A Torino, nel Parco del Valentino, una casa di campagna affacciata sul Po, con tanto di glicine, seggiole e tavolini, quel chiacchiericcio che ti mette subito di buon umore, persino sdraio e profumo di salsedine che chiudi gli occhi e quasi quasi sei al mare. Un punto di riferimento per tutti i torinesi, uno spazio di tutti e aperto a tutti: l’Imbarchino.
Poi, tre anni fa, il Po supera i livelli di guardia: più di 70 tonnellate di sabbia riempiono gli spazi dell’Imbarchino che diventa inagibile. Lo stesso anno con le tre associazioni Amici dell’Imbarchino, Banda Larga e Aegee-Torino, abbiamo vinto il bando per la gestione degli spazi, a marzo abbiamo firmato l’accordo con il Comune di Torino e ad aprile sono iniziati i lavori di ristrutturazione per restituire questo luogo alla città.
Il 29 Aprile scorso abbiamo lanciato la campagna #riapriamolimbarchino su Starteed per raccontare a tutta Torino che questo luogo meraviglioso stava finalmente per riaprire. La risposta della comunità cittadina è stata emozionante: in poco più di 24 ore abbiamo raccolto il 20% del nostro obiettivo finale di 20.000€ (mica poco eh), grazie alle donazioni, grandi e piccole, di tutti coloro che non vedono l’ora di poter tornare a vivere questo posto lungo il fiume.
Da quella data ad oggi sono successe moltissime cose e questi mesi per noi sono stati una grande ed esaltante corsa. Abbiamo organizzato un evento per il Primo Maggio sul pratone di fronte all’Imbarchino con otto ore di musica illuminati dal miglior sole primaverile - quell’evento era una scommessa, non eravamo sicuri di niente e invece eravate tutti lì, a sorridere, a ballare e a vivere il parco insieme a noi. Ci siamo tutti sentiti un po’ a Woodstock, chi c’era sa.
Nel frattempo la campagna è andata avanti di pari passo ai lunghi e complessi lavori di ristrutturazione guidati dallo Studio di Progettazione Tavella, per rimettere in sesto gli spazi del locale. Per prima cosa, insieme ai ragazzi dell’associazione Buna Tera Brava Gent, abbiamo potato quella piccola giungla di glicini e rampicanti che negli anni di abbandono si era mangiata il porticato affacciato sul fiume e subito dopo abbiamo portato via 70 tonnellate di sabbia portate dal Po durante l’alluvione del 2016, quella che causò la chiusura dell’Imbarchino.
Abbiamo iniziato a pulire, a scrostare i muri, stuccare, intonacare. Guidati dall’aiuto di tanti professionisti, abbiamo fatto valutazioni strutturali e acustiche, assicurandoci che la struttura originaria fosse in buono stato – e così è per fortuna – e iniziando a definire che tipo di locale sarebbe stato il futuro Imbarchino. Abbiamo progettato il nuovo impianto elettrico e installato sanitari nuovi che accoglieranno tutte le vostre p**ì al parco.
Abbiamo montato nuovi parapetti, solidi e sicuri, quelli che eviteranno un bagno nel Po a chi avrà bevuto un bicchiere di troppo quando saremo aperti. Abbiamo costruito una bellissima cabina radio con l'aiuto de Lamatildestudio, nuova casa di Radio Banda Larga! Così come loro, abbiamo trovato il sostegno di altre realtà creative torinesi: Creative-Cables ha deciso di donarci le meravigliose catenarie che decorano l'esterno dell'Imbarchino e i maestri tipografi Joe e Rocco de Il Letterista ci hanno proposto un bellissimo sistema di insegne, che appena pronto sarà installato nel locale. Tra le altre cose abbiamo restaurato le finestre, abbattuto il vecchio bancone e ricostruito uno nuovo di zecca, abbiamo posato le mattonelle in cucina e tolto tutte le ragnatele.
Contemporaneamente decidevamo di partecipare al bando comunale dei Punti Verdi con un programma di eventi estivi sul prato dell’Imbarchino: i nostri sforzi sono stati premiati e dal 6 Luglio è partito il nostro programma di eventi gratuiti rivolti verso il prato tra musica, arti performative e cinema all'aperto. Quest'ultimo in particolare organizzato con il prezioso contributo di LightsOn . Abbiamo avuto la fortuna di ospitare un workshop di autocostruzione organizzato dal collettivo di studenti di architettura del Politecnico di Torino AUT Polito, durante il quale hanno costruito il nostro palco modulare Tablò, con il tutoring di Orizzontale, collettivo di architetti romani.
Lungo la strada abbiamo anche incontrato delle difficoltà, nei momenti in cui ne avevamo più bisogno: una proiezione organizzata in collaborazione con Cinemambiente all’aperto annullata e il Bike Pride sotto la pioggia ci hanno impedito di assicurarci di raggiungere il traguardo del nostro crowdfunding prima dello scadere del tempo. Ma se siamo qui a raccontarvelo è perché la nostra storia ha un lieto fine: dopo due avventurosi mesi siamo riusciti a tagliare il traguardo, chiudendo la campagna al 102% . Ed ora possiamo dirlo con certezza: Il 24 Luglio 2019 l'Imbarchino ha finalmente riaperto i battenti.
La riapertura dell'Imbarchino è stata possibile grazie a tutte le persone che hanno sostenuto la nostra impresa con una piccola donazione, e poi:
Associazione Amici dell'Imbarchino
Associazione Banda Larga
AEGEE Torino
Va Lentino Società Benefit
culturability – Fondazione Unipolis
Comune di Torino
Circoscrizione 8
Assessorato alla Cultura di Torino
Studio di Progettazione Tavella
Studio Galetta
Ing. Maghini
Ing. Magrini
Cantino Engineering
Buna Tera Brava Gent
Edil Costruzioni di Fragomeli
ELITE Ecobuilding
Tagliaferro
Elwood Glues
Pier Giolitto
Bobo
AUT Polito
Lamatildestudio
Creative-Cables
Il Letterista
Starteed
Cinemambiente
CHAMOISic
SMET Conservatorio Giuseppe Verdi
Bike Pride
Mirabilia Festival Europeo
Laboratorio Zanzara
PAV Parco Arte Vivente
Fondazione Fitzcarraldo
Innovazione Culturale - Compagnia di San Paolo
Via Baltea 3
Mollica
Il Baracchino Itinerante
La Gastronomia Veg
STONE TRIBE Cargo Bike service
Assessore Sacco
Assessore Giusta
Assessore Leon
Assessore Parigi
Fondazione Piemonte dal Vivo
Hangar Piemonte
Marco, Sara, Elisabetta, Adriano, Mirko, Giulia, Frans, Dalia, Guglielmo, Gustavo e tutti i parenti e amici che ci hanno aiutato, sostenuto e supportato in questi mesi ☀️
Lorenzo, Stefania, Umberto, Corrado, Giuliano e tutto il team dell’Imbarchino