La famiglia de la Lagonière, successivamente italianizzata
e divenuta della Lagonessa ed infine della Leonessa giunse
dalla Provenza al seguito di Carlo d’Angiò al cui fianco
combatteva Guglielmo della Lagonessa, generale dell’Armata Angioina. Dopo la vittoriosa battaglia di Benevento,
a Guglielmo furono attribuite dal suo re le contee di
Montesarchio ed Aiola (1278). In un secondo momento la
fami
glia ottenne la contea di San Martino e circa 70 feudi
(da Alife a Vairano, da Montemiletto a Baiano). I membri
della famiglia furono altresì nominati Duchi di Ceppaloni e
Valdemonte e principi di Sepino. Essi godevano di un tale
prestigio da potere addirittura coniare la propria moneta con
lo stemma di famiglia. Nei suoi feudi la famiglia esercitava
con clemenza tutti i diritti compres quelli di “jus gladii” e
di amministrazione del fisco. Estinta la discendenza maschile al principio del XIX secolo, il feudo di San Martino fu
trasferito per filiazione femminile, ai Ruffo e, tramite Carolina Ruffo, ai Pignatelli principi
di Monteroduni con Alfonso Pignatelli della Leonessa. Il palazzo fu costruito poco prima del 1600 ai margini del borgo medievale ed era
fortificato. Dimora del governatore del feudo, serviva anche come centro di raccolta delle
produzioni agricole. Al suo interno si trovavano ad esempio granai, cantine e, a quanto
risulta da una descrizione tratta dall’archivio del feudo, anche una “maccheronaia”. Alla fine del 700 divenne abitazione della famiglia, dopo che il castello, arroccato
su di una collinetta e circondato dall’antico borgo, fu abbandonato secondo il costume
dell’ epoca di spostarsi più a valle. Con il restauro del castello avvenuto a più riprese dal 1942 al 1970 ad opera della
Duchessa Melina (1917-2001) la famiglia si è nuovamente ristabilita nell’originaria
abitazione destinando il palazzo, che conserva gli antichi arredi, ad importanti eventi
ed indimenticabili occasioni.