Stazione Rogers

Stazione Rogers Stazione Rogers dal 2009 è un centro di divulgazione e promozione culturale.

Stazione Rogers è oggi un centro polivalente di aggregazione e di divulgazione culturale, con differenziati spazi interni e un'ampia zona esterna estiva, la Stazione Rogers Outdoor. È uno luogo espositivo e d’incontro; è dotato di un internet cafè, di una libreria dedicata al bookcrossingi e di un selezionato infopoint per il turista in transito. È punto di ristoro e di cultura del gusto e luogo i

n cui si tengono presentazioni dei migliori prodotti locali. Stazione Rogers è anche punto di contatto con le istituzioni e le associazioni pubbliche e private che collaborano a diverse iniziative culturali; è il centro di una rete di attività e fulcro della progettualità innovativa della città. Stazione Rogers, come tutte le stazioni di rifornimento, è aperta a tutti e offre a ognuno il rifornimento più adatto alle sue esigenze. A Stazione Rogers si può visitare una mostra, leggere, navigare in internet, assistere a presentazioni di progetti, idee, libri e video. Parallelamente si può ascoltare della buona musica e rifocillarsi con uno sfizioso spuntino preparato dalla Rogers Kitchen. È un osservatorio in cui passano molti "passeggeri" che ricevono e danno informazioni, all'insegna della cultura, della creatività e del bel vivere.Stazione Rogers è un edificio di proprietà del Comune di Trieste restaurato grazie al contributo della Camera di Commercio di Trieste.

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30/10/2023

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Rogers Eventi
STUPOR MUNDI

Mercoledì 8 novembre ore 18.30
STAZIONE ROGERS
Trieste

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Luciano Semerani STUPOR MUNDI
presentazione del volume omonimo edito da EUT Edizioni Università di Trieste
a cura di Giovanni Fraziano
con Mauro Rossi, Giuseppina Scavuzzo, Giovanni Fraziano, Francesco Semerani, Samuel Iuri

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Stupor mundi è un racconto di racconti.
Concepito, scritto e voluto da Luciano Semerani.
L’ ultimo suo libro.
Un libro che restituisce frammenti del suo vissuto come sequenza atemporale e all’apparenza casuale di eventi.
Scene di una rappresentazione perpetrata nell’intento di dare, ri-trovare, un senso alle cose, di unire cielo e terra.
Lo fa col garbo che gli era consono, ma anche con l’acutezza, la sagacia, l’irriverenza, l’ironia il gusto della provocazione che pure aveva: con lo stile che gli era proprio.
Da accademico perfettamente antiaccademico, torna sui propri passi, rielabora stupore e meraviglia sua e dell’architettura facendoli diventare racconto, scrittura del mondo a sé stesso.
Non è un caso che il testo si concluda richiamando implicitamente l’arcano senza nome Il noto che scompare, l’apparire dell’ignoto.
Al di là di una pretesa di normalità che esposta, riscritta, incorniciata può risultare persino più inquietante del mistero.” Così lui.
Le immagini a compendio richiamano per analogia alcune delle stazioni di un viaggio intrapreso “per diventare a poco a poco vivi”.

Giovanni Fraziano

Luciano Semerani
È stato Cattedratico e Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Composizione Architettonica all’Università IUAV di Venezia.
Visiting Professor all' A. B. K di Vienna e alla Cooper di New York. Accademico di S.Luca. Membro del Gestaltungbeirat di Salisburgo.
Commissario di "Trouver Trieste" nel 1985 a Parigi, di “Lina Bo Bardi architetto” a Venezia nel 2004 e nel 2006 a San Paolo del Brasile.
Responsabile della Galleria di Architettura della Fondazione Masieri
a Venezia e direttore del giornale di architettura "Phalaris" dal 1988 al 1992.
Ha pubblicato numerosi volumi fra i quali: “Gli elementi della città”, Bari 1970; "Passaggio a Nord Est", Milano 1991; "Progetti per una città", Milano 1980; ”L’altro moderno”, Torino 2000; "Quaranta domande a Luciano Semerani", Napoli 2005; "L’esperienza del simbolo", Napoli 2007; "Lina Bo Bardi, Il diritto al brutto", Napoli 2012; "Incontri e lezioni", Napoli 2013; "Tu mi sposerai", Venezia 2017; "Il ragazzo dell’IUAV”, Siracusa 2020.
Saggi e articoli su "Casabella", "Controspazio", "Hinterland", "Lotus", “Piranesi”, "Zodiac”.
Autore con Gigetta Tamaro di importanti edifici pubblici tra cui l'Ospedale di Cattinara a Trieste, 1965-83, il Municipio di Osoppo, Udine, 1979, il Padiglione specialistico dell'Ospedale dei SS. Giovanni e Paolo di Venezia, 1978-96.

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Stazione Rogers Trieste saluta affettuosamente Giuliano Banfi, nostro straordinario ospite nel 2016, figlio di Giangio (...
22/10/2023

Stazione Rogers Trieste saluta affettuosamente Giuliano Banfi, nostro straordinario ospite nel 2016, figlio di Giangio (Gian Luigi) BANFI morto nel Lager nazista di Gusen a un giorno dalla Liberazione, socio fondatore dello storico Studio di architettura milanese BBPR, (Banfi, Belgioioso, Peressutti, Rogers).
AUDIO/SLIDESHOW:
https://youtu.be/C9vITK0bnMs?feature=shared

Da IL PICCOLO di mercoledì 28 giugno
30/06/2023

Da IL PICCOLO di mercoledì 28 giugno

ROGERS EVENTIVenerdì 30 giugno 2023 - ore 18.45Stazione RogersCURA, SALUTE, MALATTIA: RILEGGERE “LA COSCIENZA DI ZENO” O...
23/06/2023

ROGERS EVENTI

Venerdì 30 giugno 2023 - ore 18.45
Stazione Rogers

CURA, SALUTE, MALATTIA:
RILEGGERE “LA COSCIENZA DI ZENO” OGGI.

Evento finale del corso di aggiornamento professionale
“Health Humanities: cultura umanistica per le scienze della salute e pratiche della cura” — edizione 2023

Dipartimento di Studi Umanistici
Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute

con
Umberto Albert
Nicolò de Manzini
Gianfranco Sinagra
Nicoletta Suter

introducono
Giovanni Fraziano
(Stazione E.N. Rogers)
Gianfranco Sanson
(Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute)

coordina
Sergia Adamo
(Dipartimento di Studi Umanistici)

letture del romanzo
Maria Grazia Plos

Nella Coscienza di Zeno di Italo Svevo, pubblicata esattamente cent'anni fa, il primo personaggio a prendere la parola è un non meglio identificato "dottore", il dottor S.
Medici, cure, malattie, reali e immaginarie, percorrono tutto il romanzo e ne costituiscono una vera e propria architettura da cui tutta la narrazione dipende.

Questa presenza, ampiamente rilevata e indagata negli studi sveviani, testimonia l'interesse di Svevo per la medicina, per i discorsi allora in circolo sulla salute e sulla malattia, sulle cure più ardite e originali che tra Otto e Novecento iniziarono a occupare l'immaginario e la curiosità dell'opinione pubblica.

Ma al di là di questo confronto con tutti gli aspetti della medicina dell'epoca, come legge la medicina di oggi La coscienza di Zeno? Come può un romanzo del 1923 parlare alla nostra sensibilità contemporanea per cui tutto ciò che riguarda la salute e il benessere, la malattia e la cura, si colloca in un quadro più ampio di interessi e prospettive?

Abbiamo chiesto a un cardiologo (Gianfranco Sinagra), a un chirurgo (Nicolò de Manzini), a uno psichiatra (Umberto Albert) e a un'infermiera esperta di medicina narrativa (Nicoletta Suter) di rileggere per noi La coscienza di Zeno, oggi, alla luce delle loro competenze, delle loro pratiche, del loro rapporto con le persone assistite e con le istituzioni deputate alla cura e alla salvaguardia della salute. E abbiamo chiesto loro di farlo nel quadro di un corso di aggiornamento professionale dell'Università di Trieste, dedicato alle contemporanee Health Humanities, che si rivolgono alla cultura umanistica come campo cui guardare per ripensare le scienze della salute e le pratiche della cura.

Iniziativa realizzata nell'ambito del Protocollo d'Intesa per la celebrazione del Centenario della Coscienza di Zeno siglato da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Il Rossetti, Fondazione Teatro Stabile Lirico Giuseppe Verdi

07/06/2023

Indirizzo

Riva Grumula 14
Trieste
34123

Orario di apertura

Giovedì 17:30 - 20:30
Venerdì 17:30 - 20:30
Sabato 17:30 - 20:30
Domenica 11:00 - 13:00

Telefono

+393270472266

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