Roma è una città di tre milioni di abitanti, con un potenziale di giocatori impressionante, almeno per l’Italia. Se poi si considera che il Backgammon è un gioco molto popolare all’estero e nei ceti medio-alti, si può immaginare quanti giocatori potenziali o affermati ci siano nelle centinaia di ambasciate, consolati, legazioni, uffici di rappresentanza di aziende straniere, organizzazioni internazionali, multinazionali, ecc.
Ma Roma è anche una città tentacolare, disorganizzata e, ahinoi che ci abitiamo, inefficiente. Il bacino d’utenza è enorme, ma spesso irraggiungibile. L’Associazione Backgammon Roma sta cercando di passare dal pur fecondo spontaneismo degli anni novanta, all’efficienza e all’organizzazione di tipo aziendale del terzo millennio.
I primi vagiti (o meglio rotolii di dadi…) del Backgammon a Roma risalgono ai primi anni Novanta dello scorso secolo e dello scorso millennio, quando giocatori come Piero e Pietro Gallo, Mario Viceconte, Mauro Cusmai, Paolo Ardovino, Lorenzo Andriolo, Francesco Abballe, Vittorio Danese, Claudio Borgnino, Francesco Colangiuolo, Enrico Dell’Anna, Cristiano Russo (e chissà quanti altri non ricordiamo…) si riunivano sporadicamente a casa dell’uno o dell’altro, giungendo anche a organizzare qualche torneo in teatri o bar accoglienti.
Nel 1992-93, l’organizzazione si fece più seria, ci si cominciò a riunire a scadenza settimanale presso l’Accademia del Brigde di Via Linneo 1, nel quartiere Parioli. Questo fu l’anno dell’ingresso di Filippo Angelini, Alfredo Maccallini. Narrano le cronache che il primo vincitore del campionato romano (probabilmente giocato in poche giornate) sia stato Francesco Abballe.
L’annata 1993-94 vide l’organizzazione del primo campionato romano e l’ingresso di Fabio Gullotta e Giuseppe Ricciardi. Campione di quell’anno fu Francesco Abballe.
A partire dalla stagione 1994-95 è stato un susseguirsi di giocatori che apprendevano dell’esistenza dell’Associazione Romana grazie alla propria connessione internet. Quell’anno vide il timido l’ingresso di Massimo Armeni come spaurito osservatore che, per avere l’indirizzo di via Linneo, è dovuto andare (virtualmente) in California, per scoprire che il Backgammon dal vivo ce lo aveva a tre chilometri da casa. Campione di quell’anno fu Vittorio Danese.
Dopo il trasferimento del circolo all’Hotel Ritz, il 1995-1996 vide l’irrompere tumultuoso del primo software al servizio dello sviluppo del Backgammon. Ancora oggi non si è riusciti a capire se al Backgammon abbia fatto più bene l’informatica o più male Antonio Serventi. Fu questo l’anno in cui si affacciarono alle porte dell’Associazione Fabio Fioravanti, Mauro Mezzana, Giulio Cafiero, e un ragazzino coi calzoni corti che rispondeva al nome di Luca (Lodi), il futuro presidente. Campione fu Filippo Angelini.
L’annata 1996-97 fu quella della prima quota della “Serventi connection”: Antonio Serventi e il cognato Fernando Coltellacci. Si affaccia anche Marco Solazzo, capelli lunghi e il primo piercing di Roma. Altri sarebbero venuti negli anni dopo. Campione di quell’anno fu ancora Filippo Angelini.
Siamo al 1997-98, anno del circuito Carlsberg, che si giocava in vari pub di Roma. Il circolo cambia ancora sede e si trasferisce al Le Barbù di Via PO2/A: continuano a ve**re giocatori nuovi, molti di passaggio a Roma, qualcuno si appassiona e torna spesso: Angelo Anav, Gabriele Mimun, Beni Bendaud diversi altri della comunità ebraiaca di Roma. Campione di quell’anno fu ancora (uffa!) Filippo Angelini.
Nel 1998-99, non si videro facce nuove, se non fugacemente. Unica “new entry” degna di nota fu Francesco Piermarini. Notizia degna di nota fu che Filippo Angelini NON vinse il campionato. Campione di quell’anno fu infatti Massimo Armeni.
Anche nell’anno 1999-2000 le facce nuove furono tante, ma fugaci, a parte Giovanni Dongu, Roberto e Francesco Coltellacci e Rodolfo Bonucci. Campione di quell’anno fu ancora Massimo Armeni.
Anno 2000-2001: irrompe Alex Rietti, seguito da altri della “Internet generation”, come Francesco Fiordoliva e Gigi De Lazzari. Dopo una fase regolare dominata da Luca Lodi, i playoff videro campione di quell’anno finalmente Piero Gallo, che regola in finale Luca Lodi.
Il 2001-2002. è stato l’anno magico di Antonio Serventi, vincitore anche di vari tornei nazionali dal vivo e su internet, che batte in finale la vecchia gloria Filippo Angelini. Si affaccia al club Piero Delvecchio, ma una grande novità è costituita dalla frequentazione regolare di Francesco Piermarini.
Anno 2002-2003. La stagione regolare viene dominata da Massimo Armeni, ma Giuseppe Ricciardi nei playoff sbaraglia tutti e si laurea campione romano. Quest’annata è storica per il Backgammon Club Roma: finalmente si costituisce formalmente l’associazione, viene eletto un presidente e i vari organi associativi. Non sarà un caso che si registri un’esplosione di adesioni e nuovi giocatori, di tutte le età: Giovanni di Ciommo, Alessandro Testa, Umberto Pierozzi e Hanna Dadush fra gli anziani; Vicky Mantin, Patrick Tesciuba, Gabriele Mimun, e tanti altri fra i giovani.
Stagione 2003-2004. La grande novità viene rappresentata dal trasferimento di sede al pub “Foollyk”, che ovviamente attira diversi giocatori di passaggio, ma soprattutto per la formula che prevede due gironi: uno di vecchi marpioni e uno di giovani e nuovi adepti. I playoff vedranno la confluenza dei due gironi, che daranno il campione romano, ancora Antonio Serventi.
Anche la stagione 2004-2005 vede l’affermarsi di Antonio Serventi, che sbaraglia la concorrenza pur partendo dall’ultima fila della griglia dei play-off. Supera tutti, dopo ben sette turni. Un caso che rimane fino ad oggi ineguagliato. Fra le “new entry”, provenienti dai giovani amatori che fanno iol salto di categoria, ricordiamo Fabrizio Formicone, Endri Kerenxhi e Dario Tramma.
Nel campionato 2005-2006 comincia l’era di Alex Rietti, che si aggiudica il suo primo campionato romano, a spese di Piero Gallo, sicuramente il più assiduo nella posizione d’onore. Si affaccia al Club Luca Danese, futuro presidente. Da ricordare che il campionato è stato deciso alla terza partita di tre, dei playoff, con un doppio cinque all’ultimo tiro. Chi di doppio cinque ferisce... vero Piero?
Dopo diverse annate giocate ad altissimo livello e qualche play-off perduto con un pizzico di sfortuna, nel 2006-2007 si afferma finalmente Fabio Gullotta, che conferma la sua crescita con proficue partecipazioni a tornei internazionali. E’ questo l’anno in cui compare un nuovo membro della famiglia Coltellacci: Dario.
Ma l’anno successivo, il 2007-2008, si riprende il titolo Alex Rietti, che lo strappa, questa volta con una finale meno tirata, ancora a Piero Gallo. E’ questo l’anno in cui si affaccia al Club un ragazzino che farà strada: Andrea Lupo, curato dalla chioccia Sergio Duca e con al seguito il papà Claudio e il fratello Daniele.
Il 2008-2009 vede la sperimentazione della formula “all’italiana”, con tanto di calendario e programmazione delle partite, inventata nel disperato tentativo di far cambiare padrone. Niente da fare, la spunta ancora Alex Rietti, questa volta in finale con un vecchio campione degli anni ’90, Filippo Angelini.
Nel campionato 2009-2010, l’ormai noiosissimo Alex Rietti riesce in un colpo solo a: vincere il campionato, uguagliare la striscia vincente di tre campionati fino ad allora detenuta da Filippo Angelini e a stabilire il record (4) di campionati vinti. Onore al merito. Da ricordare la breve parentesi al club di Via Linneo, abbandonato solo dopo questa esperienza.
Nel 2010-2011, infatti, ci si trasferisce nella prestigiosa sede degli amici el Bridge e, dopo qualche anno di rilassamento, si riprede la politica di comunicazione, proselitismo e fidelizzazione. Si rinnova il sito internet, si apre la pagina facebook e si lancia una campagna a base di SMS. I risultati si vedono subito: alla prima giornata 37 giocatori, con qualche faccia nuova e qualche cavallo si ritorno. Vince per laprima volta il campionato Angelo A**l... ehm, Angelo Anav, che regola in finale Giuseppe Ricciardi.
Il 2011-2012 è l’anno delle peregrinazioni della sede, prima all’interno dello stesso locale, poi da un locale all’altro. La fase regolare si svolge nel club “Amici del bridge” di Viale Liegi, ma termina al nuovo club di Cristiano Russo, sempre in viale Liegi, ma al civico 44. La fase regolare è dominata da Fabio Gullotta, nella finale dei play-off si impone Alex Rietti.
Nel 2012-2013 si gioca nel novo circolo di Cristiano Russo a Viale Liegi. Dopo un inizio promettente, la frequentazione dei giocatori cala e la concorrenza del gioco on line (backgammon o poker) si fa fortissima. Si impone sulla scena, sulla quale era comparso solo qualche anno prima, un pischello di nome Andrea Lupo.
Nel 2013-2014 si sperimenta una dura crisi di vocazioni: molte defezioni di vecchi giocatori e nessun nuovo giocatore, se non qualcuno che si affaccia per uno o massimo due tornei. Il Campione in carica, Andrea Lupo, si conferma anche in questa stagione, facendo presumere l’inizio di una nuova era.
Nel 2014-2015, la crisi di vocazioni e giocatori si acuisce. Talvolta ci si ritrova al Club 4B in otto-dieci giocatori, Ciononostante il campionato viene portato a termine e la spunta Fabio Gullotta.
Nella stagione seguente il 2015-2016, ancora nella sede del club 4B di Cristiano Russo, avviene la rivoluzione copernicana della formula di gioco. Non più una serie estenuante di tornei, durante i quali i giocatori sono costretti a interminabili attese, con premi settimanali che si assottigliano sempre di più e richiamano quindi sempre meno giocatori, che a loro volta generano premi sempre più esigui, ma finalmente un torneo all’italiana, con iscrizioni annuali anticipate, con un calendario di partite prestabilite, con la possibilità di anticipare, rinviare e recuperare le partite e altri accorgimenti tecnici di comunicazione, tipo l’introduzione di whatsapp. Miracolo: ben 36 giocatori iscrivono e quasi tutti portano a termine il campionato, che si sviluppa i due gironi (Avanzati e Intermedi) che poi confluiscono in un unico torneo di play-off per l’assegnazione del titolo, andato a Angelo Anav.
La stagione 2016-2017 pone gli organizzatori di fronte alla dolorosa necessità di dover abbandonare il club 4B, che ormai non può più ospitare la crescente massa di giocatori. Già, perché in questa stagione dichiarano di volersi iscrivere, dopo una campagna pubblicitaria su Facebook e a colpi di whatsapp, una cinquantina di giocatori. In realtà, alla fine, se ne iscrivono 47 e ci si trasferisce al Foollyk, lo storico pub del quartiere Trieste. Vince ancora una volta dopo qualche anno di digiuno, Alex Rietti.
Squadra che vince non si cambia. La formula viene confermata nella stagione 2017-2018 e i giocatori iscritti sfiorano ancora la cinquantina. L’unica differenza è che ormai si fa poca campagna di proselitismo, i giocatori arrivano da soli, dopo aver visto e imparato a giocare in vacanza all’estero o on line. I giocatori sono contenti perché possono passare un paio d’ore in compagnia degli amici, giocando a backgammon e bevendo una birra. Poi, alcuni vanno a casa dalle mogli e si addormentano prima di mezzanotte, altri restano a giocare anche dopo la partita di campionato, fino a quando i fratelli Manzi cacciano a calci gli ultimi irriducibili. Roma sta diventando una scuola di backgammon. I nostri giocatori più esperti mietono successi anche in campo nazionale e internazionale, giovani cresciuti e pane e software si affacciano sulla scena e minacciano i più esperti. Nomi? Ormai troppi, faremmo torto a qualcuno. Venite a trovarci e li conoscerete. Intanto, il vincitore di questo campionato è ancora Alex Rietti.