25/03/2017
Chicche & Stories: L' ILLUSIONE OTTICA DER CUPPOLONE
Oggi Rome30Routes vi porta sull'Aurelia antica per deliziarvi con una maestosa, soddisfacente e....magica vista der Cuppolone.
Tra i tanti giochi degli illusionisti, in alcuni la "magia" appare non grazie all'illusionista, ma perché è la realtà si manifesta in modo inconsueto: il trucco non c'è, basta solo mostrare l'effetto nel modo più evidente. Come avviene, ad esempio, in una strada di Roma che, per scherzo del destino o volontà di qualche geniale urbanista, ha un insieme di particolarità tali da creare una strabiliante illusione.
Siamo in Via Nicolò Piccolomini: posizionata nei pressi della collina del Gianicolo, sopraelevata rispetto al resto della città, la strada è perfettamente rettilinea, pianeggiante, lunga 300 metri, e terminante con uno straordinario belvedere su Roma, bello di giorno e stupendo di notte. Una prima peculiarità è quella di essere perfettamente allineata alla cupola di San Pietro: se si è al centro della strada, essa appare in bella evidenza al centro del panorama. Qui avviene un fenomeno davvero singolare: tenendo lo sguardo fisso sulla cupola, vi accorgerete che pur andandogli incontro le sue dimensioni si ridurranno rapidamente, fino a quando, alla fine del tragitto, vi renderete conto di come l'obiettivo sembri piccolissimo e lontano. Ripetendo il percorso al contrario e allontanandosi fino all'altezza della rotatoria avviene il fenomeno all'inverso, riportando l'imponente struttura a dominare di nuovo tutta la visuale.....uno straordinario effetto ottico.
EFFETTO CANNOCCHIALE - Un fenomeno che affascina chiunque lo guardi e che ha tanto fatto discutere architetti e urbanisti. Perché si verifica? La prospettiva incorniciata dai palazzi rende la visuale der Cuppolone libera da qualsiasi altro tipo di confronto, e non scorgendosi il contesto, per una sorta di gioco cognitivo la nostra mente viene ingannata sulle dimensioni reali dell'oggetto in questione. Mano a mano che si procede in avanti il campo visivo tra i palazzi comincia ad includere tutti gli elementi del paesaggio. In questo modo, grazie ai raffronti con il contesto ormai visibile che circonda S. Pietro, il cervello riesce a rielaborare le dimensioni effettive e l'informazione viene infine trasmessa correttamente all'occhio. Insomma, per il cervello è molto più facile concentrarsi sulla Cupola ed assumere che si rimpicciolisca, piuttosto che accettare che lo spazio omogeneo che le sta intorno si amplifichi per l'apertura graduale del campo visivo..... Di certo, le parole non renderanno mai le sensazioni stimolate dalla visione di tale fenomeno, meglio andare a sperimentare di persona !!
Insomma.....niente di straordinario, come in molti altri luoghi di Roma, è solo...pura magia!