20/05/2024
Ogni direzione artistica ha i suoi "figli preferiti".
Il mio (di Sarah, ognun si assuma le proprie responsabilita'), e' la sezione Impara l'Arte di Baratta l'Arte.
Laboratori a prezzi piu' che politici, aperti a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco, che offrano strumenti ma soprattutto un'esperienza che potremmo chiamare " E ora qualcosa di completamente diverso" che rimescola le carte della quotidianita' e le allinea secondo un nuovo ordine.
Quest'anno siamo felicissimi di portare la Pedagoga Teatrale (oltreche' regista, drammaturga e molto altro) Fatini, in un laboratorio di TEATRO DI COMUNITA', aperto a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, adulte ed adulti.
Si terra' il 14 e il 15 giugno, al centro Civico ed all'anfiteatro delle Caselline, avra' durata di circa 6 ore, al prezzo simbolico di 6 euro a partecipante (il costo reale e' coperto dal contributo del Comune).
Ma di cosa si tratta?
Ecco:
The Giufà Project
laboratorio di teatro sociale e di comunità
Laboratorio di teatro sociale e di comunità dedicato al viaggio, all’incontro, alla multiculturalità,
Mescolando vari linguaggi del teatro, giocheremo con le storie di Giufà, scoprendo come raccontarle e aggiungendone di nuove.
Seguendo la metodologia del Teatro di Comunità, che attraverso la pratica teatrale incoraggia l'incontro, l'inclusione, lo scambio di conoscenze tra differenti generazioni, e dello Storytelling, che utilizza la narrazione per favorire il dialogo e la conoscenza di ciò che si considera "diverso", The Giufà Project ha sviluppato un laboratorio aperto a tutti, declinabile a seconda del gruppo che si forma ogni volta, delle esperienze personali, della lingua o delle lingue parlate dai partecipanti, e delle loro età.
Negli anni il progetto si è arricchito di molti linguaggi artistici: teatro di narrazione, di strada e delle ombre, teatro fisico, musica, arti visive e digitali, creazione di costumi di scena... e ciascuno di questi viene messo al servizio dell'incontro laboratoriale, così da permettere a tutti di trovare il proprio spazio lungo il viaggio di Giufà.
Il risultato può essere una restituzione in forma di lettura, di improvvisazione... fino alla creazione di un vero e proprio spettacolo!
Laura Fatini vive e lavora in Toscana. Si è laureata in filosofia politica all’Università di Perugia con una tesi sul teatro politico di Albert Camus. A 17 anni diventa assistente di Carlo Pasquini, regista per il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. Allo stesso tempo lavora con i giornalisti Angela Bianchini e Guido Ceronetti.
Ad Agosto 2016 Laura Fatini entra a far parte del progetto Erasmus+ The Complete Freedom of Truth: dirige un laboratorio teatrale a Bournemouth (UK) e lavora con artisti internazionali quali Benjii Reid e Raoul Cordea e Petro Ionesco. Nel 2017 è direttrice artistica e team manager per l’edizione italiana del progetto, a Sarteano (SI).
Dall 2018 è direttrice artistica del Giufà Project, progetto internazionale (Italia-UK-Portogallo) sulla figura-ponte di Giufà: per il progetto esegue ricerche, scrive un testo teatrale messo in scena in Italia, collabora con la compositrice portoghese Sara Ross e la scenografa inglese Ella Squirrell.
Il suo laboratorio “Ecco Giufà, ecco Giufà” (progetto FMPS Atlantide-teatri sommersi) svoltosi nel 2018 nelle scuole secondarie inferiori di Cetona (Si), viene selezionato per il seminario nazionale “Cittadinanza e Diversità.
Dal 2017 collabora con Rondine-Cittadella della Pace, per la quale dirige laboratori teatrali per i ragazzi del progetto Ulisse.
Laura Fatini è attualmente membro della Nuova Accademia degli Arrischianti, e dirige laboratori teatrali per adulti e bambini in ambito professionale ad amatoriale.
Dice di se:
Quando insegno
Lavoro con persone che sono più “grandi di loro stesse” e vogliono imparare come esprimere i loro sentimenti e le loro emozioni attraverso il corpo e l’anima. Non accettano di essere solamente uno e hanno bisogno di essere di più, di essere buoni e cattivi, vecchi e giovani, uomo e donna, per potersi conoscere in profondità.
Ho studiato balletto classico e danza contemporanea per gran parte della mia vita: all’età di 20 anni ho scoperto la contact improvisation e improvvisamente ho capito che quei movimenti lenti e fluidi potevano aiutare chiunque a capire meglio il proprio corpo.
Ogni insegnante di teatro ha il suo proprio percorso, nell’insegnare: il mio parte dai corpi per arrivare alle voci e all’anima.
Lavorando con i bambini è più facile partire dai corpi, con gli adolescenti e gli adulti non è così facile: hanno barriere, fisiche e psicologiche, che io rispetto. Lavoriamo su questi limiti autoimposti, li superiamo, li usiamo come punto di partenza.
Dopo, iniziamo a camminare sulla strada che i Grandi Artisti hanno preparato per noi, cercando le loro tracce: Stanislavskij, Grotowski, Vachtangov, Cechov, Vassiliev, Brook…
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