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Cari amici,Il 04 luglio alle ore 18,40 circa, sarò in diretta su Odeon TV nella trasmissione televisiva "Eccellenze Ital...
03/07/2023

Cari amici,
Il 04 luglio alle ore 18,40 circa, sarò in diretta su Odeon TV nella trasmissione televisiva "Eccellenze Italiane" per parlare dei vissuti della coppia di fronte alla Procreazione medicalmente assistita.
Vi aspetto numerosi!!
È possibile vedere la puntata anche in streaming cliccando su questo link: https://www.grupposciscione.it/odeon-2/

👉🏻 Sappiamo quanto lasciar andare possa essere doloroso, ma è comunque necessario. 🌻⁠⁣⁣👉🏻 Quando finalmente ci riesci ge...
10/03/2023

👉🏻 Sappiamo quanto lasciar andare possa essere doloroso, ma è comunque necessario. 🌻⁠⁣

👉🏻 Quando finalmente ci riesci generi lo spazio necessario per la tua rinascita, per accogliere e sperimentare il nuovo. Senza pregiudizi. 💖⁣
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👉🏻 Lasciar andare significa non forzare le cose, lasciare che “fluiscano” naturalmente. Comporta l’accettazione del fatto che alcune cose "sono come sono" perché trattenerle a tutti i costi causerebbe un inutile spreco di energie. 🍂⁠⁣
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👉🏻 Lasciar andare significa, poi, accogliere. Vuol dire approcciarsi al presente con apertura e curiosità. Significa accogliere quelle nuove possibilità che, forse, fino a quel momento ci eravamo preclusi perché ancora aggrappati al vecchio. 💖⁠⁣
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👉🏻 E tu? Riesci a lasciar andare?⁣

"Le vittime di bullismo non subiscono solo danni psicologici. La scienza ha notato come arrivi a cambiare anche la strut...
17/01/2023

"Le vittime di bullismo non subiscono solo danni psicologici. La scienza ha notato come arrivi a cambiare anche la struttura fisica del cervello. Questo, secondo i ricercatori, potrebbe aumentare le possibilità di soffrire di disturbi mentali anche in momenti successivi della vita".

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Le vittime dei bulli non subiscono solo danni psicologici. Per la prima volta la scienza ha notato come arrivi a mutare persino la struttura fisica del cervello. (ANSA)

"Che effetto ha tutto questo tempo passato sui social sulla crescita dei ragazzi? La questione è da tempo oggetto di stu...
16/01/2023

"Che effetto ha tutto questo tempo passato sui social sulla crescita dei ragazzi? La questione è da tempo oggetto di studio, ma ora per la prima volta un lavoro scientifico ha provato a "fotografare" l'influenza dei social media sullo sviluppo cognitivo dei teenager, andando a guardare in che modo questo universo online altera il funzionamento del cervello"

Leggi l'articolo completo cliccando sul link
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Il cervello dei ragazzi che a 12 anni passano molto tempo sui social sembra crescere più sensibile al giudizio dei coetanei. Con quali conseguenze?

Iniziare un percorso di psicoterapia rappresenta un cambiamento nella vita di un individuo e come tutti i cambiamenti pu...
16/01/2023

Iniziare un percorso di psicoterapia rappresenta un cambiamento nella vita di un individuo e come tutti i cambiamenti può inizialmente spaventare. Ma non cambiare, restare nella stessa situazione fonte di sofferenza, è molto più pericoloso e spaventoso per la nostra vita.

Quale particolare stato emotivo si trova a vivere la donna dopo il parto? Quando si può parlare di depressione post part...
16/12/2022

Quale particolare stato emotivo si trova a vivere la donna dopo il parto? Quando si può parlare di depressione post partum? Quali sono i fattori di rischio? Perché è importante intervenire tempestivamente? Di questo la Dottoressa Valentina Di Giovanni parlerà questa sera, nel programma televisivo "Eccellenze Italiane" Rubrica di medicina, su Odeon TV alle ore 18,15
Canale 163 del digitale terrestre
Vi aspettiamo numerosi!

L'Italia è al secondo posto in Europa per tristezza percepita durante il giorno sul posto di lavoro: è quanto emerge dal...
17/11/2022

L'Italia è al secondo posto in Europa per tristezza percepita durante il giorno sul posto di lavoro: è quanto emerge dal report “State of the Global Workplace 2022” realizzato da Gallup.
Il 27% degli italiani intervistati ha infatti affermato di percepire molta tristezza durante le proprie giornate e il nostro Paese risulta nelle prime posizioni anche per rabbia e stress, mentre è ultimo per sentimento di coinvolgimento rispetto alle mansioni svolte.
Il lavoro incide così tanto sulla qualità della nostra vita?
Per approfondire 🔽

12/10/2022

“I figli oggi sono prima di ogni altra cosa e più di ogni altra cosa, oggetti di consumo emotivo. Gli oggetti di consumo soddisfano i bisogni, desideri o capricci del consumatore e altrettanto fanno i figli. C’è stato un tempo in cui i figli erano ponti tra mortalità e immortalità, tra la vita dell’individuo orribilmente breve e una durata auspicabilmente infinita della stirpe.
I figli oggi sono desiderati per la gioia dei piaceri genitoriali che si spera arrecheranno, il tipo di gioie che nessun altro oggetto, per quanto ingegnoso o sofisticato, può offrire. I figli sono probabilmente gli acquisti più costosi che i consumatori medi compiono in tutta la loro vita.”

Zygmunt Bauman

20/09/2022

Una toccante nota personale di Glen Gabbard:

Anni dopo la fine del mio training analitico, ho notato che alcuni problemi non adeguatamente esplorati nel corso della mia prima analisi continuavano a tormentarmi.

Per questo, ho deciso di intraprendere una seconda analisi in un’altra sede e con un analista di diverso orientamento.

Questo trattamento è andato avanti per un po’ di tempo e mi sono accorto che il beneficio che ne traevo aveva approfondito la mia comprensione di quei problemi.

Dopo alcuni anni ho sollevato la possibilità di una conclusione dell’analisi. Il mio analista non era né a favore né contro, ma cercò piuttosto di esplorare com’era emersa questa idea dentro di me e quali fossero secondo me i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta.

Dopo alcuni giorni dedicati a questa esplorazione, provai un senso d’irritazione per l’analista e glielo comunicai. Ero soddisfatto del nostro lavoro insieme – chiarii – ma sentivo che lui mi stava trattenendo per ragioni sue. L’analista continuò
ad analizzare come al solito, e io iniziai a chiedermi quando mi avrebbe «lasciato andare».

Fece un’osservazione che mi colpì molto. Dopo che gli avevo espresso la mia irritazione, mi disse: «Probabilmente è più facile per lei concludere l’analisi se pensa che io la stia trattenendo invece di lasciarla andare».

Gli chiesi perché lo pensasse. Lui rispose: «Forse per lei è più facile provare rabbia piuttosto che dolore». Gli occhi mi si riempirono di lacrime e mi resi conto che aveva toccato un nervo profondo dentro di me. Non volevo affrontare la parte infantile di me che aveva a che fare con la perdita e la paura di essere solo. Un lontano ricordo affiorò nella mia mente. Quando avevo tre o quattro anni, mia madre mi lasciò in un asilo nido perché doveva tornare a lavorare. Mi disse di non preoccuparmi. «Andrà tutto bene», disse.

Volevo crederle, ma non sapevo cosa rispondere. Alla fine le dissi: «Il tuo cappotto è sbottonato. Lo abbottono io per te». Dopo verlo fatto, le dissi che sarei stato bene. Sentii istintivamente – a quell’età non ero in grado di tradurre questo sentimento in un pensiero – che questo era ciò che voleva sentirsi dire.

Quando se ne andò, trattenni le lacrime in modo che non mi vedesse piangere mentre usciva. Lo ricordo ancora con chiarezza.

Quando tornai alla mia conversazione con il mio analista, riconobbi che la mia indignazione poteva derivare dalla percezione di un suo rifiuto di lasciarmi andare.

Questa postura difensiva e controfobica era un tentativo di aggirare sia il dolore di perderlo sia il processo di lutto associato all’essere senza di lui. Sono cresciuto con forti difese contro qualsiasi bisogno e vulnerabilità.

A posteriori, mi sono reso conto che mia madre non aveva tempo per prendersi cura di me e che quindi avevo finito per adeguarmi alla sua immagine di me come bambino non particolarmente bisognoso di attenzioni. Era chiaro che si trattava di un diniego delle mie esigenze di dipendenza.

Arrabbiarsi e indignarsi perché il mio analista mi stava trattenendo con sé era un modo per evitare di lasciar emergere i miei lati infantili: il desiderio, la dipendenza e la speranza di non dover subire l’abbandono.

Avvicinandomi alla fine dell’analisi con un piede già fuori dalla porta, la mia concettualizzazione consisteva nell’idea che il mio analista mi stava costringendo a restare e che io dovevo lottare per la mia indipendenza. A livello inconscio, mi confortava pensare che
voleva che rimanessi.

Rivista di Psicoanalisi (2021, LXVII, 2)

10/07/2022
01/06/2022

Sapevate che l'autostima è influenzata enormemente dal rapporto genitori-figli?

Il seminario dei genitori è una occasione importante per riflettere sulle difficoltà che un familiare di paziente con Di...
20/05/2022

Il seminario dei genitori è una occasione importante per riflettere sulle difficoltà che un familiare di paziente con Disturbo del comportamento alimentare, affronta ogni giorno. Un invito a partecipare numerosi!

18/05/2022

Crescere un figlio significa aiutarlo a prendere la sua strada, accettare che faccia degli errori, rassegnarsi al fatto che inevitabilmente a volte saremo in disaccordo con lui e che poco potremo fare per evitargli sofferenze e delusioni. Ma ciò che è più importante è vederlo crescere sereno!

04/05/2022

Il bambino manifesta il disagio psichico in modi diversi da quelli dell’adulto.
La coppia genitoriale può essere informata di qualche “problema” dagli insegnanti, che vedono il bambino nel contesto sociale oppure possono essere messi in allarme da comportamenti insoliti, da abitudini distorte, fino all’evidenza di uno stato di sofferenza emotiva esplicita del bambino.

In tutti questi casi è spesso difficile trovare, per i genitori, una consultazione clinica che sappia orientarli sul problema che il loro bambino sta attraversando.

La consultazione clinica del bambino prevede alcuni incontri con uno psicoterapeuta, che indirizzerà la famiglia, nel caso ciò sia ritenuto necessario, ad uno psicoterapeuta dell’infanzia che potrà iniziare un percorso di cura con il bambino e/o i genitori.

13/04/2022

Ringrazio di cuore i miei pazienti che hanno speso queste parole per me, piene di gratitudine. Sono loro che ogni giorno mi insegnano molto.

La dott.ssa Di Giovanni è riuscita a fare breccia nella corazza che portavo dentro da sempre! Grazie alla sua capacità di ascolto instancabile e la sua profonda empatia, ha infuso in me la sicurezza che mai avevo avuto prima, con la quale sono finalmente riuscita ad aprirmi alla vita! Attraverso il lavoro terapeutico svolto insieme a lei la mia vita sta radicalmente cambiando! Aggiungo inoltre che la dottoressa è una vera professionista: puntuale, attenta, onesta! La consiglio caldamente!



La Dottoressa Di Giovanni è una persona di straordinaria empatia, precisa e attenta. Durante la prima seduta conoscitiva mi ha messa subito a mio agio, nonostante io soffra d’ansia. Ho deciso di proseguire il percorso di psicoterapia ed é stata la scelta migliore che potessi fare, grazie agli spunti di riflessione emersi in terapia sono riuscita a guardarmi dentro e ho capito in parte la causa dei miei disagi, ho ancora tanto da lavorare ma non la ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto scoprire la speranza in fondo al tunnel in cui mi ero cacciata. É molto disponibile e puntale, sempre gentile e comprensiva. Una grande professionista.

Indirizzo

Via Prenestina 365
Rome
00169

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