Piante E Animali Perduti

Piante E Animali Perduti pagina ufficiale dell’ideatore di "Piante e Animali Perduti” ed organizzatore e curatore fino sl 2023 arch. it

Vitaliano Biondi di Arvales Fratres www.pianteeanimaliperduti. Mostra mercato di varietà tradizionali di frutti, fiori, ortaggi, sementi e razze di animali rurali
mostra mercato di prodotti eno-gastronomici
biologici tipici e dimenticati
mostra mercato di prodotti artigianali
bric à brac, il mercatino del tempo perduto
animazioni, giochi, incontri, laboratori

12/02/2025
12/02/2025

I racconti degli amici: di Alberto Menghini.
IL BUTTERO
In un ampio paesaggio toscano, illuminato dalla luce calda del tramonto, si staglia la figura fiera di un buttero. Vestito con il classico abbigliamento tradizionale – una camicia di lino chiaro, pantaloni robusti e un mantello leggero che svolazza al vento – il buttero incarna l'eleganza e la determinazione della tradizione equestre italiana.
A cavallo di un possente tolfetano nero, dal manto lucido e ben curato, il buttero guida il suo destriero con una padronanza naturale. Il cavallo, muscoloso e agile, esprime una forza silenziosa mentre i suoi occhi riflettono intelligenza e lealtà. Il nero del tolfetano contrasta magnificamente con i toni caldi del paesaggio circostante, che si apre in dolci colline punteggiate da cipressi e vigneti, illuminati da sfumature dorate e arancioni. Il buttero, con uno sguardo concentrato e determinato, tiene saldamente le redini, mentre il mantello leggero ondeggia al vento: trasmette un senso di tradizione, forza e armonia con la natura.
La criniera del cavallo e il mantello del buttero sembrano danzare al ritmo di una brezza leggera, mentre l'orizzonte si dissolve: è il tramonto. Ogni dettaglio – dal cipiglio concentrato del buttero, alla muscolatura definita del cavallo – narra la storia di una abitudine che si fonde con la natura e l'arte del cavallo.
Questa immagine non è solo un ritratto, ma un'evocazione poetica di un mondo dove il coraggio, la maestria e l'armonia con la natura si incontrano, creando un'istantanea intrisa di storia e passione e incarna la forza, la passione e la maestria di una usanza secolare che continua a vivere nel cuore della nostra terra.
Lasciati ispirare dalla bellezza e dal coraggio di chi, con il cuore legato alla storia, cavalca verso il futuro mantenendo vive le radici del passato.
(Alberto Menghini)

12/02/2025

Ode al contadino.
LASCIATEMI QUI TRA I MIEI CAMPI...
Lasciatemi qui fra i miei campi che ho vangato, arato e seminato per tutta la vita,nella mia casa, piena di crepe e di fessure, dove anche gli stracci profumano di buono.
Qui tra le mie mura e la mia gente,anche un povero contadino come me con la faccia arrostita dal sole,si sente un Re.
E quando verrà la mia ora,portatemi in fondo al campo sotto una manciata di terra che mi farà da coperta e cuscino; potrò sentire ancora l’odore della stalla, il profumo del fieno il canto del gallo al mattino ed i cricri dei grilli la sera e mi troverò bene come un nocciolo in una ciliegia.
(anonimo)

12/02/2025

Buongiorno, in questa mattinata grigia e piovosa!

“Ogni goccia di pioggia che cade dal cielo traccia mille possibili scie, in ogni goccia di pioggia c'è un piccolo cielo con dentro mille possibili vite”

🌱😍
05/02/2025

🌱😍

20/01/2025

Buongiorno a tutti, buon inizio di settimana.

" Per San Bas-cièn, u s'ten la viola in men."
Per San Sebastiano si tiene la viola in mano, recita il proverbio: certo è un po' presto, ma cercardo bene in giardino, ieri una viola, una sola, l' ho trovata...

20/01/2025

L'arte per l'umanità.
"Il Quarto Stato" di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907).

Un quadro simbolo dei lavoratori manuali, grazie al messaggio sociale di cui è portatore, opera diventata famosa, simbolo della protesta sociale, della causa comune e della nascita del proletariato.
Fu dipinto tra il 1891 e il 1901: l'artista vi dedicò ben dieci anni della sua vita, tra preparazione , abbozzi e stesura...
Il dipinto è considerato il manifesto dell'impegno sociale e umanitario del pittore, che è riuscito magnificamente nel rendere l'effetto di una massa unica che avanza inesorabile, con chiare allusioni sia al valore di solidarietà sociale, sia alla presa di coscienza dalla propria forza politica da parte di tanti individui che si sentono sempre più una "classe sociale",capace di rivendicare i propri diritti.

20/01/2025

Le piante aromatiche: l'alloro.
L’alloro (Laurus nobilis) è uno degli arbusti a noi più familiari, sia come pianta ornamentale sia come pianta aromatica.
Per i Romani il Lauro era un simbolo vittorioso, riservato agli imperatori e agli eroi, e anche i primi cristiani lo usarono raffigurato sulle tombe dei martiri alludendo alla loro vittoria spirituale e alla vita eterna.
Oggi è meglio noto per il suo uso in cucina, sia quando viene usato per insaporire le carni, specie la selvaggina, sia unito al prezzemolo e ad altre erbe in un” mazzetto di odori”.
In passato la foglia dell’alloro aveva molti altri usi: essiccate, venivano messe in sacchetti per profumare gli armadi e se ne mettevano nelle tasche dei vestiti contro le tarme.
Con le foglie fresche o essiccate, se ne facevano infusi e decotti contro il mal di stomaco, la cattiva digestione e come lassativo.
Con le bacche mature, con alcool e zucchero, si ottiene un buonissimo liquore digestivo, il Laurino.
Molte erano anche le credenze popolari nei confronti di questa pianta: i contadini ne piantavano spesso vicino a casa perché si credeva che allontanasse i fulmini.
Nelle campagne, inoltre, si traevano auspici durante i raccolti bruciando foglie di alloro: se il crepitio era vivace e sonoro, il raccolto sarebbe stato buono.

14/01/2025

Da quest’anno Georgica sarà organizzata da Bi&Bi eventi e curato da Vitaliano Biondi di Arvales Fratres

pagina ufficiale dell’ideatore di "Piante e Animali Perduti” ed organizzatore e curatore fino sl 2023 arch. Vitaliano Biondi di Arvales Fratres www.pianteeanimaliperduti. it

03/01/2025

I fiori del freddo: il Colchico.
Cresce nei pascoli di montagna: è una bulbosa perenne originaria delle catene montuose Europee.
Il bulbo produce due o tre fiori di colore rosa violetto, rosa o lilla, più raramente bianchi, a forma di stella, e le foglie compaiono dopo la fioritura. Non si deve scambiare per zafferano: è pianta velenosa.
I bulbi si trovano anche in vendita, sono resistenti al gelo e sopportano la neve ed il ghiaccio senza riportare nessun danno.

02/01/2025

Le mele cotte nel forno a legna.
Un piatto goloso e consolante, una leccornia per grandi e bambini erano le mele cotte nella stufa economica dentro un bel padellone, appena spolverate di zucchero.
Piacevano a tutti, sopratutto se erano mele campanine ,le piccole mele dalla polpa bianca, compatta e croccante, ideali da cuocere in forno.

02/01/2025

La brina nelle pagine dei vecchi sussidiari.
La brina è un fenomeno naturale che avviene con un forte raffreddamento nelle notti serene, con la“rugiada cristallizzata”, che ricopre di bianco ogni cosa...

02/01/2025

Buongiorno...
Primo giorno del primo mese del nuovo anno: auguri di cuore a tutti♥
Per i popoli antichi di tradizione orale, la parola non era solo un modo per esprimere un pensiero, ma era un mezzo ”potente” con cui si poteva raggiungere lo stesso effetto di un’arma o uno strumento.
E’ su questa potenza della parola che sono basate le maledizioni e gli AUGURI : si credeva che parole formulate per far ricadere su una persona il male o il bene potevano influire sul destino di una vita, lo abbiamo letto anche in tante favole.
Per questo gli auguri per l’Anno Nuovo sono molto importanti e altamente propiziatori di fortuna, tanto che fino a non molto tempo fa c’era l’usanza di mandare i bambini a “portare il Buon Anno” di casa in casa nei propri dintorni ,ricevendone dolci o soldini, che nessuno rifiutava di concedere per non averne in cambio “brutte parole”.

02/01/2025

Le antiche usanze e superstizioni: le dodici notti del tempo fuori dal tempo.
Nel bagaglio tradizionale di molti popoli, il tempo che intercorre da Natale all’Epifania è un tempo “fuori dal tempo”, in quanto queste dodici notti sono “di passaggio “ da un anno all’altro e quindi non appartengono né a un anno ne’ all’altro.
Il periodo del Capodanno è considerato un periodo magico, nel quale, approfittando del “buco nel tempo” si dice che le anime dei morti ritornino tra i vivi: bisogna perciò accoglierli bene, in quanto i nostri antenati sovrintendono, secondo antiche tradizioni contadine, alla fertilità e alla fecondità e alla protezione dei raccolti.
Le anime dei morti però incutono timore e sovente ,per propiziarseli, venivano eseguiti in quelle notti diversi riti di accoglienza come lasciare loro la tavola imbandita, o preparare davanti al camino un catino con acqua e un asciugamano per potersi lavare, o accendere per loro un bel fuoco nel camino.
Lo stesso pane non si cuoceva nel periodo tra Capodanno e l'Epifania, in quanto vi era il timore che potesse esserci qualcosa che poteva impedire la lievitazione e non cuocesse come doveva.
L’ultima notte, quella dell’Epifania, era il momento in cui il “tempo magico” si chiudeva, e ci sono, nel folklore di diverse zone, varie pratiche tese ad assicurarsi che tutte le anime dei morti fossero tornate alla propria dimora sotterranea.
In certi paesi del Modenese ,ad esempio, subito dopo la mezzanotte dell’Epifania, (chiusura delle dodici notti), il parroco si recava ai crocicchi, munito di aspersorio e acquasanta, per cacciare le “streghe” e gli spiriti dei morti,che ancora vagavano, dai confini della parrocchia.
Gli stessi fuochi accesi nelle campagne la vigilia dell’Epifania o in quelli immediatamente seguenti, rappresentavano un auspicato ritorno alla normalità, con “la cacciata dei ritardatari o dei restii nelle loro sedi sotterranee".
Oltre a queste credenze ,durante i dodici giorni a cavallo del Capodanno si poteva prevedere lo stato del tempo dell’anno nuovo.
Osservando le condizioni meteorologiche dei dodici giorni , a ciascuno di questi si fanno corrispondere i dodici mesi: se la giornata è bella, anche il mese corrispondente sarà contrassegnato da tempo sereno e viceversa.
Religione e superstizione, riti e pratiche divinatorie , come vediamo, convivono da sempre.

02/01/2025

Come eravamo: un gennaio di appena ieri...
Il calendario appeso a lato del camino segna il mese di un Gennaio lontano da noi solo pochi decenni. Un grande camino, una panca a lato per sedersi al caldo, una lampadina a soffitto e una rustica stufa in mezzo alla grande cucina fumosa...
Una fotografia che segna un tempo che sembra così lontano e non lo è: noi che l'abbiamo vissuto, quel mondo, quel tempo, raccontiamolo a chi non c'era...

Indirizzo

Arch. Vitaliano Biondi, Arvales Fratres , Viale Isonzo, 20
Reggio Nell Emilia
42016

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