26/01/2024
Dungeons & Dragons, prima pubblicazione 27 gennaio 1974.
50 anni, cifra abbastanza tonda per farsi salire la numerologia e festeggiare, celebrare e giocarci.
Mi immagino il freddo che potesse fare in quegli scantinati del Mid West degli Stati Uniti d'America nel gennaio '74, più o meno equidistante dagli oceani, dove quel clima è per definizione "continentale": noi, a sud delle Alpi, quel freddo forse lo vediamo un paio di settimane all'anno.
Mi immagino quel tizio con baffi ed occhiali che, mentre la moglie ingelosiva a bestia credendolo tra le braccia di un'altra, era invece intento a spostare soldatini di buon vecchio tossico piombo, nelle profondità di uno scantinato, con gli amici come lui "nerd"... oppure "geek", come sta diventando più educato dire anche in italiano.
Me lo immagino, e ci sono foto a confermare i miei sforzi, mentre nella sala dell'orticultura, la "Horticultural Hall", si diverte alle prime Gen Con che organizzava, tutte incentrate sui wargames.
Del resto a quei tempi "Gen Con" non era abbreviazione di "General Convention": era "Geneva Convention", gioco di parole perché si teneva a Lake Geneva in Wisconsin (dove viveva Gygax con la famiglia) e perché è così che si traduce "Convenzione di Ginevra" che nel contesto dei wargames può accompagnare solo... ehm... sarebbe "Geneva Conventions" ma cambia abbastanza poco...
Me li immagino al loro primo incontro, Gary Gygax e Dave Arneson, e me li immagino nel 1972 quando il secondo fece playtestare il gioco al primo ed ai suoi amici e familiari.
Me lo immagino dietro a quella finestrella del 330 di Center Street, ad una frazione di miglio dall'ingresso della Horticultural Hall, a scrivere, in una stanza minuscola, con una macchina da scrivere... altri tempi!
Me lo immagino a contemplare le sue idee diventare il fenomeno, prendere vita propria, atti**re sconosciuti da ogni dove e generare l'attenzione, non sempre benevola, dei "normali".
Sì, ho immaginato, tanto di più, grazie a loro ed a voi.
Può bastare così, dai.
Lacrimuccia e sipario.
Stasera sono stanco, domani è il 50° anniversario, festeggeremo in qualche modo.
Magari giocandoci.
Luca Ilario Carbonini