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Il blog della Sarins Dalla natura con amore e passione, creazioni Handmade, candele, regali personalizzati, tutto su legno. Curiosità e consigli nel mondo di fiori, piante.
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La leggenda del Calicanto.Il Calicanto è uno dei primi arbusti che produce fiori all’inizio dell’anno. Una pianta che du...
09/01/2022

La leggenda del Calicanto.

Il Calicanto è uno dei primi arbusti che produce fiori all’inizio dell’anno. Una pianta che durante l’anno rimane un cespuglio piuttosto anonimo, ma tra gennaio e febbraio sfoggia una fioritura spettacolare. Produce i fiori prima che crescano le foglie, direttamente sui rami nudi, e inebriano di profumo chi gli si avvicina. Il suo nome deriva dal greco e significa "fiore d'inverno"❄️
Sul calicanto d’inverno esistono alcune leggende che sottolineano la natura straordinaria di questa pianta.
Si marra che in un freddo giorno d’inverno, un piccolo pettirosso, stanco e infreddolito, vagava cercando riparo in un ramo per potersi riposare e proteggere dal freddo. Ma tutti gli alberi che incontrava durante il volo, si rifiutavano di dargli ospitalità. Il pettirosso stremato giunse nei pressi di un calicanto il quale, alla vista del piccolo uccellino decise di dargli riparo e con le sue ultime foglie ingiallite provò a scaldarlo. Il Signore, che aveva visto il bel gesto, volle ricompensare la pianta di calicanto, facendo cadere sull’albero una pioggia di stelle brillanti e profumate. Fu così che da quel momento il calicanto fiorì in inverno.

26/09/2021
22/09/2021

Equinozio d'Autunno

Siamo giunti all'autunno, all'equinozio che porta con sé l'inizio della fine. E' il momento di ti**re le somme e raccogliere i frutti del nostro operato.
Provate a immaginare: siamo in un antico villaggio, la temperatura estiva ha ormai lasciato il passo a una brezza frizzante che increspa la pelle. I raccolti stanno giungendo alla conclusione e bisogna mettere via le provviste per l'inverno.

Come ho già spiegato ieri, chiamarlo Mabon è un errore storico dovuto alla decisione arbitraria di un autore wiccan presa negli anni '70. Per questo motivo mi limiterò a chiamare la festa così come si è sempre chiamata: Equinozio d'Autunno.

Il termine equinozio deriva dal latino «aequus nox» ovvero "notte uguale" [sottinteso: al giorno] perché in questa data il giorno e la notte hanno la stessa durata. Il fenomeno si deve alla posizione del Sole che nasce precisamente a Est e tramonta precisamente a Ovest, determinando così la stessa durata di notte e dì. Ogni anno la data cambia leggermente a causa della rivoluzione terrestre intorno al Sole, ma in genere può cadere tra il 22 e il 23 settembre. Dal giorno successivo le ore di buio supereranno quelle luce, sempre di più, fino al solstizio d'inverno, quando il Sole raggiungerà il punto più basso dell'orizzonte celeste e si avrà la notte più lunga dell'anno.

Il fatto che durante l'equinozio il giorno e la notte abbiano la stessa lunghezza si riassume con l'immagine della bilancia in perfetto equilibrio. Non a caso il segno zodiacale della Bilancia entra in concomitanza con l'equinozio autunnale. Inoltre, l'idea di perfetto equilibrio lo ritroviamo nei Tarocchi con la carta della Giustizia, in cui possiamo ammirare in primo piano la bilancia equinoziale (la stessa fuori dai tribunali): non una bilancia qualsiasi, ma proprio quella che indica la quintessenza della simmetria celeste.

E infatti si dice che "è tempo di bilanci": questo è il momento dell'anno in cui si tirano le somme, si mette *sulla bilancia* ciò che si è fatto e ciò che si deve fare per affrontare il futuro e si ringrazia per quanto ottenuto. Anticamente non era solo un modo di dire: con la luna del raccolto si procedeva alla messe dei campi e si faceva scorta in previsione dell'inverno che stava arrivando. In questo senso ciò che si era operato durante l'anno arrivava a dare i frutti che ci si meritava.
Per propiziare un inverno facile e privo di stenti, era tradizione fare grosse ceste dei prodotti raccolti e banchettare con essi per ringraziare gli Dei dell'abbondanza ricevuta.

Gli antichi festeggiavano rievocando mitologicamente la discesa del Sole sull'orizzonte celeste come una divinità che si appresta a scendere negli Inferi.
In Grecia, ad esempio, si tenevano i Misteri Eleusini Maggiori con i quali si richiamava il rapimento di Persefone da parte di Ade, che voleva farne la sua sposa. Lo stesso avveniva a Roma con il mito di Plutone e Proserpina e, naturalmente, ogni cultura aveva il proprio mito per spiegare l'alternarsi delle stagioni.
Il ciclo stagionale era un aspetto importante per la vita terrena, così come per quella spirituale, perché scandiva la quotidianità e, con l'osservazione e il rispetto dei suoi ritmi, garantiva il rimanere in vita. In questo contesto trova luogo la rievocazione: l'azione di mettere in scena un mito per spiegare il fenomeno astronomico faceva da tramite tra ciò che è in alto e ciò che è in basso, avvicinando la sfera celeste a quella umana.

Un altro simbolo chiave di questo equinozio è la Cornucopia: la cesta senza fondo dalla quale sgorga, come una cascata, tutto il cibo che si desidera. La Cornucopia è un simbolo fortemente legato alla Dea Madre, poiché proviene da uno dei corni che Eracle spezzò ad Acheloo (dio fluviale figlio di Gea) mentre questi si era trasformato da serpente a toro, due animali che ben sappiamo essere allegorie del femminino sacro. Nel mito romano si racconta che quando il c***o cadde a terra alcune ninfe lo raccolsero, lo riempirono di frutta e fiori e lo offrirono alla dea Abundantia, la quale lo rese eternamente pieno.
In un altro mito la Cornucopia è il c***o che Zeus, quando era infante, strappò per gioco dalla testa della sua nutrice: la ninfa/capra Amaltea. Anche in questo caso si parla di fertilità divina, per via dell'allattamento, un concetto ancora legato alle dee dell'abbondanza e della crescita.
Oggi la ritroviamo spesso colma di monete accanto alla dea bendata della Fortuna, quale augurio di ricchezza e quindi, nuovamente, di prosperità.

A ogni modo, il motivo per cui la Cornucopia è associata all'equinozio autunnale sta nel fatto che esso è il momento del cosiddetto "secondo raccolto" (in riferimento al primo che si celebra il 1° agosto con il taglio dei cereali e al terzo che il 1° novembre segna il raccolto degli ultimi prodotti agricoli e spontanei). Il secondo raccolto è particolarmente importante perché si trovano diversi frutti e ortaggi che possono mantenersi a lungo se ben stoccati, perciò, disponibili in ogni momento, proprio come usciti dalla famosa cornucopia. Pensiamo alle mele, alle patate tardive, alla frutta secca e ai legumi: essi hanno la capacità di rimanere commestibili per diverso tempo e garantire un buon apporto di zuccheri, grassi e proteine anche nei mesi invernali. Naturalmente c'era anche la caccia, con la quale ci si assicurava pelli per riscaldarsi e carne essiccata, ma era anche meno certa e più rischiosa di un raccolto ben coltivato.

Oggi che viviamo nelle città con riscaldamento e supermarket facciamo molta fatica a comprendere come si viveva all'epoca e altrettanta fatica a connetterci davvero con la Natura che ci circonda.
Se oggi ne avete la possibilità, staccate tutto e da tutto, lasciate a casa il telefono, prendete una coperta e andate a stendervi nel primo parco che trovate. Chiudete gli occhi e - sperando in una bella giornata - sentite il sole sulla pelle, percepite la differenza di calore rispetto a luglio, insomma fate in modo di comprendere il passaggio che si sta manifestando intorno a voi.

Buon Autunno.

Testo protetto da Copyrighted e Creative Commons
Illustrazione di Nataša Ilinčić Illustration

21/09/2021

🍁🍂 Wishing you all a very happy and blessed Mabon/Autumn Equinox 🍂🍁
Art~Vera Bobkova

Acqua di San Giovanni preparata ieri, lasciata fuori sotto la luna, oggi filtrata è pronta all’uso.. ha un profumo di ca...
24/06/2021

Acqua di San Giovanni preparata ieri, lasciata fuori sotto la luna, oggi filtrata è pronta all’uso.. ha un profumo di camomilla e lavanda.. buonissima 💚💚💚

04/06/2021
C’è una cosa che i fiori mi insegnano tutti i giorni, a saper apprezzare la loro unicità, il loro movimento, la loro dir...
21/04/2021

C’è una cosa che i fiori mi insegnano tutti i giorni, a saper apprezzare la loro unicità, il loro movimento, la loro direzione, a saper apprezzare la loro “chiusura” e a saper apprezzare il tempo... il tempo che serve a loro per sbocciare.
E soprattutto mi lasciano a bocca aperta per la loro bellezza....
a voi, l’orchidea Vanda 💜💙

Oggi voglio presentarvi una cosina a cui tengo molto.. voglio ridurre la plastica anche nelle mie creazioni.. shampoo so...
08/04/2021

Oggi voglio presentarvi una cosina a cui tengo molto.. voglio ridurre la plastica anche nelle mie creazioni.. shampoo solido fatto, oggi vi presento:
i miei saponi zero waste
🌱 il verde, sapone viso con argilla e olio essenziale di tea tree, per pelli impure
🌱 il viola, sapone viso alla rosa e lavanda con argilla rosa, rosa, olio essenziale di lavanda per pelli sensibili
🌱 il lilla, struccante solido con b***o di karite, olio di cocco, olio essenziale di lavanda

Oggi giornata di autoproduzione 💚💚💚Questa è una ricetta a cui sono molto affezionata, lo faceva sempre mia nonna, fin da...
07/04/2021

Oggi giornata di autoproduzione 💚💚💚
Questa è una ricetta a cui sono molto affezionata, lo faceva sempre mia nonna, fin da piccola nella credenza mi ricordo questa bottiglia scura con scritto “erbe svedesi” . Io continuo la tradizione di questo “miracoloso” amaro, che mi riporta alla mia infanzia, alla mia nonna ❤️
Queste erbe svedesi sono d’aiuto per molte problematiche
🌱migliora la digestione
🌱disturbi del sonno
🌱sintomi influenzali
🌱 sinusite
🌱 dismenorrea
🌱punture d’insetto
🌱male ai denti
🌱problemi di pelle
🌱effetti della mente
🌱 antidolorifico
🌱 rafforza il sistema immunitario

Si può fare sia un amaro, cioè in alcool, o tisana.
Potete fare cataplasmi e suffimigi.
Da tenere sempre nelle nostre credenze💚 grazie nonna 💚

💙💙💙
11/02/2021

💙💙💙

LA LEGGENDA DEL CALICANTO

Avete presente passeggiare in giro (magari meno quest'anno) e ad un certo punto delle dolci note profumate mosse da quella leggera brezza disperdono il suo profumo nelle vicinanze?! Si si, è proprio lui ❤️
Proveniente dalla Cina ed importato in Europa nella seconda metà del XVIII secolo, è un arbusto molto particolare, dai rami spogli sottili ed intricati che quando fioriscono si coprono di piccoli e profumatissimi fiori dalla struttura cerosa.
Generalmente i fiori che sbocciano sono di colore bianco o giallo, con l’interno rosso purpureo: successivamente lasciano il posto alle foglie verdi.
Il suo nome deriva dal greco e significa "fiore d'inverno" e secondo le tradizioni è una pianta che risveglia lo spirito ed il corpo ovvero un toccasana visto che la maggior parte della natura riposa nei mesi più freddi: era di buon auspicio sfregarsi e profumarsi polsi e caviglie al fine di rinforzare e rinvigorire corpo e spirito.
Una leggenda vuole in un freddo giorno d’inverno un pettirosso, stanco e infreddolito, vagava cercando riparo in un ramo per potersi riposare e proteggere dal freddo. Ma tutti gli alberi che incontrava durante il volo, si rifiutavano di dargli ospitalità finché stremato giunse nei pressi di un calicanto il quale, alla vista del piccolo uccellino, decise di dargli riparo e con le sue ultime foglie ingiallite provò a scaldarlo. Il Signore, che aveva visto il bel gesto, volle ricompensare la pianta di calicanto, facendo cadere sull’albero una pioggia di stelle brillanti e profumate. Fu così che da quel momento il calicanto fiorì in inverno.

📸Anima veneta

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Rovigo

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