15/04/2024
I ragazzi? Sono dei «piccoli mostri!» Ed essere un buon insegnante significa imparare a sopportarli!
Ieri stavo parlando con un signore che mi scrive: «sono un insegnante anche io, vedrai che tra vent’anni i ragazzi te la faranno passare la passione! Fare questo lavoro significa imparare a «sopportare i ragazzi», che tra parentesi sono dei piccoli mostri. E se ti dice bene al massimo riesci a inculcare loro qualche nozione, che tanto poi dimenticheranno nel giro di pochi mesi, tutto per una paga da fame.»
Ecco, queste parole, dette da chi ha il compito di educare i ragazzi, di formarli, e perché no magari appassionarli, mi hanno lasciato basita. Vedete, fin da quando studiavo lettere mi veniva detto: «dovrai ridurti a fare l’insegnante». Perché a quanto pare essere un’insegnante viene visto da molti come qualcosa che «ti riduci a fare perché non hai trovato di meglio». E sapete una cosa? Il vero male di questo paese sono proprio gli insegnanti che a scuola ci vanno soltanto perché vengono pagati per farlo.
Ecco, c’è un passo nella Divina Commedia in cui Dante dice di Virgilio, la guida che lo avrebbe condotto in un viaggio straordinario: «la sua mano a la mia puose con lieto volto, ond'io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose.» Io ogni volta che leggo questo passo ho i brividi. Perché è questo il vero compito di un insegnante: non fare degli alunni dei contenitori da riempire di nozioni e idee preconfezionate, ma mostrare ai ragazzi le «segrete cose», i perché che le muovono, che si tratti della vita di una stella o del segreto dell’Infinito di Leopardi.
Ma al tempo stesso Dante dice «con lieto volto» perché non puoi suscitare meraviglia, se tu per primo non ami ciò che fai, se il tuo volto non è lieto. Certo, se il tuo scopo nella vita è «lavorare, comprare, consumare,», allora no, insegnare non ti ripagherà mai. E non dovresti neanche farlo! Ma se tu ci metti passione, «i ragazzi ti ripagheranno con uno stipendio che nessun altro mestiere dà: saranno degli innamorati del bene, della verità, della bellezza». E tu puoi essere ciò che per Virgilio fu per Dante: una guida per un viaggio straordinario.
➡️ E voi, cosa ne pensate? Che rapporto avete avuto con i vostri insegnanti? P.s: agli amici della Lombardia: venerdì 19 sarò a Milano, nei commenti trovate i dettagli dell’incontro.
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X