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In un piccolo libro dal titolo Kermesse, Leonardo Sciascia scrive: «Sei anni fa, in campagna, guardando il sole che tram...
10/10/2024

In un piccolo libro dal titolo Kermesse, Leonardo Sciascia scrive: «Sei anni fa, in campagna, guardando il sole che tramontava dietro nuvole che sembravano tratti di penna – un po’ spento, un po’ strabico, come ingabbiato – qualcuno disse: “Occhio di capra: domani piove”. Non lo sentivo dire da molti anni. Annotai l’espressione su un foglietto, e così ogni volta – da allora – che ne sentivo o ne ritrovavo nella memoria altre id uguale originalità e lontananza. Foglietto su foglietto, le “voci” hanno fatto libro: esile quanto è (e quanto si vuole), ma per me “importante”. Da un certo punto di vista lo si può magari considerare, come ora si dice in accademia, un lavoro “scientifico”: per me lo è, ma di quella “scienza certa” che è l’amore al luogo in cui si è nati, alle persone, alle cose, alle parole di cui la nostra vita, nell’infanzia e nell’adolescenza, si è intrisa»

Leonardo Sciascia, Kermesse, Sellerio, p. I.

08/10/2024

"Se oggi voglio scrivere di Nabokov, è per celebrare la nostra lettura di Nabokov a Teheran, contro tutto e contro tutti. Dei suoi romanzi scelgo quello che ho insegnato per ultimo, e che è legato a così tanti ricordi. È di Lo**ta che voglio scrivere, ma ormai mi riesce impossibile farlo senza raccontare anche di Teheran. Questa, dunque, è la storia di Lo**ta a Teheran, di come Lo**ta abbia dato un diverso colore alla città, e di come Teheran ci abbia aiutate a ridefinire il romanzo di Nabokov e a trasformarlo in un altro Lo**ta: il nostro."

Azar Nafisi, Leggere Lo**ta a Teheran, Adelphi Edizioni, p. 21.

15/09/2024

"Smirne offre agli altri membri della spedizione la loro prima impressione dell'Oriente: le gallerie piene d'ombra che si aprono sulla strada, dove la gente sta sdraiata indolente a osservare i passanti; uomini e donne che si affollano al mercato per comprare frutti di gumbo e polvere dell'albero di Abramo, gli uomini in turbante e corte tuniche bianche, le donne col volto velato, da un velo bianco quelle non sposate e un velo nero quelle sposate, come se portassero il lutto della loro giovinezza.
A Smirne Forsskål scopre anche un uc***lo di cui non aveva mai trovato prima la descrizione. Lo chiama Turdus seleucus. Gli abitanti gli raccontano che il Corano proibisce di ucciderlo perché può divorare più di diecimila cavallette al giorno.
L'uc***lo scoperto da Forsskål si chiama oggi Pastor roseus, o storno rosa. Appartiene effettivamente alla famiglia degli storni: ha neri il capo, le ali e la coda, mentre il dorso e il petto sono rosa e ha un ciuffetto di piume sulla nuca. Non è esatto che lo storno rosa sia nominato nel Corano, ma ancor oggi è molto diffuso in Oriente, dove è tenuto in gran conto perché distrugge le cavallette. Infinite volte gli orientali avevano visto il laborioso uccellino di Forsskål fare a pezzi col becco gli insetti, che spesso poi non mangiava neppure. Ma nessuno si era mai dato la pena di contare il numero delle vittime per vedere se arrivava davvero a diecimila. C'erano tante cose a quei tempi che non si facevano. E ai nostri non si guardano più gli storni rosa."

Thordik Hansen, Arabia Felix, p. 102.

30/08/2024

«Un odore davanti al quale mutava l'aspetto del suolo, mi correvano incontro i castelli, impallidiva il cielo, si decuplicavano le forze.»

Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, volume V, La prigioniera, pagina 424.

"In quanto unici e capaci di presenza, cioè di esserci e di sapere di esserci, noi esseri umani tendiamo alla pienezza d...
11/08/2024

"In quanto unici e capaci di presenza, cioè di esserci e di sapere di esserci, noi esseri umani tendiamo alla pienezza della nostra espressione e siamo virtualmente abitati dalla capacità di creazione e di bellezza, soprattutto dal desiderio di bellezza. Siamo in grado di trascenderci tendendo all'oltre rispetto a quello che siamo già e che c’è già: siamo in grado di interrogarci e di manifestare la dimensione esclamativa dell'aperto. Quella provvisoria e relativa timida apertura del dominio di senso e dell'universo dei significati ci porta sulla soglia dell'inedito e a un'estensione di noi stessi che ha a che fare con l'accessibilità alla bellezza. È parafrasando Coleridge – che ha cantato la lanterna di poppa, che diventa traccia del viaggio del marinaio – che possiamo immaginare una lanterna di prua in grado di illuminare e indicare la via dell'accessibilità al possibile che abbiamo davanti. La bellezza sembra essere frutto di una vista superiore alla vista sensibile, l’epopteia, cioè la capacita di vedere più in là. Ciò ci porta oltre il primato dell'occhio e della visione come fondamenti dell'esperienza di bellezza, accreditando la rilevanza del corpo e del movimento."

Vittorio GalleseUgo Morelli, Cosa significa essere umani? Corpo, cervello e relazione per vivere nel presente, Raffaello Cortina Editore, pp. 236-237.

Quadro: Paul Klee, "Hauptweg und Nebenwege", 1929.

Raccontare di viaggio non è solo una questione di parola. Coinvolge una molteplicità di stili espressivi, dalla fotograf...
30/05/2024

Raccontare di viaggio non è solo una questione di parola. Coinvolge una molteplicità di stili espressivi, dalla fotografia alla danza. È questo uno degli intenti che abbiamo perseguito dall'inizio alla fine del Festival Viaggi&Viaggiatori. Idee nate dentro SAMARCANDA o nello spazio pedonale di Via Verdi Viva; idee nate a distanza e in presenza, connettendo persone che si conoscono da molto tempo e persone che hanno colto l'occasione del Festival per vedersi per la prima volta.

29/05/2024

Viaggi e Viaggiatori, oltre ogni aspettativa la prima edizione : in Via Verdi a Mestre un grandissimo numero di persone

28/05/2024
Ci uniamo ai ringraziamenti già espressi da Via Verdi Viva e il Festival Viaggi&Viaggiatori nei confronti della stampa, ...
27/05/2024

Ci uniamo ai ringraziamenti già espressi da Via Verdi Viva e il Festival Viaggi&Viaggiatori nei confronti della stampa, in particolare Il Gazzettino e La Nuova di Venezia e Mestre . È stato un Festival ricco di emozioni e capace di esprimere ad ampio raggio il senso del viaggio.

Il paesaggio è anche e forse soprattutto questo: zona di incontro dove costruire insieme una convivialità estesa.

26/05/2024
26/05/2024
24/05/2024

Un negozio in attesa di essere affittato diventa uno spazio prezioso per il Festival Viaggi e Viaggiatori !

A domani!

23/05/2024

Sabato in strada una maratona no stop di volti, racconti e incontri, mostre danze balli e cibo

Indirizzo

Venice
30173

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