02/08/2023
Sto passando queste giornate a scrivere una storia triste, quindi per ingannare il tempo ve ne racconto una buffa. Dovete sapere che proprio in questa giornata ristoratori e albergatori, specie nelle località turistiche, vedono scoccare l’ora dell’arrivo in massa di una clientela molto particolare. Gli hanno dato anche un nome: Agosters.
Gli agosters sono un popolo multiforme e numeroso che, dal primo al trentuno del mese, si riversa su tutta la cartina dell’Italia da villeggiatura e diventa clientela occasionale di tutte quelle attività che, nel resto dell’anno, accolgono soprattutto habitué e gente del posto. Benché spensierati e spendenti, gli agosters sono una categoria molto temuta dagli operatori del turismo, perché tendono ad avere delle caratteristiche di gruppo. Non guardano i prezzi ma si lamentano del conto, arrivano con ciurme di bambini su cui poi non esercitano nessun tipo di controllo, si presentano al ristorante elegante in costume e ciabatte, meglio se un po’ insabbiate, al buffet della colazione nascondono i panini in tasca nonostante ne sia fatto esplicito divieto, gonfiano gommoni a forma di elefante nella piscinetta dell’hotel e così via. Molti sostengono che essere un agoster sia in realtà una condizione permanente, nel senso che un agoster è tale anche a febbraio, e io sono propenso a pensarlo, ma è ad agosto che rivela la sua vera natura, un po’ come le anatre: stanno bene anche sulla terraferma, ma quando vanno in acqua è tutta un’altra storia.
Gli agosters fanno spesse richieste assurde, lasciano recensioni al limite della diffamazione perché non gli è stato offerto il caffè, chiedono tartare ben cotta e caprese senza mozzarella e pretendono di fare il check in in hotel alle nove di mattina. A ben pensarci, forse, quello che rende un agoster un agoster è la massa, il fatto che si trovino tutti insieme nello stesso posto, così che fenomeni isolati di maleducazione e ignoranza si concentrano nel tempo e nello spazio creando una miscela redditizia, ma potenzialmente esplosiva per gli imprenditori. Un po’ come l’energia sferica di Gohan. Queste cose da ridere sono in realtà collegate a fenomeni più seri, come l’overtourism, la fragilità della manodopera stagionale e il burnout lavorativo, ma su quello questo post non può farci molto. Vorrei però lasciare delle istruzioni per sensibilizzarvi sul tema e impedirvi, qualora pensaste di essere anche voi nel profondo agosters, di esserlo:
-Guardate i prezzi prima di sedervi. Se non ci sono, chiedeteli. Se non ve li danno, non sedetevi. Se vi sedete lo stesso, non lamentatevi alla fine.
-Offrire caffè e/o amaro è una gentilezza, non un obbligo. Se non ve li offrono, non minacciateli con recensioni negative.
-La colazione in hotel si consuma in hotel. Non si prepara il picnic al mare per tutta la famiglia nascondendolo nel passeggino.
-Al ristorante i bambini sono sotto il vostro controllo. Se non sapete tenerli sotto controllo, non andate al ristorante. In hotel vale lo stesso, e magari evitate di farli giocare a racchettoni in piscina o di metterli in acqua con addosso il pannolino. Magari sporco.
-Se prenotate per sei, non presentatevi in dodici pretendendo di essere accomodati. Telefonate per avvisare, e siate pronti ad accettare cordialmente un rifiuto.
-Non lavate, perdio, le mutande nel bollitore del tè in camera.
-Distinguete il chiosco della spiaggia dal ristorante tovagliato. Non presentatevi al secondo vestiti come se fosse il primo. Viceversa invece va benissimo.
-Non urlate, vi prego, non urlate dappertutto. Ai bambini non si può impedirlo più di tanto (e quindi, vedi il punto 4) ma voi siete adulti. C’è un motivo se i primi non possono andare in galera mentre voi sì.
-Gli spaghetti al pomodoro per il bambino non sono gratis. Qualcuno potrebbe offrirveli, e torniamo al punto 2. Qualcuno potrebbe farveli pagare uno sproposito, e torniamo al punto 1.
-Trattate i lavoratori onesti come esseri umani, dite grazie e prego, per favore, buongiorno e buonasera. Io saluto pure la voce automatica al casello, voi almeno fate lo stesso con i camerieri e il personale di pulizia.
-E ultimo, questo seriamente, lasciate ogni posto in cui siete stati almeno come l’avete trovato. Se meglio, meglio ancora. Ma rispettate questo paese della cui gloria ci riempiamo la bocca tutti i giorni. Perché se diventa un merdaio niente più agosters, è vero, ma nemmeno più turismo.