LOUD é un progetto musicale focalizzato sulla musica elettronica underground, ispirato ai grandi movimenti internazionali del genere: le scuole americane (Detroit, Chicago) ed europee (Berlino, Londra). Creato a Trieste alla fine del 2011 da un trio di giovani studenti universitari, Dj e/o appassionatamente sfegatati per la musica house e Techno, si è presto imposto come una delle realtà predomina
nti del panorama notturno cittadino, dove il movimento ha come basi d'azione, la famosa discoteca "Mandracchio" e i caratteristici locali/bar "La Portizza" e "HydroCity", che completano un'offerta en plein air per avvicinare il più ampio pubblico possibile a questo tipo di sonorità, molto in voga all'estero, ma meno consolidate nel nostro territorio. Proprio questo è l'obbiettivo principale dei fondatori: espandere il culto musicale che loro amano, basandosi su ricercatezza, cura ai dettagli ed impegno nel trasmettere unanimemente la propria passione, sia a livello musicale che a livello umano. È così che, nel giro di quasi due anni, il gruppo è riuscito, in totale autonomia, ad organizzare serate ed aperitivi con Dj internazionalmente riconosciuti come Prosumer, Daso, Rills, Matt Star, Agent!, Marcelo Tag e Mr. Statik, curando anche la crescita dei propri Dj resident e creando importanti collaborazioni, con altri gruppi di organizzazione eventi che gravitano attorno allo stesso stile musicale, come "CirQ" di San Donà di Piave, "Level Head" e "Origami" di Treviso, "One Eyed Jack" di Udine, oltre a fruttuose sinergie con locali al di fuori di Trieste, come "Apartamènto Hoffman" di Conegliano Veneto. Assieme alla propria passione, un incoraggiante supporto da parte di moltissimi amanti della movida notturna, anche da coloro i quali si dichiaravano inizialmente avversi a questo tipo di musica, spingono i fondatori di LOUD a proseguire intensamente nei propri intenti, per fornire al proprio pubblico, che è in continua espansione, eventi di qualità e l'atmosfera migliore per il proprio divertimento e svago, in vista della nuova stagione oramai alle porte. Come la maggior parte dei giochi e dei riti anche le feste mettono in moto comportamenti improntati alla dimensione collettiva. Inoltre, come il gioco e il rito, la festa segna una rottura con il corso ordinario della vita. A differenza dei riti, nella festa si creano gruppi e sottogruppi, punti di aggregazione autonoma che sviluppano la festa secondo dinamiche largamente casuali. Come complesso di atti che si distaccano dalla routine del quotidiano e dalle sue regole la festa si presta a essere un terreno culturalmente creativo. I partecipanti si sentono coinvolti in un processo collettivo dove le differenze tradizionali tra individui si annullano o si riducono notevolmente, i comportamenti possono deviare dalla norma, e gli individui sperimentano una sorta di libertà d'azione e d'espressione. La festa come modo per fronteggiare e neutralizzare la negatività dell'esistenza va intesa come momento creativo, dove la creatività non coincide né con il suo carattere trasgressivo né, all'opposto, con il suo carattere per così dire normativo. Tale creatività consiste invece nella possibilità che, nella festa, si compiano accostamenti simbolici inediti o comunque insoliti mediante i quali sia possibile trasmettere concetti e stati d'animo difficilmente esprimibili altrimenti."