02/09/2022
Ed eccoci qui,
tutto è tornato alla normalità: i Santi nel loro scurolo, le chiese spoglie, gli addobbi ritirati nelle case e le feste sono volate via... anche questa Traslazione 2022 è finita 🙂
Ma non vorremmo dimenticarci di una cosa importantissima, che sono i dovuti ringraziamenti a chi ha collaborato per realizzare tutto questo... e per farlo ci affidiamo alle parole di Carla, nostra compaesana, che ha letto questa bella lettera alla
Messa conclusiva della Traslazione, la scorsa domenica. 💌
Qui di seguito e nelle foto, trovate il testo integrale:
Lettera aperta di una Sunese a tutti i Sunesi a conclusione delle festività per la Traslazione dei Santi Genesi (19-28 agosto 2022)
Al termine di quest’ultima solenne celebrazione eucaristica, permettetemi qualche riflessione sullo svolgimento delle festività che abbiamo così intensamente vissuto e su quell’antico proverbio dialettale che ci è stato tramandato, ma che penso non rappresenti, in verità, il nostro spirito di Sunesi:
“Sün Sünent,
buna la tèra,
cativa la jént”.
e cioè:
“Suno Sunente,
buona la terra,
cattiva la gente”.
Sul significato vero e proprio di “buna” e di “cativa” è però il caso di spendere due parole. “Buna” (dal latino “bonus”) potrebbe avere, in questo caso, il significato più adatto di “fertile”, come l’aggettivo “cativa” (dal latino “malus”) si presterebbe ad un significato più consono (come già suggeriva don Giovanni Garavaglia, nostro pievano ed eccellente latinista), di “malaticcio”, in riferimento anche al clima molto umido del territorio, non proprio salubre per la popolazione.
Già nel 1997 gli scolari della quinta elementare avevano proposto una variante che cita così:
“Suno Sunente,
buona la terra,
più buona la gente”,
ma nell’attualità che ci accompagna, venticinquennale e centenaria, potremmo, dopo “secula seculorum”, risolvere l’enigma migliorandone totalmente il senso:
“Suno Sunente,
generosa la terra,
laboriosa la gente”.
Ed è con intensa commozione che ora esprimo, e credo di interpretare il pensiero di tutta la popolazione, un GRAZIE proprio a tutti coloro che “laboriosamente” hanno contribuito alla realizzazione di queste festività, a partire dal nostro instancabile pievano don Emilio Micotti sempre presente e disponibile anche se oberato da mille impegni, al Comitato organizzatore e al presidente, ai capigruppo dei vari settori, ai responsabili dei rioni, per aver “costruito” questo eccezionale avvenimento.
GRAZIE a chi ha ideato, pensato, scritto, letto, suonato, cantato, diretto, insegnato, scolpito, restaurato il magnifico scurolo, organizzato le processioni, le funzioni, gli intrattenimenti serali presso l’oratorio della Baraggia e la chiesa di Santa Maria, a chi ha donato questo splendido paliotto, a chi si è occupato degli addobbi e dei fiori nelle chiese e per le vie del paese, a chi ha fotografato e filmato, a chi ha costruito i carrelli per trasportare le urne, a chi ha allestito la mostra e si è curato delle spese... e, in particolare, a chi ha pulito, lavato, stirato, lavorato d'ago e d'uncinetto, sistemato, ordinato, fatto “con mano” ogni cosa per poter che tutto fosse pronto a rendere onore ai nostri Santi tanto pregati, soprattutto, come usanza popolare, nei momenti di gravi necessità e sofferenza o per ringraziamento delle grazie ricevute.
Tutto il cast organizzativo ha lavorato con impegno e generosità nella piena disponibilità del proprio tempo: il Signore ne renderà sicuramente merito.
La “stanchezza gioiosa” che si legge negli occhi e sul volto dei collaboratori dimostra ancora una volta come l’unità, vissuta nel senso autentico del termine e in umiltà, porti a risultati straordinari che arricchiscono se stessi e gli altri.
Non dimentichiamo le serate culturali ricche di spunti e momenti di riflessione che hanno visto una buona partecipazione della popolazione, andata in crescendo alle processioni e alle funzioni religiose: GRAZIE a tutti coloro che ne hanno consentito la riuscita con fede, preghiere, e canti.
Anche il nostro Vescovo Franco Giulio Brambilla che ha concelebrato con il nostro parroco don Emilio e i sacerdoti presenti ha onorato i Santi Genesi e gliene siamo grati.
Un pensiero di riconoscenza va pure al sindaco Riccardo Giuliani e alle autorità del Comune che hanno partecipato alle celebrazioni con la Vigilanza e la Pubblica Sicurezza e hanno consentito insieme alla Pro Loco e alla Protezione Civile, la realizzazione dei momenti di convivialità e di festa in musica, in un clima gioioso e in un contesto sicuro per tutti.
Ancora un doveroso GRAZIE ai rappresentanti della comunità di Veynes e di Castagneto Po per la loro presenza in questa sentita ricorrenza.
Sperando di non aver tralasciato alcuno (e se così fosse chiedo scusa) a tutti davvero GRAZIE GRAZIE GRAZIE.
I bellissimi ricordi di questo evento, ricchi di spiritualità e di contenuti straordinari, ci accompagneranno fino al prossimo anniversario e ci saranno di aiuto nel quotidiano.
Auguri a tutti voi e grazie per la pazienza e l’attenzione.
I Santi Genesi ci benedicano e ci proteggano sempre.
Carla, una Sunese classe 1945
Foto Carlo Zanardi