08/12/2024
LO ZAHIR di Paulo Coelho
La recensione di Katia:
Esther è la terza moglie di un famoso scrittore che improvvisamente scompare. L’ultimo avvistamento è a Parigi dove era in compagnia di un misterioso giovane. La donna è corrispondente di guerra, lavoro che aveva deciso di fare dopo aver aiutato il marito a realizzare il suo sogno di vivere di scrittura. D un certo punto però subentra una crisi, lui è un avventuriero farfallone e lei vorrebbe più sicurezze.
Quando lei sparisce, lui tenta dapprima di ritrovarla, poi prosegue con al sua vita, innamorandosi di nuovo, stavolta di Marie. Inaspettatamente il pensiero della moglie si fa sempre più prepotente, diventa uno Zahir, ovvero qualcosa o qualcuno che finisce per diventare il centro di tutti i pensieri, quasi un’ossessione. Si chiede se lei se ne sia andata perché infelice o se qualcuno l’abbia costretta, se Esther si meritasse qualcosa di meglio di lui o se invece aveva calcolato tutto per complicargli la vita.
Egli capisce che per liberarsi di questa ossessione deve fare un lavoro di accettazione, medita su questo abbandono anche in uno dei suoi libri di maggior successo “Tempo di strappare, tempo di cucire”.
Ad un incontro di promozione del libro si presenta il giovane misterioso che era stato visto con sua moglie che dice di chiamarsi Mikhail. L'autore lo segue a conoscere vagabondi nei bassifondi di Parigi , rischiando la reputazione ma con l’unico scopo di ritrovare Esther per chiudere il cerchio e liberarsi dell’ossessione. Lo Zahir diventa quindi una fissazione che occupa tutto impedendo di porsi domande, un ostacolo a qualsiasi cambiamento che impedisce di essere padroni della propria esistenza.
La ricerca di Esther porta l’uomo a compiere un viaggio tra Francia, Spagna Croazia e Asia Centrale fino a percorrere la steppa che a lui sembra vuota ma in realtà è piena di vita [...]
Come in tutti i romanzi di Coelho, anche in questo si mescolano autobiografia e fantasia. I temi principali sono l’amore, la libertà e la vita e le metafore sono un marchio di fabbrica dell’autore che ne fa sempre ampio uso .