FPI - The History of Italian Boxing since 1916
La prima riunione pugilistica, intesa in senso moderno, si svolse a Verona il 1 maggio 1909. Vero pioniere del pugilato italiano fu il genovese Pietro Boine, che il 10 luglio 1910 a Valenza Po divenne anche il primo campione dei massimi, sia pure per l'Alta Italia. Boine nel 1912 fondò a Milano il "Club Pugilistico Nazionale"; nello stesso periodo a Roma veniva aperta dall'americano di colore James Rivers l'"Accademia Pugilistica". Attorno a questi due poli si sviluppò un moto di interesse che portò alla costituzione - con l'incoraggiamento della Federazione Atletica Italiana - della Federazione, avvenuta a Milano nel marzo 1916, in piena guerra: Gian Domenico Roseo ne divenne il primo presidente.
La FPI si dette una struttura organica solo nel 1919 ed una squadra italiana prese parte per la prima volta ad un torneo durante le Olimpiadi Interalleate di Jonville (1920). La Federpugilistica entrò a far parte del CONI nel 1927. Il primo titolo europeo di un pugile italiano fu quello di Erminio Spalla (1923), il primo titolo mondiale quello di Primo Carnera (1933), entrambi nei massimi. La Federazione è elencata nella Legge 16.2.1942, n. 426.
Passaggio fondamentale nella storia della FPI fu la prima edizione dei Campionati italiani, che si svolse nel 1920. Un anno dopo, Piero Ostalli venne eletto Presidente. Fino al 1922 si alternarono nel ruolo di Segretario generale Galli, Ribeira e Mario Folco. Il 1922 fu l’anno dell’elezione di Gian Giacomo Roseo, sostituito due anni piu’ tardi da Giacomo Grassi. Il ruolo di Segretario fu ricoperto da una coppia di dirigenti, Villa e Mazzurelli. Giacomo Grassi diede pero’ le dimissioni nel 1927 e il Comitato Olimpico Italiano intervenne investendo Giacomo Corbari nel ruolo di Commissario straordinario. Questi venne assistito dal Segretario Pietro Massara e dai consulenti tecnici Galli e Lomazzi. Carlo Lomazzi fu Consulente tecnico nel biennio 1927/28.
L’anno successivo Giacomo Grassi torno’ a ricoprire il ruolo di Presidente. Ma ad aprile, dopo solo tre mesi di carica, venne sostituito da Carlo Carini. Vice presidente Ugo Bordoni, Segretario Luigi Bossi. Grassi, in ogni caso, fu “costretto” a tornare al vertice e, a seguito di una crisi insanabile, venne nominato Commissario straordinario. Massara, il Segretario.
Il 1929 fu l’anno del trasferimento. La Federazione trasloco’ i suoi locali da Milano a Roma e Raffaello Riccardi si insedio’ al vertice federale. Rimase Presidente per ben dieci anni. Edoardo Mazzia fu Segretario generale in questo periodo.
Nel 1939 Bruno Mussolini, figlio di Benito, divenne Presidente, con Segretario Musti De Gennaro. Il ruolo di Bruno Mussolini, deceduto in carica, fu successivamente preso dall’altro figlio del Duce, Vittorio.
Il Conte Francesco di Campello, nel 1944, fu dapprima nominato Commissario straordinario e successivamente venne eletto Presidente. Edoardo Mazzia torno’ a ricoprire il ruolo di Segretario, carica che mantenne fino al 1954, anno del suo decesso.
Nel 1947, dopo una breve presidenza ad interim di Mario Teodori, Bruno Rossi venne eletto Presidente che però rimase vittima di un incidente stradale e nel 1958 venne sostituito da Silvio Podesta’, che ricopri’ il ruolo ad interim.
Nel 1959, nel corso del Congresso di Napoli, venne rieletto presidente il Conte Francesco di Campello, che per quattro anni ricopri’ la carica. Poi, nel luglio del 1963, fu la volta del ritorno di Silvio Podesta’, che fino al marzo del 1969 fu Presidente federale. Il Congresso di Ancona elesse poi Presidente l’onorevole Franco Evangelisti mentre nel marzo del 1981 fu la volta di Ermanno Marchiaro.
Successore di Marchiaro fu Gianni Grisolia, eletto Presidente nel marzo del 1997 mentre il 10 marzo del 2001, al Congresso celebrato a Roma, ci fu l’elezione di Franco Falcinelli nel ruolo di Presidente che si è confermato nel 2005 e nel 2009. A Falcinelli è succeduto nel 2013 Alberto Brasca, rimasto in carica fino al febbraio 2017. Dal 25 di quel mese il Presidente FPI è Vittorio Lai.