, lasciando uno spazio di circa un dito dal bordo.

Conservare : Chiudere i barattoli con tappi nuovi e ben sigillati. Trasferire i barattoli in una pentola con acqua fredda (deve coprire i barattoli fino al tappo). Portare a bollore e far bollire per circa 20 minuti. Lasciare raffreddare in acqua o a temperatura ambiente. Verificare il sottovuoto: il tappo non deve fare clic e deve rimanere ben saldo.

Controllo finale : Conservare i barattoli in luogo fresco e asciutto, lontano da luce diretta. Dopo la preparazione, controllare se il livello dell'olio si abbassa e, se necessario, aggiungere altro olio e fare una nuova bollitura.

Conservazione
Le conserve ben fatte possono durare dai 6 mesi a 1 anno.
Consumare preferibilmente dopo 2 mesi dalla preparazione.
Una volta aperti, conservare in frigorifero e consumare entro 7 giorni.
Buon appetito!

Involtini di melanzane🍆🍆 arrosto con philadelphia, prosciutto crudo e rucola, avvolte e servite con rucola e pomodorini ...
30/07/2024

Involtini di melanzane🍆🍆 arrosto con philadelphia, prosciutto crudo e rucola, avvolte e servite con rucola e pomodorini 🌿🌿🌿

27/07/2024
Focaccia Ripiena con Cipolle, Capperi e Olive 🥖**Ingredienti:**- 500 g di farina- 300 g di acqua tiepida- 15 g di lievit...
18/07/2024

Focaccia Ripiena con Cipolle, Capperi e Olive 🥖

**Ingredienti:**
- 500 g di farina
- 300 g di acqua tiepida
- 15 g di lievito di birra fresco
- 10 g di sale
- 1 patata cotta e schiacciata o 2 cucchiai di fiocchi di patate
- 3 cucchiai di olio d'oliva
- 2 cucchiaini di zucchero semolato
- 1 kg di cipolle
- 1 cucchiaio di capperi
- 2 cucchiai di olive nere denocciolate e tagliate a pezzetti
- Olio d'oliva
- Sale

**Preparazione:**

1. **Impasto:**
- Disporre la farina a fontana, aggiungere la patata, il lievito sciolto nell'acqua tiepida e lo zucchero. Mescolare.
- Aggiungere l'olio d'oliva e il sale. Impastare per circa 15 minuti.
- Formare una palla, coprire e lasciare lievitare per 2 ore.

2. **Cipolle:**
- Tagliare le cipolle a fettine sottili e sciacquarle.
- Cuocerle in una padella con olio d'oliva e sale a fuoco dolce fino a doratura, aggiungendo capperi e olive 5 minuti prima della fine.

3. **Assemblaggio:**
- Dividere l'impasto in due parti, una più grande.
- Stendere la parte più grande in una teglia rotonda di 32 cm di diametro.
- Distribuire le cipolle, lasciando un margine di 1 cm. Chiudere con l'altra parte di impasto.
- Spennellare con olio d'oliva e bucherellare con una forchetta.

4. **Cottura:**
- Cuocere in forno a 220°C per 20-25 minuti.

Buon appetito!

VERMICIDDE ALLA SAN GIUANNIDDEIn Puglia, la notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, viene festeggiata da secoli...
24/06/2024

VERMICIDDE ALLA SAN GIUANNIDDE
In Puglia, la notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, viene festeggiata da secoli.
Chi si chiamava Giovanni e abitava tra i vicoli del centro storico, aveva il compito e l’onore di addobbare la propria “corte” e servire una spaghettata tipica della festa ossia i "vermicidde" alla San Giuannidde.

Si tratta di un classico piatto veloce, da preparare con pochi ingredienti, è la portata tipica della festa di San Giovanni ma ciò non toglie che questa pietanza sia adatta per essere preparata in qualsiasi momento dell’anno e anche per un normalissimo pranzo in famiglia!

La preparazione è molto semplice..
La ricetta tradizionale pugliese prevede che gli spaghetti cotti al dente, vengano conditi con un abbondante sughetto insaporito da capperi, acciughe, peperoncino e olive nere.

Buon appetito.

Ph: Francesco Paolo Pizzileo

Ecco l'arrotino, colui che girava per le vie dei paesi e delle città con una strana bicicletta che aveva una mola per ar...
19/06/2024

Ecco l'arrotino, colui che girava per le vie dei paesi e delle città con una strana bicicletta che aveva una mola per arrotare i coltelli, le asce, le forbici e tutto ciò che era da affilare. Era molto ricercato perché a quei tempi tutto era riutilizzabile, nulla andava perso.
Anche oggi nelle città si sente ancora gridare dalle strade : " Donne, è arrivato
l'arrotino e l'ombrellaio", ma l'arrotino moderno gira in furgoncino e lima gli arnesi usando la corrente elettrica. Pochi ne fanno richiesta perché si preferisce gettare e non riparare.

Mia nonna diceva: Non andare dove non ti invitano. Non parlare di quello che non sai. Non ti intromettere in quello che ...
05/06/2024

Mia nonna diceva:
Non andare dove non ti invitano.
Non parlare di quello che non sai.
Non ti intromettere in quello che non ti riguarda.
Non aprire il frigo in casa d'altri.
Non chiamare dopo le dieci di sera.
Non andare a trovare qualcuno all'ora di pranzo.
Non entrare nella camera da letto degli altri, senza permesso.
Erano le regole della buona educazione e continuano ad esserlo, perché l'educazione non passa mai di moda.

Amen 🙏
02/06/2024

Amen 🙏

E poi ti stringeva la mano e ti diceva:"Non dire a nessuno che te li ho dati".Un bacio a tutte le nonne e bisnonne che n...
28/05/2024

E poi ti stringeva la mano e ti diceva:
"Non dire a nessuno che te li ho dati".
Un bacio a tutte le nonne e bisnonne che non ci sono piu'.

Il  pane inzuppato furtivamente nel sugo bollente della pentola della mamma. Patrimonio dell'umanità!
27/05/2024

Il pane inzuppato furtivamente nel sugo bollente della pentola della mamma. Patrimonio dell'umanità!

Fave e cicoria, la ricetta pugliese: IngredientiPer 4 persone:600 g di cicoria300 g di fave secche decorticateFette di p...
21/05/2024

Fave e cicoria, la ricetta pugliese:
Ingredienti

Per 4 persone:

600 g di cicoria
300 g di fave secche decorticate
Fette di pane casereccio
Olio extravergine di oliva
Sale
Procedimento

Per la ricetta delle fave e cicoria, mettete a bagno le fave secche in acqua per 8 ore.
Sciacquatele sotto l'acqua corrente, quindi lessatele in acqua poco salata per circa 1 ora.
Scolatele e frullatele insieme con una presa di sale, olio e un pochino dell'acqua di cottura.
Mondate e lessate la cicoria in acqua bollente leggermente salata. Scolatela e strizzatela.
Servite la cicoria con il purè di fave, completando con olio crudo a piacere e fette di pane casereccio leggermente tostato.

NOI CHE...CI DAVANO LE CARAMELLE DI RESTO ❤️
19/05/2024

NOI CHE...CI DAVANO LE CARAMELLE DI RESTO ❤️

Ricordi del passato!Il pane di una volta quello che durava una settimana e quando era troppo duro si usava per la zuppa ...
09/05/2024

Ricordi del passato!
Il pane di una volta quello che durava una settimana e quando era troppo duro si usava per la zuppa di latte ,era per la colazione, pranzo,merenda e cena. Quello che non si sprecava ,quello che se per caso cadeva a terra ,lo baciavi e lo mangiavi ,non si metteva capovolto sul tavolo perché era un'offesa a Gesù.....Il pane di una volta era buono !

PUGLIA da SCOPRIRELA FRISELLA - ORIGINISi pensa che la frisella sia giunta in Puglia in tempi molto antichi, quando navi...
18/04/2024

PUGLIA da SCOPRIRE
LA FRISELLA - ORIGINI
Si pensa che la frisella sia giunta in Puglia in tempi molto antichi, quando navi di Micenei, Fenici, Etruschi, Egizi, Cretesi, Greci, si scambiavano nel bacino del Mediterraneo, merci, lingue, culture e abitudini.
Come accaduto per molte delle specialità italiane, la frisella è nata come prodotto povero per diventare ora anche un boccone gourmet. Originariamente era l’alimento che nutriva i marinai: questo perché era resistente al viaggio e al tempo. Essendo già secca in partenza non poteva dunque diventarlo col passare dei giorni. Per questo motivo le friselle sono state lo spuntino dei Crociati, durante i loro lunghi viaggi, e dei pescatori nel corso delle battute di pesca, che potevano durare diversi giorni.
Ma le origini sembrano essere molto più antiche: le friselle erano infatti già presenti 3000 anni fa come pane da viaggio sulle navi fenicie. Quando arrivava il momento di mangiarle, i marinai le inzuppavano nell’acqua di mare, le condivano con olio d’oliva e poi le accostavano ad altri alimenti poveri come le cipolle.
E' una pietanza semplicissima, come il pane, ma più vantaggiosa, perché può essere conservata per molto tempo, lasciando intatta la sua croccantezza e sapore.
Si mangia con le mani, immergendola in un po' d'acqua, un filo d’olio e una spruzzatina di sale.
Può essere di grano oppure di orzo. In inverno solitamente viene accompagnata a dei sott'olio, mentre d'estate con i pomodori, rucola e origano, per chi lo gusta. D’estate al mare si può bagnare direttamente anche in mare.
La frisa esige ovviamente l'olio d'oliva extravergine pugliese. Può essere abbinata a vini rossi e rosati, magari una Malvasia Nera o Un Negroamaro, ma lega ottimamente anche con un buon bicchiere di Primitivo !
Costituisce un pasto completo, basta aggiungere un po' di tonno, oppure delle alici o anche accompagnandola semplicemente ad una fetta di cacio ricotta salata o della provola.
Nel brindisino si accompagna anche con frutti di mare crudi.
Nel sud Salento vi sono le friselle senza … buco centrale.
La leggenda
Una leggenda racconta che le friselle sarebbero state portate in Puglia da Enea, durante la sua fuga dalla città di T***a. Il figlio di Anchise e di Venere sarebbe sbarcato a Porto Badisco, perla del Salento.
Zone di produzione
Le friselle vengono prodotte principalmente in Puglia, dove sono famose soprattutto quelle del Salento. Ma si tratta di una specialità molto diffusa anche in altre regioni del sud Italia. Le troviamo infatti anche in Campania (dove è chiamata fresella), Basilicata e Calabria (fresa).
La ricetta tradizionale
La versione classica del condimento della frisella pugliese è a tutti gli effetti la sintesi perfetta della Dieta mediterranea. Per mangiarla secondo ricetta tradizionale bastano infatti olio, acqua, sale, pomodoro e origano. Dopo il contatto con l’acqua e gli ingredienti, la frisella diventa più morbida – pur rimanendo croccante – e soprattutto comincia a emanare un profumo irresistibile.
Ma per sua natura, la frisella è versatile e quindi si può preparare in qualunque modo. La si bagna in acqua fredda e poi la si condisce con gli ingredienti preferiti.
Cosa significa Frisella
freṡèlla (o friṡella) s. f. [dim. di fresa «(pasta) abbrustolita», dal lat. fresa «tritata», part. pass. femm. di frindere «macinare»], region. – Pasta di pane disseccata, per lo più a forma di ciambella o disco, con una doppia cottura in forno, con una faccia liscia e una ruvida, ottenuta tagliando orizzontalmente con lo spago l’impasto, a metà cottura; ravvivata con poca acqua e condita con olio e sale, pomodoro e origano, è elemento fondamentale di preparazioni alimentari tipiche della tradizione contadina pugliese e meridionale in genere; è detta anche frisa.
ODE ALLA FRISELLA

Io t’amo mia Frisella di gran duro
che, cotta al forno e all’acqua poi bagnata,
ritorni viva, con dell’olio puro,
se coi pomodori sei strusciata.

Se vuoi una frisella ch’è divina,
l’origano bisogna tu ci metta
e qualche fogliolina di rughetta,
di quella più piccante, tarantina.

Lo so, son gusti antichi del pugliese
che, pur da propria terra assai lontano,
si fa spedir le frise, a proprie spese,
dal paesello e le accarezza piano …

E pensa a giovinezza ormai passata,
a quelle scampagnate in riva al mare
con la ragazza, frise e … la cognata.

Ritornano alla mente quei sapori,
quei baci che si davan di sfuggita
e dell’adolescenza i primi amori.

C'era una volta: Lu Scarparu.Come entravi si sentiva l'odore del mastice, tanti piccoli chiodini sul banco e qualcuno in...
16/04/2024

C'era una volta: Lu Scarparu.
Come entravi si sentiva l'odore del mastice,
tanti piccoli chiodini sul banco e qualcuno
in bocca per agevolare il lavoro sulla scarpa.
Altri tempi ❤️

ANNI '60 DEL SECOLO SCORSOUNA PERSONA ANZIANA SEDUTA SULL'USCIO DELLA PROPRIA ABITAZIONE, INTENTA A "Muzzicava le fàe". ...
07/04/2024

ANNI '60 DEL SECOLO SCORSO

UNA PERSONA ANZIANA SEDUTA SULL'USCIO DELLA PROPRIA ABITAZIONE, INTENTA A "Muzzicava le fàe".
ATTREZZI PER SVOLGERE QUESTO LAVORO:
UNA SEDIA SU CUI E' APPOGGIATO UN PEZZO DI PIETRA SU CUI CON ALTRA PIETRA ARROTONDATA PER LA BISOGNA, VENIVA BATTUTA LA FAVA DA SBUCCIARE,

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01/04/2024

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Buongiorno da Nardò, meraviglioso paesino del Salento, assolutamente da visitare. 😉😊🥰
27/03/2024

Buongiorno da Nardò, meraviglioso paesino del Salento, assolutamente da visitare. 😉😊🥰

Leverano
25/03/2024

Leverano

Noi che... eravamo affascinati dairacconti dei Nonni e dalle persone anziane. Ne avevamo timore ma anche rispetto. Pecca...
17/03/2024

Noi che... eravamo affascinati dai
racconti dei Nonni e dalle persone anziane. Ne avevamo timore ma anche rispetto. Peccato che i giovani d'oggi non siano più interessati ai racconti e alla saggezza delle persone anziane però mi piace pensare che non tutti i giovani siano così...

La miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana.❤️

Il pane di una volta ❤️
12/03/2024

Il pane di una volta ❤️

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