Dentro gli Eventi Campania

Dentro gli Eventi Campania Informazioni di eventi, sagre, fiere, spettacoli, artisti e gruppi musicali.

Questa pagina ha lo scopo di informare e promuovere gli eventi e manifestazioni che si tengono sul territorio nazionale, dando notizie su dove e quando.

Fino al 10 marzo 2024 è possibile visitare al Museo Casa di Goethe di Roma la mostra Max Peiffer Watenphul. Dal Bauhaus ...
05/03/2024

Fino al 10 marzo 2024 è possibile visitare al Museo Casa di Goethe di Roma la mostra Max Peiffer Watenphul. Dal Bauhaus all’Italia.

Martedì 5 marzo 2024, alle ore 18.00 il curatore Gregor H. Lersch, direttore del Museo, accompagnerà il pubblico in una visita guidata alla mostra dedicata a uno dei più straordinari artisti del modernismo: Max Peiffer Watenphul (Weferlingen 1896 - Roma 1976).

Tra i primi studenti del Bauhaus di Weimar, sviluppò uno stile pittorico del tutto individuale, ricco di colori e dall'aspetto quasi naif, in costante confronto con i circoli dell'avanguardia degli anni Venti. I suoi soggetti, le vedute di Venezia e di Roma e soprattutto le numerose rappresentazioni dei paesaggi italiani, appaiono spesso come attraverso un sottile velo atmosferico. Inoltre negli anni Trenta, Peiffer Watenphul sperimentò la fotografia, ritraendo straordinari panorami architettonici e ritratti.

Realizzata in collaborazione con le Kunstsammlungen di Chemnitz, Museum Gunzenhauser, la mostra alla Casa di Goethe ripercorre con 33 dipinti e 14 fotografie la persistenza delle idee del Bauhaus nel suo lavoro di pittura e fotografia, seguendo il percorso di Max Peiffer Watenphul dalla Germania all'Italia e contestualizzando il suo lavoro nella tradizione degli artisti tedeschi in Italia e della Sehnsucht dei tedeschi per il Bel Paese.

L’esposizione è realizzata grazie al supporto di Impresa Costruzioni Ing. Enrico Pasqualucci srl.

Apertura al pubblico: 28 settembre 2023 – 10 marzo 2024

Sede: Museo Casa di Goethe - via del Corso 18 - 00186 Roma, Italia

Orari: martedì – domenica, ore 10.00 – 18.00, ultimo ingresso ore 17.30; lunedì chiuso

Il docufilm “Stato di Grazia” strega gli studenti salernitaniStrepitoso successo nella mattinata di giovedì al Teatro de...
24/02/2024

Il docufilm “Stato di Grazia” strega gli studenti salernitani

Strepitoso successo nella mattinata di giovedì al Teatro delle Arti di Salerno per la proiezione di “Stato di Grazia”, il docufilm sul famoso caso di Ambrogio Crespi prodotto da Proger Smart Communication e Alfio Bardolla Training Group con la regia di Luca Telese. Davanti a oltre 350 studenti delle scuole superiori salernitane dopo la proiezione Ambrogio Crespi si è raccontato, messo a n**o dalla curiosità sferzante e genuina dei giovani salernitani e dalle loro domande.
Il dibattito post proiezione, moderato dal presidente del Picentia Short Film Festival Luca Capacchione, inizialmente previsto per circa trenta minuti è invece durato oltre un'ora ed ha ancora una volta evidenziato il lato umano di questa straordinaria vicenda.
“Questo film - racconta Crespi - non è un film di rancore o di rabbia, ma un film di giustizia. È un film che vuole trasferire condivisione di sentimento, condivisione di amore e di forza. I ragazzi mi hanno fatto tante domande legate soprattutto a questo sentimento, da qui si capisce che oltre al messaggio di forza e amore con la mia storia trasferisco loro soprattutto un messaggio di speranza”.
Dello stesso avviso il produttore Alfio Bardolla (imprenditore, formatore e fondatore di Alfio Bardolla Training Group), chiamato anche lui sul palco: “Ambrogio, un attento e scrupoloso regista di pellicole che denunciano le mafie e le criminalità organizzate, è stato condannato ingiustamente a sei anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa e nel mentre di un durissimo percorso giudiziario ha ricevuto la Grazia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Per i ragazzi salernitani questa incredibile storia è stata un’occasione per riflettere su questioni vitali come la giustizia, l'integrità e il coraggio civile.
Ma soprattutto è necessario creare in loro la consapevolezza su quanto sia importante fare sempre la cosa giusta, anche quando è difficile.
Un monito per non dimenticare le lezioni del passato e a impegnarsi per un futuro in cui la giustizia prevale e la verità non viene mai soppressa, prevalendo sempre la forza della speranza e il valore intrinseco della dignità umana”
A completare il parterre degli ospiti Luigi Casciello, giornalista e già onorevole della Repubblica Italiana che ha insistito su quanto sia sempre stato delicato il ruolo della stampa che si occupa di raccontare casi come quello di Ambrogio Crespi e soprattutto quanto imparare la “responsabilità” sia fondamentale per i giovani che si candidano a ruoli politici o comunque di peso per la società che sarà.
Grande soddisfazione anche da parte del patron del Premio Charlot Claudio Tortora per l'intensa giornata formativa offerta ai giovani salernitani, del Teatro delle Arti, dell'ufficio stampa Monica De Santis, e del content manager del Picentia Short Film Festival Edoardo Annunziata.

IL CAMPIONE OLIMPIONICO PINO MADDALONI AGLI STUDENTI DI ERCOLANO: «NESSUN ALIBI, COMBATTI. I SACRIFICI FORMERANNO IL VOS...
24/02/2024

IL CAMPIONE OLIMPIONICO PINO MADDALONI AGLI STUDENTI DI ERCOLANO: «NESSUN ALIBI, COMBATTI. I SACRIFICI FORMERANNO IL VOSTRO CARATTERE. NISCIUN VI REGALA NIENT»
L’appello della Preside Cagnazzo: “Apriamo la Scuola di pomeriggio in Campania e riempiamola di ragazzi. Le nostre scuole di frontiera sono le uniche agenzie educative in territori difficili. Al Sud dobbiamo lavorare il doppio, ma ce la faremo!”
Tavola rotonda sul cyberbullismo e gran finale sulle note di Geolier

NAPOLI. «Nessun alibi, combatti! E per combattere non intendo tecniche di Judo, ma imparare a reagire alle varie ‘scuse’ che sono intorno a noi. Il mio consiglio è migliorarsi sempre. Non credo che l'importante sia solo partecipare, ma dare il massimo di voi stessi. I sacrifici formeranno il vostro carattere, vi aiuteranno sempre»: è il motto e messaggio di Pino Maddaloni, medaglia olimpica per il judo, agli studenti dell’Istituto Comprensivo “De Curtis – Ungaretti di Ercolano” in occasione di “Game Over”, il progetto contro il cyberbullismo promosso in sinergia con il CoreCom Campania e l’associazione Punto e a Capo.
Si commuove durante la proiezione del film “L’Oro di Scampia” che racconta la sua storia di atleta. “Ricordatevi, nisciun vi regala nient”, è una delle frasi più emblematiche della pellicola che ripercorre la sfida dello sportivo che ha portato le Vele di Scampia sul tetto del mondo.
«A Scampia c'era un solo pullman, potevo non andare a scuola, crearmi un alibi. Invece a me non piaceva fare tardi – insiste l’oro olimpico - Io sono fortunato perché ho dovuto superare tanti ostacoli: solo per praticare la mia disciplina e arrivare in palestra prendevo tre autobus. Abbiamo realizzato un sogno. L'importante è ‘quanto’ ti impegni nella vita, quanto sei vero, sincero. Non sono i media o i soldi a dare la motivazione, ma i ricordi e quello che sei oggi. Lo sport è formazione, educazione. Non è solo vincere medaglie, ma è pieno di valori: rispetto delle regole e del prossimo, si impara a riconoscere il sacrificio e ad amarlo».
Ad accogliere Maddaloni la performance musicale e le decine di domande dei ragazzi del De Curtis-Ungaretti, a cui si sono aggiunte quelle dell’I.C.71 Aganoor – Marconi, quest’ultimo collegato in video streaming.
«É il terzo anno che l’Istituto Comprensivo De Curtis – Ungaretti apre le sue porte per le giornate della legalità – esordisce il Dirigente Scolastico, Laura Patrizia Cagnazzo - Il tema quest'anno è legato fortemente al cyberbullismo. C’è bisogno di capire ed essere informati sui rischi che la rete purtroppo offre agli adolescenti che usano benissimo gli strumenti tecnologici, ma non conoscono quali possono essere i risvolti in cui possono cadere: un tranello, un buco nero nel quale si disperdono le idee, la dignità e l'immagine sociale. Pino Maddaloni ha conquistato i nostri studenti con la sua testimonianza personale, il suo modello positivo, usando un linguaggio semplice, diretto, riuscendo a coinvolgere tutti per farne patrimonio personale».
E poi, sul futuro delle giovani generazioni aggiunge la Preside Cagnazzo: «Dobbiamo lavorare tantissimo perché i nostri territori sono veramente difficili. Tutta la scuola partecipa all'unico scopo davvero prezioso, che è l'integrità dei nostri giovani. Io desidero riempire di ragazzi la nostra scuola ad indirizzo musicale, con attività positive: musica, arte, cultura, sport. Aprirla anche di pomeriggio, se le istituzioni ce lo permetteranno. È una battaglia complessa, perché al Sud dobbiamo fare il doppio della fatica, ma ce la faremo, ne sono sicura. Ercolano è uno dei territori a rischio, ma ne esistono altri, come Scampia o Caivano. Tante realtà che hanno bisogno di essere sostenute. La scuola è rimasta una delle poche agenzie educative. Abbiamo un grande tasso di dispersione, il bullismo sta invadendo le nostre vite, quindi torniamo a scuola, luoghi di sicurezza per costruire il domani. La scuola deve aprirsi nelle ore pomeridiane, deve poter accogliere i suoi figli, perché, come Pino Maddaloni ci insegna, l'evoluzione sta nei loro cuori prima, e poi nelle loro menti. Ha tracciato un'idea di dignità, di resilienza ad andare avanti senza paura, a testa alta, sopportando anche cose difficili, un passo alla volta, verso grandi cose».
Un parterre d’eccezione, tra cui i rappresentanti delle istituzioni, dell’Associazione Punto e a Capo e l’Arma dei Carabinieri, con la presenza del Maggiore Francesca Romana Ruberto, del Capitano Gerardo Avolio e del Maresciallo Capo Andrea Abagnale.
«Complimenti alla scuola per aver organizzato questo incontro in questo quartiere popolare in cui vivono famiglie che vengono dal disagio: è più complicato, ci vuole più coraggio, coinvolgendo tutti gli attori. Un campione olimpionico rappresenta per tanti bambini un esempio e ha una grande responsabilità. Vedere i ragazzi così felici vedere, così entusiasti e coinvolti in questa iniziativa, significa che stiamo sulla strada giusta. Ai giovani di Ercolano dico ‘credeteci’, non abbandonatevi alla rassegnazione, date un calcio al bullismo. Siamo una città stupenda e il futuro di Ercolano ha bisogno di voi giovani», afferma il Sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto.
Una lunga digressione sulle varie forme di cyberbullismo, spesso poco riconoscibili: il flamming, ovvero i conflitti verbali, le molestie, la denigration (fake news), il Cyberstalking terrorizzando la vittima, il furto di identità, la diffusione di notizie carpite, l’adescamento di minori online, l’esclusione da un gruppo.
Bullismo, emarginazione, comportamenti aggressivi e scorretti, ma soprattutto la disumanizzazione del cyberbullo, meno visibile, nascosto in uno spazio non identificabile.
«Il cyberbullismo può essere ancora più dannoso – afferma il Maggiore Francesca Romana Ruberto - Avete in mano uno strumento pericoloso, lo smartphone, molto utile, che può diventare pericoloso. Può fare del male agli altri nascondendosi dietro l'identità digitale. Quello che immettiamo in rete può diventare velocissimo e virale in pochissimo tempo. Non ha limiti nello spazio, né nel tempo. Non ha confini. Non si può eliminare, non si può tornare indietro».
«Non usiamo il cellulare per fare male alle altre persone. Ci sono tanti ragazzi che non riescono a superare il bullismo», continua il Capitano Gerardo Avolio.
«Quando pubblicate avete perso il dominio e, anche a distanza di anni, può tornare fuori – afferma il Maresciallo Capo Andrea Abagnale - Parlatene con un amico fidato, con la scuola, in famiglia. Così potremo intervenire».
«La nostra associazione è impegnata a creare una rete con le scuole e i territori più difficili – sottolinea la Presidente di Punto e a capo Ilaria Vitiello - Il cyberbullismo negli ultimi anni sta creando forte preoccupazione. Oggi vedere presenti in sala tanti ragazzi e altrettanti collegati ci ha permesso di realizzare un obiettivo fondamentale, ovvero infondere conoscenza».
E, infine, il gran finale sulle note di Geolier e tutti insieme a cantare “I p’ me, tu p’ te”.

JACK SCARLETT PORTA IN PRIMO PIANO LA LOTTA CONTRO IL BULLISMO IN “SENZA PIÙ PERDERMI”, UTILIZZANDO LA MUSICA COME STRUM...
19/02/2024

JACK SCARLETT PORTA IN PRIMO PIANO LA LOTTA CONTRO IL BULLISMO IN “SENZA PIÙ PERDERMI”, UTILIZZANDO LA MUSICA COME STRUMENTO CONTRO L’INTOLLERANZA

Dopo aver raggiunto risultati straordinari con "Discorsi a Metà", conquistando la #1 della Top 50 emergenti e la #10 dei 100 artisti più ascoltati di Dicembre 2023, il cantautore e rappresentante della comunità LGBTQ+ Jack Scarlett torna in radio e nei digital store con "Senza più perdermi" (Keyrecords), una struggente e potentissima poesia in musica contro il bullismo.
In questa nuova attestazione del suo talento da fuoriclasse e della sua assoluta sensibilità artistica, Jack Scarlett si immerge in un tema profondamente personale e sociale. Il brano è un tributo alle vittime di bullismo, un inno di resilienza e speranza per chiunque abbia affrontato simili sfide. Attraverso la sua musica, Scarlett non si limita a creare un'opera d'arte, ma costruisce un’ancora di salvezza, un rifugio e un abbraccio di incoraggiamento per coloro che combattono silenziosamente contro le cicatrici fisiche e animiche lasciate da queste esperienze traumatiche, ancora troppo spesso rimaste impunite.

Con “Senza più perdermi”, l'artista nato a Roma e cresciuto a Milano si pone come voce di sostegno e guida per chi è vittima di tali violenze, spesso sottovalutate dalla società, ma profondamente dannose per l'integrità emotiva e psicologica dell'individuo. Scarlett esplora con la delicatezza, l’empatia e l’eleganza che lo contraddistinguono sin dalla sua prima release la complessità dell'esperienza di chi subisce atti vessatori, dando voce alle loro storie, alle loro lacrime, ai loro silenzi e tutti i sentimenti nascosti in quei cuori spezzati da gesti e parole che sanno ferire più di mille lame. Le sue release diventano uno spazio di ascolto e comprensione, dove le emozioni relegate in ombra trovano luce, espressione, comprensione e accettazione.

«Qualche settimana fa – dichiara - ho subito un’aggressione in stazione, dopo la quale sono tornato a casa estremamente terrorizzato. Per giorni non sono riuscito ad uscire, avevo paura anche ad avvicinarmi alle finestre ed essere visto da questa società bestiale. Per ogni minimo spostamento, mi facevo accompagnare in auto, con la fobia anche solo di avvicinarmi ad una stazione. Gli sguardi della gente erano come pugnalate; questa esperienza mi ha creato un trauma ed una fortissima ansia sociale, per questo motivo ho sentito la necessità di raccontare questo fenomeno che non è più tollerabile e mettermi in prima linea per combatterlo. Per me è un grido disperato, contro queste baby gang, un grido per farci sentire da politici e forze dell'ordine per sorvegliare maggiormente le strade, anche di giorno. Vogliamo essere tutelati, abbiamo il diritto di esserlo».

Il tema del bullismo viene raccontato non solo come un problema individuale, ma come un fenomeno culturale e sociale che richiede maggiore attenzione e tempestivi interventi. L’arte autentica e poliedrica di Jack Scarlett si corrobora di un senso di missione, diventando un mezzo per stimolare il dialogo, la condivisione e la consapevolezza su un argomento tanto discusso quanto complesso. Con il suo tocco unico, la sua urgenza espressiva e la comunicazione profondamente empatica, diretta e intuitiva, Jack non solo canta per chi ha sofferto, ma lancia anche un appello alla comunità per una maggiore comprensione volta a promuovere un’efficace ed immediata azione collettiva.
Il passaggio «Ho creduto di essere come un errore, sul foglio del mondo, come se l'amore non facesse per me», cattura la sofferenza interiore e la lotta per l'accettazione di sé che molte vittime di bullismo affrontano. Queste parole riflettono un senso di alienazione e disperazione, dipingendo l'immagine di un individuo che si sente escluso e incompreso dalla realtà che lo circonda. L’artista, con una sensibilità che tocca e accarezza il cuore, esprime la battaglia interna per superare il dolore e ritrovare la propria identità.

«Sono cresciuto nell'ombra dell'insicurezza, in quell'angolo oscuro, a piangermi addosso gocce di futuro chiuse nelle lacrime» prosegue il testo, rivelando tra liriche che racchiudono frammenti d’anima un’intensissima riflessione personale. Scarlett descrive il processo di crescita e maturazione attraverso la sofferenza, sottolineando come le esperienze traumatiche abbiano influenzato la sua percezione del futuro. Tuttavia, c'è anche un senso di forza che emerge da queste parole, suggerendo che, nonostante le sfide, è possibile trovare la luce e la speranza.
E nel messaggio liberatorio del ritornello - «Oltre la malinconia, oltre le notti feroci dei miei incubi, io volerò senza più limiti» si cela il cuore pulsante di questo inno anti-violenza. Qui, l’artista invita all'ascesa oltre le difficoltà, rammentando che oltre il buio della disperazione c'è la possibilità di volare liberamente, senza i limiti imposti dal giudizio altrui o dalle proprie paure. Una planata su orizzonti di serenità e riscatto, che nel verso-chiave «dolci pensieri e lievi brividi, lontano da qui, senza più perdermi» infonde pace e accettazione, in un cammino opposto alla confusione e all'angoscia che caratterizzano i passi quotidiani di chi subisce bullismo. La ricerca di un senso di appartenenza e di comprensione che va oltre il dolore per fluire nell’essenza più pura di ciò che siamo, con tutte le meravigliose peculiarità che ci contraddistinguono.

In "Senza più perdermi", Jack Scarlett non solo condivide la propria esperienza personale, ma tende anche la mano a tutti coloro che si sentono persi, alienati e oppressi. Con una composizione che bilancia abilmente vulnerabilità e forza, l’artista dona al suo pubblico un vero e proprio manifesto per coloro che cercano di ritrovare la propria voce e il proprio posto in un mondo spesso ostile. Questo brano non solo parla al cuore, ma anima e ispira l'ascoltatore a cercare la propria liberazione e il proprio volo nella direzione dei sogni che, per troppo tempo, ha tenuto chiusi in un cassetto di sofferenza.
«”Senza più perdermi” – continua l’artista - è un messaggio di forza e speranza a tutti quei ragazzi che subiscono questo crimine, ancora oggi troppo spesso rimasto impunito. Voglio essere per loro una spalla, che nel mio piccolo possa aiutarli e sostenerli. Questo brano è un omaggio a tutte quelle persone che proprio a causa di queste violenze si sono tolte la vita: nelle strofe racconto dettagliatamente la sofferenza che anch'io, in prima persona, ho provato e vissuto nel mio periodo scolastico, mentre nei ritornelli canto ciò che le persone che arrivano a fare gesti tanto estremi agognano, con la speranza che tutta questa cattiveria gratuita abbia fine».
Il videoclip ufficiale che accompagna il singolo, diretto da Chiara Bettiga e girato al Multiset Studio di Milano Bicocca, include la partecipazione di influencer e attivisti come Eddie Bunny, celebre portavoce della comunità gay. Il video rappresenta varie realtà discriminate, creando un potentissimo messaggio audiovisivo di inclusione e comprensione.
«Nel videoclip – conclude Scarlett - ho cercato di racchiudere più realtà discriminate possibile. C’è Eddy Bunny, tiktoker e attivista con centinaia di migliaia di followers che si erge come portavoce della comunità gay. Sono presenti anche una donna che canta contro la violenza sulle donne, e la molestia ed una persona genderfluid che ha scelto di metterci la faccia per sostenere tutta la comunità trans e gender neutral»

"Senza più perdermi" si eleva quindi ben oltre il valore artistico, tecnico ed interpretativo, distinguendosi per l’importante impatto sociale e umanitario. Jack Scarlett, con questo piccolo capolavoro musicale, si riconferma come un musicista di eccezionale talento, ma anche e soprattutto come un interprete impegnato ad utilizzare le sue doti e la sua dedizione per far luce su questioni cruciali, portando speranza e cambiamento nella vita di chi lotta ogni giorno contro abusi e giudizi. La sua musica diventa un mezzo per esprimere e condividere esperienze difficili, fornendo conforto e ispirazione a coloro che combatte per trovare la propria voce.

Questo singolo è un chiaro esempio del potere della musica di andare oltre l'intrattenimento, diventando un veicolo per il cambiamento sociale e la comprensione umana. Jack Scarlett canta per gli oppressi, ergendosi come un modello di forza e resilienza e incoraggiando chiunque si trovi in situazioni simili a non perdere la speranza e a lottare per i propri diritti. La sua passione e la sua autenticità, rendono il brano un'opera destinata a lasciare un'impronta duratura nel panorama discografico contemporaneo.
“Senza più perdermi” riecheggia il grido di chi è stato silenziato, avvolgendo in un abbraccio d’amore tutti coloro che si sentono soli e fungendo da promemoria che ci ricorda che, nonostante le sfide, è sempre possibile trovare il proprio cammino e non perdersi più.
In un mondo che ha disperatamente bisogno di empatia e comprensione, "Senza più perdermi" di Jack Scarlett è più di una canzone, è una missione, un messaggio di speranza e una guida verso un futuro più gentile e inclusivo per tutti.

19/02/2024

La mostra di quadri della pittrice Lorenese MARIE HANCE ,visto il successo, proroga ancora ma si è trasferita al piano nobile della Casina Vanvitelliana. Dopo aver riempito con 25 opere la Sala dell' Ostrichina, nel mese di novembre nel quale si sono svolti Consigli Comunali, concerti, spettacoli teatrali,feste e convegni, dall' 8 dicembre è allestita al primo piano della casina borbonica. Successo per "Blu Moment" , i quadri dedicati al Napoli e per la collezione "Omaggio a Bacoli" -un ritratto della Casina è stato regalato alla città, tramite il sindaco Josi Gerardo Della Ragione - . Un capitolo a parte merita la raccolta "Jamais plus" sul tema della violenza sulle donne, con opere che inducono alla riflessione.
La mostra è visitabile con ingresso alla Casina il venerdì e sabato dalle ore 17 alle 20, 30 e a domenica anche dalle 10 alle 13.
Per info [email protected]

“Il mistero di Villa Feoli”, nel romanzo di Emilio Limone il calcio si tinge di giallo. Il tour di presentazioni parte s...
13/02/2024

“Il mistero di Villa Feoli”, nel romanzo di Emilio Limone il calcio si tinge di giallo. Il tour di presentazioni parte sabato 17 febbraio da Avellino, con Gianluca Festa, Giovanni D'Agostino e Marco Ingino.

Quando la passione per il calcio s'intreccia alle indagini per un delitto commesso in una sontuosa villa nobiliare, in passato già teatro di misteriosi rituali e di un altro brutale assassinio, le pagine di un romanzo si trasformano in uno schermo che proietta nella mente le sequenze di una fiction moderna dal sapore antico.
C'è questo e molto di più nella trama de “Il mistero di Villa Feoli”, il giallo di Emilio Limone edito da Ianieri Edizioni, ultima uscita della collana Le dalie nere curata da Raffaella Catalano e Giacomo Cacciatore.
L'autore accoglie il lettore a Rofi Terme, cittadina laziale di fantasia, negli anni addietro fiore all'occhiello del turismo e ancora affascinante nonostante la crisi economica, e presenta il personaggio del maresciallo avellinese Ettore Festa.
Il comandante della locale stazione dei carabinieri è prossimo alla pensione e reduce da una cocente delusione sportiva, che prova a lasciarsi alle spalle proprio buttandosi a capofitto nel lavoro, alla ricerca dell'autore dell'omicidio di uno degli eredi della villa, trovato morto con un tagliacarte conficcato nel collo. Pur affidandosi alla razionalità che lo ha sempre contraddistinto nel corso della carriera, Festa rischia di essere travolto da suggestioni inquietanti, portate in auge dall'eco di riti ottocenteschi e connessioni esoteriche.
Finché non torna con prepotenza l'amore per una maglia da calcio che non è solo un gioco: è il simbolo dell'orgoglio per le proprie origini e veicolo di riscatto sociale. Al fianco del protagonista, i commilitoni Antonio Iodice, Rosario Luiso e Francesco Zanca, con l’ausilio dell'affascinante vigilessa Celeste Romano, uniranno le forze per risolvere il caso, tra colpi di scena, le esigenze familiari e le pressioni dei vertici per arrestare il colpevole.
Dopo la pubblicazione della raccolta di poesie “Le poche righe sopravvissute” (NeP Edizioni, 2014) e del saggio “Sfogliando una fiamma. Storia letteraria dei Carabinieri” (Ianieri Edizioni, 2021), con alle spalle la vittoria di vari premi nell’ambito di concorsi letterari per la poesia e i racconti brevi, “Il mistero di Villa Feoli” rappresenta per Emilio Limone l’esordio quale romanziere.

L’autore, nato ad Avellino nel 1986, è giornalista pubblicista e maresciallo dei carabinieri. Ha intrapreso l’attività giornalistica a quindici anni, collaborando con quotidiani, televisioni, periodici, siti web, agenzie di media monitoring, riviste istituzionali e uffici stampa. Con Massimo Gramellini, Mario Tozzi e altri autori, è tra le firme dei prestigiosi prodotti editoriali 2023 e 2024 dell’Arma, presentati da Amadeus all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Organizza e partecipa a spettacoli ed eventi in qualità di showman, presentatore, moderatore e relatore.

"Il mistero di Villa Feoli”, la cui uscita è prevista per il 16 febbraio, è già pronto al tour di presentazioni, in giro per la Pen*sola, e la prima nazionale si terrà in Irpinia, terra d’origine di Emilio Limone: pur mancando dalla sua terra da molti anni, nel cuore dell'autore non è venuto mai meno il senso di appartenenza a tal punto che per questo suo primo romanzo ha scelto di dedicarle la provenienza geografica e la squadra del cuore del protagonista del romanzo.

Sabato 17 febbraio, alle 17:30, al Circolo della Stampa di Avellino, l’autore sarà in compagnia del sindaco di Avellino Gianluca Festa, del dirigente dell’U.S. Avellino Giovanni D’Agostino e del giornalista Marco Ingino.
L'evento si terrà a pochi metri dagli stand di Eurochocolate, la rinomata manifestazione internazionale in programma nel capoluogo irpino.
Grazie alla collaborazione dello storico e prestigioso brand NR - Nicola Raccuglia, saranno in mostra le maglie vintage di quattro squadre leader del calcio italiano degli anni Ottanta.
La vendita dei libri sarà curata dal Mondadori Bookstore di Avellino.
L'ingresso è gratuito.
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De Rosa il maggior esperto di Annibale Ruccello, ritorna in scena con Traccia di Mamma- con lui parte degli allieviVener...
13/02/2024

De Rosa il maggior esperto di Annibale Ruccello, ritorna in scena con Traccia di Mamma- con lui parte degli allievi

Venerdì16 febbraio alle ore 21.00 presso l’Auditorium del Centro Sociale di Salerno, un “fuori programma” Antonello De Rosa, porterà in scena uno studio intenso su un testo di Annibale Ruccello, tratto da “Mamma…piccole tragedie minimali”. Da oltre 20 anni, De Rosa porta in scena questo spettacolo, da lui denominato Traccia di Mamma. Era il 26 luglio del 2001 quando si presentò al pubblico di Firenze con il suo spettacolo, da quel giorno tante le date e tanti successi ed i premi riscossi in tutta Italia, fra cui il premio alla critica al prestigioso Festival “Le Voci dell ‘Anima” di Rimini. Antonello De Rosa è senza ombra alcuna il maggior esponente della corrente “ruccelliana”, colui che più di tutti ha dedicato la sua vita allo studio del grande drammaturgo scomparso prematuramente, Annibale Ruccello. In scena, con lui, gli studenti- attori di due classi del suo laboratorio teatrale- operativo da oltre 21 anni a Salerno e non solo.
Il lento e implacabile tormento di una donna smarrita nel labirinto della sua mente offuscata, una donna alla deriva, schiacciata dalla follia e dalla memoria, da ricordi spesso abbaglianti, dal dolore di una perdita assurda e maledetta, affaticata da un ruolo e da una vocazione, da un’allucinazione che crede vera e reale e in cui continuamente si perde. Le donne di Antonello De Rosa, come quelle di Ruccello si consumano in silenzio, carnefici e vittime, luce e oscurità, trascinandosi per strade strette e buie e malinconicamente lunghe, senza orizzonti, ignorando l’alba, i tramonti, il mare. In una scenografia essenziale, attraverso un sapiente gioco di luci, prende vita la parola di Ruccello, assaporata e restituita con forza nuova, vissuta nella sua brutale dolcezza e nella sua morbida crudezza. E si odono le voci di donne, di una donna che incarna tutte le altre, nelle righe sofferte di solo due dei quattro monologhi previsti, mescolate, confuse, immerse in una rete di simboli e segni, che diventano un vero e proprio collante tra l’immagine e la parola, tra il gesto e il senso. Ne deriva un testo ristrutturato, alternato, ricomposto, Maria di Carmela- ovvero piccolo delirio manicomiale si fonde con Il mal di denti- ovvero madre e figlia e la telefonata ed è una sola anima quella che si confessa ed un solo respiro quello che si ascolta. Una pazza che crede di essere la Madonna e una madre che scopre con orrore la gravidanza della figlia. La follia che spinge la donna in una tunica che è una camicia di forza e in una camicia di forza che è una tunica, tra lo sfavillio dei paramenti sacri, è senz’altro scandalosa, ma ciò che rende inquietante questa figura è la sua inossidabile ostilità all’ipocrisia. La vicenda si gioca tutta sulla trama delle affinità e dei contrasti: la maternità di Adriana e quella della pazza del manicomio nascono da un’insaziabile e avida fame d’amore, ma vengono rifiutate e calpestate da chi vive la religione come superstizione stancamente reiterata; la donna che ripudia sua figlia, al punto da imporle il suicidio, rivela con inaudita ferocia il lato oscuro dell’essere madre, l’incapacità di perdonare, agli altri e a se stessi. Non resta che un groviglio inestricabile di rabbia sacrilega e follia irriverente, su cui domina implacabile l’immagine di una Madonna-Bambola, cui spetta l’ingrato compito di farsi adorare da un’umanità che fa scempio dell’amore.
Per info e prenotazioni in prevendita sulla piattaforma Liveticket con possibilità di acquisto carta docente-bonus cultura scrivere a scenateatrosalernogmail.com oppure attraverso whatsapp 3922710524-3333067832-3756651853.

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Operatori Turistici AgropoliCon delibera Assembleare, dal mese di ...
13/02/2024

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Operatori Turistici Agropoli
Con delibera Assembleare, dal mese di gennaio 2024 l’Associazione Operatori Turistici Agropoli è guidata da un nuovo
Direttivo e dal suo Presidente Giusy Mariani, imprenditrice nel settore del turismo, già membro da sei anni del Direttivo
uscente giunto alla conclusione del secondo mandato. A nome di tutto il Direttivo il Presidente ringrazia gli Associati che
con la loro presenza alle votazioni hanno testimoniato il loro senso di appartenenza all’Associazione e al Territorio e
ringrazia il precedente Presidente e Direttivo assicurando il proseguo del lavoro già svolto in seno all’AOTA e di cui il
comparto turistico territoriale ne ha tratto beneficio.
A pochi giorni dalle nomine, il nuovo Direttivo costituito da professionisti e imprenditori del settore, Avv. Murino
Giuseppe (Vicepresidente), Dott. Cristian Pinto (Tesoriere) e dai Consiglieri Luigi Framondino, Dott.ssa Angela Vicario,
Dott. Andrea Nastro e Arch. Piernazario Antelmi ( già Presidente del WWF Silentum area Sele e Cilento), fissa alcuni punti
del Programma del triennio di carica ed è già operativo con squadre di lavoro per le attività di affiancamento agli
Associati con attenzione ai loro appelli e tutela dei loro interessi e per l’analisi delle opportunità di crescita
dell’Associazione, proponendosi l’obiettivo di rendere l’offerta della ricettività del Territorio un’offerta di Qualità diretta
al turismo Nazionale ed Internazionale, in dialogo con le istituzioni e creando o allargando la rete di collaborazioni con
gli altri operatori del settore del turismo e del suo indotto, formando un gruppo atto ad assicurare la crescita del Territorio
e della sua economia, partendo dalle criticità e giungendo a proposte di sviluppo, nel rispetto della tipicità dei luoghi e
tutelandone l’integrità.
In opera nuovi progetti di formazione o il suo aggiornamento per gli operatori con relatori di Enti, Istituzioni, Associazioni
di Categoria e professionisti, raccolta di dati per lo studio del mercato e delle nuove tendenze al fine di dare strumenti
idonei a creare strategie imprenditoriali, informazione mirata a rispondere alle varie esigenze del turista e alla
valorizzazione del Territorio, delle sue attività artigianali e dei prodotti d’eccellenza enogastronomica.
La destagionalizzazione sarà un altro obiettivo dell’AOTA, promuovere un’offerta turistica diretta ai vari interessi e ragioni
di viaggio consentirà maggiore attività per le strutture, con la conseguente spinta a nuovi investimenti pubblici e privati,
alla opportunità offerta ai giovani di restare nel loro Territorio e di credere nelle sue potenzialità, di offrire nuovi posti di
lavoro stabili e non più stagionali superando così anche le difficoltà di reperimento della forza lavoro.
Con tenacia e flessibilità ad affrontare le criticità, interventi propositivi e di rinnovamento, competitività e competenza,
programmazione e comunicazione, informazione e rilanci per la valorizzazione delle tradizioni del Territorio per un
Turismo esperienziale e della diffusione della bellezza di questo nostro Patrimonio Naturalistico anche attraverso la
sensibilizzazione e le buone pratiche per un Turismo ecosostenibile, i membri del Direttivo, depositari di valori etici e
culturali, motivati dalle potenzialità del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Riserva Marina e Biosfera, Oasi
WWF, attestato di Patrimonio Materiale ed immateriale dell’Unesco, “Casa” della Dieta Mediterranea, supportati dagli
Associati e dalle Istituzioni, mirano a rendere l’AOTA punto di iniziativa e collaborazione anche nelle vesti di Polo
Territoriale e aprono le porte a coloro che vogliono contribuire a questa crescita valida per il presente e base per il futuro.
AOTA - info@associazioneoperatorituristiciagropoli - www.opertatorituristiciagropoli.it

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