29/07/2024
Esistono film che non sono capolavori, ma contengono una scena, una sola scena, destinata a restarti dentro a lungo.
È il caso di “Mister Morgan”, un film del 2013 con l’immenso Michael Caine e Clémence Poésy, scritto e diretto da Sandra Nettelbeck.
La trama la copio da Wikipedia, è un compendio corretto: Matthew Morgan è americano, professore della Princeton University in pensione, trasferitosi a Parigi dopo che la moglie si è ammalata di cancro. Rimasto vedovo, vive appartato in un bell'appartamento in Saint Germain, frequentando poche persone, una signora che si occupa delle faccende di casa ogni mercoledì e un'anziana amica della moglie con la quale pranza al medesimo ristorante ogni giovedì. Un giorno, viaggiando sull'autobus, incontra una giovane ragazza, Pauline, insegnante di ballo latino americano e rock per gruppi di adulti e anziani. Tra i due nasce un'amicizia profonda che cambierà il futuro di entrambi. Il resto non lo scrivo per non togliervi il piacere di vederlo.
La scena è tra l’anziano Matthew e la giovane Pauline. Non stanno flirtando e non c’è malizia tra i due. C’è solo un’amicizia meravigliosa tra un uomo che ha visto tutto e una donna che si affaccia alla vita.
Ho trascritto la sceneggiatura che ho trovato bellissima:
«Mi vengono in mente un sacco di ragioni per guardarti».
«Ah, sì?».
«Saprei trovarne dieci, almeno. Anche subito. Te le posso elencare».
«Ok».
«Vuoi saperle davvero?».
«Voglio saperle davvero».
«Va bene… Sei bella.
Intelligente.
Riesco sempre a capire quando sei triste perché hai un atteggiamento di sfida quando lo sei.
Quando sei felice tutto di te è felice, persino i capelli.
Non c'è un briciolo di cattiveria in te; io credevo che di persone così non ne nascessero più.
Sei spiritosa.
Quando ascolti dimostri interesse.
Sei gentile.
E hai il cuore in mano, con chiunque, il che mi fa terribilmente paura».