Sul sito del FAI, nella sezione “I luoghi del cuore”, è possibile votare per salvare, o almeno provarci, Villa Levi. Per poter votare occorre:
2) All’indirizzo e-mail che avremo indicato il FAI invierà immediatamente un link da cliccare per completare la registrazione;
3) Fatto ciò, la registrazione è completata. Dall’e-mail che abbiamo ricevuto dal FAI si ritorna direttamente nel sito, ora con il proprio account attivo, per cercare il luogo 'caro' da votare.
UN PO’ DI STORIA…
Tra le più singolari ville della campagna reggiana, Villa Levi fu voluta dai Besenzi agli inizi del ‘600: è proprio qui che nacque il pittore Paolo Emilio Besenzi, uno tra i più illustri abitanti di Coviolo. Tra la fine del ‘700 e i primi decenni dell’’800 vengono apportate molte modifiche all’impianto base; tra queste, l’introduzione della caratteristica cupola sorretta da un colonnato circolare gigante, la scalinata monumentale e la sistemazione del vasto giardino. Nel 1874 la villa passa ai Levi, un’importante famiglia ebrea reggiana: qui abitarono Margherita, Arnoldo e Ulderico Levi. Quest’ultimo, in particolare, è ricordato per aver donato alla città di Reggio Emilia il primo acquedotto pubblico e per aver finanziato la ricostruzione del teatro Ariosto. È ai Levi che si devono le raffinate decorazioni interne in stile liberty realizzate agli inizi del ‘900. Nel 1956 la villa passa prima all’avvocato Pelosi e, nel 1971, all’Università di Bologna, che la destina a sede del corso di Laurea in “Scienze della Produzione Animale”. Ad oggi Villa Levi, patrimonio artistico e storico-culturale reggiano e non solo, è in vendita e giace in un preoccupante stato di abbandono e degrado.
… E QUALCHE CURIOSITÀ!
- Nel corso della Seconda Guerra Mondiale un gruppo di partigiani scoprì che i tedeschi stavano preparando il furto del prezioso sipario del Teatro Valli realizzato da Alfonso Chierici per portarlo a Berlino. Rischiando la propria vita, riuscirono a mettere in salvo l’opera nascondendola nei sotterranei della villa, proprio sotto gli occhi dei tedeschi che, qui, avevano istituito un comando cittadino;
- Durante la Seconda Guerra Mondiale a Villa Levi soggiornarono per un breve periodo i generali tedeschi Rommel (“la volpe del deserto”) e il terribile gerarca nazista Albert Kesselring;
- Ancora durante la Guerra, un gruppo di partigiani aveva elaborato un piano contro i tedeschi che prevedeva di far saltare in aria la villa; progetto che, fortunatamente, andò in fumo.