04/03/2024
STORIA DI UN OBESO
Lentamente sento le gocce del sudore scendere sul collo, mi accorgo che le lenzuola si attaccano fastidiose sulla pelle delle gambe. Le braccia sono addormentate, quasi immobili, con quel formicolio fastidioso che distoglie ogni pensiero. Il respiro è tronco, fatico a respirare, le labbra sono gonfie, dure, mi manca l'ossigeno. Mi accorgo di non aver dormito nulla ma l'alba è arrivata, devo alzarmi, stremato dal caldo, dal sudore e dal respiro corto. Ho fame, sete, tantissima voglia di una doccia. Arrivo a stento al bagno, faticando come uno a cui hanno tagliato entrambe le gambe. Non capisco il perché di tanta fatica, ma so che il peggio deve arrivare, un water che sembra una trappola, un bidè che é inutilizzabile per ogni mia esigenza e poi arriva lei la doccia. Si una porta troppo piccola per passare, un loculo, una gabbia un mostro che ci ricorda quanto il nostro corpo sia un fallimento per noi e per la società che ci circonda.
Vestirsi, sapendo che quella maglia bella non ci starà mai e quindi ripieghiamo su una maglia taglia 7XL con fiorellini oppure per una tuta formato big mac. Sai nel profondo che l'abbigliamento é il bigliettino da visita nel posto di lavoro, vesti sempre uguale, stesso colore, stesso tessuto, e tu li inerme attendi il giudizio. Il caldo poi, sudore, si quello che ti bagna le magliette, quello che ti fa puzzare, ti rende il clown agli occhi di un pubblico che ha fame di spettacolo, si perché sei lo spettacolo principale, il ragazzo obeso che mangia e ingrassa, suda, puzza, si veste male, nessuno lo vorrà mai, nessuno lo chiamerà mai per una partita di calcetto, nessuno lo vorrà come vicino di banco o ancor peggio... Compagno di vita.
Sei grosso lo sai, ma hai un cuore, bello grosso anzi gonfio ovviamente. Sarà la pressione alta, sarà il grasso intorno al cuore ma non parlavo di quello, dentro quel corpo vive un uomo con tanti difetti che soffre, piange e si vergogna. Ha paura del giudizio degli altri, ha paura perché sa di essere di troppo, non é felice non é capace di comprendere che é comunque un essere umano. Si rifugia nel suo porto sicuro, vive di menzogne convincendosi che quel panino o quelle patatine ti renderanno più felice, cancellando il male dentro, il buio che ci riempie la testa.
NON pensare di essere SOLO ,NON pensare di essere in DIFETTO, non pensare ...
TROVERAI L' AIUTO CHE TI SERVE, NON SARAI PIÙ SOLO !!!
Lo staff di Rinati sotto la Mole