“Di Fausto Biloslavo conosciamo tutti i reportages di guerra,
le storie dalla prima linea. Ma c’è un tema, lontano dai drammi
del presente, che ha rappresentato per anni una specie di punto
fermo, un appuntamento con il dovere della testimonianza, un
richiamo a rompere il silenzio: la vicenda delle foibe. C’è una grande
differenza tra le guerre di Libia o di Siria o d’Afghanistan e quelle
che Biloslavo ha riesumato tra documenti e testimonianze:
l’orrore delle foibe avviene, in gran parte, a guerra finita...”.
Dalla prefazione di TONI CAPUOZZO
... Stasera a Udine, presso lo studio del Maestro Giorgio Celiberti abbiamo presentato #Atelier il nuovo progetto discografico del M° Remo Anzovino.
Un capolavoro nato quasi per caso, perché le "cose belle" accadono quando meno te lo aspetti...
... Stasera a Udine, presso lo studio del Maestro Giorgio Celiberti abbiamo presentato #Atelier il nuovo progetto discografico del M° Remo Anzovino.
Un capolavoro nato quasi per caso, perché le "cose belle" accadono quando meno te lo aspetti...
Remo Anzovino Stefano Amerio
“Le pagine che state per ascoltare sono il tentativo di raccontare un confine, quello tra Gorizia e Nova Gorica, attraverso gli epitaffi - le iscrizioni sepolcrali - di chi vi è nato o vi è morto, attraverso le vite di chi l’ha attraversato, amato oppure odiato, di chi ci si è trovato per caso e chi per destino. ……… I protagonisti di questi racconti non sempre sono le persone più importanti, e non necessariamente i migliori: non è una piramide, né una scalinata come quella di Redipuglia, con il duca d’Aosta, comandante della Terza Armata, in prima fila, i generali che gli fanno ala e gli altri centomila dietro. E’ un lapidario alla rinfusa, dove nomi e gradi e talenti e maledizioni si confondono, senza confini. “
La prima vittima della grande guerra, al confine orientale, era un giovane ferroviere udinese, di nome Riccardo Giusto. Nella foga della retorica ne sbagliarono il cognome, aggiungendoci un Di, come un tocco di nobiltà per un ragazzo alpino di vent’anni, caduto sull’erba che ancora sapeva di pace, il 24 maggio del 1915. L’ultima vittima è un cavalleggero di ventun anni, Augusto Piersanti, romano. Cade durante l’ultima carica a pochi minuti dall’entrata in vigore dell’armistizio, alle 14.55 del 4 novembre 1918, cinque minuti prima della pace. Un piccolo monumento lo ricorda lì dove mori, a un bivio del Friuli centrale che si chiama Paradiso, In mezzo tra Riccardo Giusto e Augusto Piersanti, centinaia di migliaia di morti di guerra. Tra loro un fante austroungarico da un nome strano e simbolico: Peter Pan.
“Questo Peter Pan, soldato ungherese, ha preceduto di qualche
anno l’eroe della nostra infanzia. Il Peter Pan ungherese era nato il 21 agosto del1897. Peter Pan personaggio letterario era nato nel 1902, cinque
anni dopo, ed era arrivato in teatro nel 1904. Però ci vorrà il cinema, ancora muto, a farlo conoscere al mondo, ma il paesino di Rusca Montana, che oggi è Romania, non aveva una sala cinematografic
BUON COMPLEANNO AL NOSTRO...
TONI CAPUOZZO
Nasce a Palmanova, in provincia di Udine, nel 1948. Laureato in sociologia presso l’Università di Trento, diventa giornalista professionista nel 1983. Scrive per Reporter e per i periodici Epoca e Panorama mese. Vicedirettore del TG5 e conduttore della trasmissione giornalistica settimanale Terra!. Inviato di guerra per diverse testate giornalistiche televisive, ha seguito i conflitti nei Balcani, in Somalia, in Medio Oriente, in Afghanistan, in Iraq.
BUON COMPLEANNO AL NOSTRO...
FAUSTO BILOSLAVO
Inizia la carriera di reporter nel 1982, seguendo la guerra del Libano come fotografo freelance. Un anno dopo, insieme ai colleghi Almerigo Grilz e Gian Micalessin, fonda l’agenzia Albatross Press Agency. Nel 1987 viene arrestato in Afghanistan dalle truppe governative filo-sovietiche, dopo un lungo reportage sui mujaheddin. Rimane in carcere per sette mesi. All’inizio degli anni ’90 è inviato nei Balcani. Nel 2001 è uno dei primi giornalisti ad entrare a Kabul liberata dai talebani e, nel 2003, segue l’attacco all’Iraq fino alla caduta di Saddam Hussein. Nel 2011 è l’ultimo giornalista italiano ad intervistare il colonnello Gheddafi. Lavora per Il Giornale e collabora con varie testate.
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A breve nelle librerie e negli store on line 😉
TALEBANI DELL'ACCOGLIENZA
Fausto Biloslavo
Come funziona realmente il “traffico” di migranti verso
l’Italia? Come operano i protagonisti dell’immigrazione?
Chi c’è dietro gli attivisti delle Ong e chi sono i sostenitori
politici, giudiziari e i grandi finanziatori? Talebani dell’accoglienza
accende i riflettori sui lati oscuri di questo gigantesco
fenomeno che l’informazione mainstream spesso ignora in
nome del “politicamente corretto”. Fausto Biloslavo firma
un vero e proprio reportage “sul campo”, dopo avere seguito
uomini e donne lungo le rotte migratorie del Mediterraneo
e quella terrestre dei Balcani. «Il punto di vista di Biloslavo
nella sua puntuale indagine», scrive l’ammiraglio Ferdinando
Lolli, «non è solo quello di un accurato studioso del fenomeno
ma è, anche e soprattutto, la visione di chi ha vissuto in prima
persona gli avvenimenti in pieno teatro operativo “toccando
con mano” le dinamiche sottese ai flussi migratori. Biloslavo
stigmatizza la presenza di navi ONG che si sono poste
in stato di “belligeranza” nei confronti dello Stato italiano
con atteggiamento refrattario verso regole e provvedimenti
dell’autorità, con prepotente arroganza nei confronti del governo,
e nella convinzione, tutta propria, di essere al di sopra
della legge per motivi umanitari». I migranti illegali, a parte i
delinquenti ed i terroristi che si annidano fra loro, sono vittime
dei trafficanti e di se stessi nell’illusione di trovare a casa
nostra un Eldorado occidentale che non esiste più.
Info e prenotazione serate:
[email protected]
@followerFausto Biloslavo Silvia Boscarello