02/03/2024
Le donne di Bagnara, conosciute come bagnarote, sono celebrate nella letteratura come le donne del mare, laboriose, forti e ribelli. Un viaggiatore dell’800, Richard Cher Krapfen, descrisse la loro bellezza ammirando i loro lineamenti regolari, la carnagione chiara e l’espressione del volto caratterizzata da una squisita asimmetria, unite alla grazia delle forme.
Tuttavia, è con l’opera epica di Stefano D’Arrigo, l’“Horcynus Orca”, che le bagnarote diventano protagoniste. Nel romanzo, le donne di Bagnara, denominate “femminote”, utilizzano le loro conoscenze delle rotte e dei trucchi per contrabbandare il sale durante le guerre, aiutando l’attraversamento dello Stretto da parte del giovane Ndria Cambria. Il contrabbando del sale era prezioso nel mercato nero dell’epoca.
Un altro grande scrittore del ’900, Corrado Alvaro, ricorda le bagnarote nel suo romanzo “Un treno nel sud”, descrivendole come donne di fatica, pellegrine da paese a paese che portano con sé le loro figlie piccole, educandole alla fatica trasportando una cesta di aglio legata alle spalle.